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49enne trovato impiccato, si è suicidato? Un dettaglio lo confermerebbe

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Mario Nordio, 49 anni, trovato impiccato: atteso in tribunale per furto di carte.

L’avvocato Mario Nordio, rispondendo alla chiamata dei carabinieri che erano pronti a prelevare un 49enne residente a San Biagio di Callalta, Treviso, da casa sua, ha dichiarato: «Spero sia evaso». Queste parole presagivano una tragedia.

L’uomo, che era stato arrestato il giorno precedente per aver commesso un furto in un edificio abbandonato che una volta era un mulino, non rispondeva né al telefono né al citofono. Doveva comparire in giudizio, ma invece è stato trovato morto in casa, impiccato a un lampadario. È stato un suicidio senza ombra di dubbio. La porta era chiusa dall’interno, non vi erano segni di effrazione o violenza e non è stato trovato alcun biglietto per spiegare il gesto.

L’avvocato Nordio ha affermato, «quando mi hanno chiamato, ho subito pensato al peggio e purtroppo avevo ragione. Era un tipo introverso, si sentiva perseguito per una situazione riguardante la sua ex fidanzata, madre del suo figlio. Questa situazione gli ha recentemente causato un forte disagio psicologico».

Il 49enne aveva già avuto problemi con la legge in passato: piccoli furti, resistenze a pubblici ufficiali. Il 12 gennaio di una decina di anni fa, durante un furto in una villa, è stato sorpreso dai proprietari e arrestato in flagranza di reato. Il processo è stato breve e ha portato a una condanna di due anni e dieci mesi in primo grado, successivamente ridotta a due anni e due mesi in appello. L’uomo ha scontato la condanna agli arresti domiciliari, che sono terminati nell’ottobre scorso.

Prima dell’ordine di esecuzione, l’uomo è stato coinvolto in un’altra vicenda che, secondo il suo avvocato, l’ha segnato profondamente. Nel 2020 è diventato padre, ma la relazione con la compagna si è presto deteriorata e lei si è trasferita con il figlio a casa dei suoi genitori. Una battaglia legale è seguita, concludendosi con l’affidamento esclusivo del bambino alla madre e l’assegnazione per il padre del diritto di vedere il figlio due volte al mese in un luogo protetto.

Il 49enne è stato poi accusato di stalking. Dopo aver ricevuto un ordine restrittivo che gli vietava di avvicinarsi alla sua ex compagna, è stato condannato a un anno e venti giorni di reclusione il 26 ottobre 2022 e stava aspettando la data dell’udienza di appello.

Infine, due giorni prima del suicidio, si è verificato un evento che ha accentuato il suo stato psicologico, portandolo a togliersi la vita. Il 49enne era stato sorpreso dal proprietario di un immobile abbandonato mentre cercava di forzare una porta d’ingresso. Chiamati sul posto, i carabinieri l’hanno trovato all’interno dello stabile con un mazzo di carte da gioco che aveva rubato. Questo evento, sommato ai problemi personali, ha portato l’uomo a compiere il gesto estremo.

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