Cronaca
A Roma c’è il problema dei lavavetri invadenti che nessuno tollera

Non è il primo problema della città, ma sicuramente uno dei principali mentre si è alla guida e ci si ferma a un semaforo. Dall’imbocco della Tangenziale, a Porta Maggiore; da Piazza Fiume fino a Castro Pretorio, c’è un problema su cui nessuno dice nulla, ovvero quello dei lavavetri a Roma.
Per carità, tutti dobbiamo guadagnarci da vivere, però le prepotenze che fanno tanti lavavetri a Roma, spesso di etnia rom o di nazionalità romena, agli automobilisti romani sono sopra le righe. Soprattutto quando alla guida c’è una donna, una persona anziana o un uomo distinto con una bella macchina.
E’ il nostro mestiere quindi ci facciamo caso, ma girando per tutta Roma vedendo l’arroganza con cui insistentemente tanti poggiano l’asciugavetri sul vetro della macchina è esagerata (qui uno dei tanti casi sparsi in città).
Nella mente del lavavetri abusivo il pensiero è sempre lo stesso “Tanto la signora i soldi me li da” oppure “Tanto il vecchietto non mi dice nulla“; oppure “Questo è vestito bene quindi i soldi ce li ha“. Fateci caso quando state fermi a un semaforo, il lavavetri abusivo non si avvicina quasi mai all’uomo di fisicità pronunciata o dall’aspetto ‘strong’.
La normativa riguardo i lavavetri a Roma e nelle altre città
Quante volte dobbiamo fare le ‘facce brutte’ per non fargli poggiare lo strumento sul vetro della nostra autovettura? Oppure iniziare una brevissima colluttazione verbale per far rispettare la nostra volontà di non farci pulire il vetro?
Il fenomeno sta assumendo ormai livelli insopportabili. Diversi comuni stanno cercando di togliere dalle strade questi mestieri non autorizzati sul suolo pubblico e che turbano il traffico. Qui a Roma invece nessuno dice nulla, Vigili Urbani compresi.
Non sappiamo più nulla della vecchia ordinanza, ma sia la Raggi che Gualtieri hanno fatto ben poco per far rispettare le regole. Attendiamo una nuova ordinanza del sindaco, perché il livello di decenza e decoro sono sempre più bassi rispetto alle altre capitali europee.
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Cronaca
Salvezza per i cani di Muratella e Ponte Marconi

Domenica 6 aprile, alle 10.30, si terrà in Largo 3 Giugno 1849 a Villa Pamphilj l’evento “Il canile va in città”, organizzato dall’Ufficio della Garante per la tutela e il benessere degli animali di Roma Capitale. Questo evento è dedicato a promuovere l’adozione di cani provenienti da rifugi, sensibilizzando la comunità sul problema dell’abbandono e sull’importanza di un comportamento responsabile verso gli animali.
La Garante degli animali, Patrizia Prestipino, ha dichiarato: “Questa iniziativa, giunta alla sua quarta edizione, sta riscuotendo un notevole successo tra i cittadini di Roma”. Ha aggiunto, “Sono ancora troppi i cani rinchiusi nei canili. Per questo è fondamentale non solo offrire loro qualche ora di libertà, ma anche, e soprattutto, cercare per loro una casa e una famiglia, promuovendo l’adozione di questi animali straordinari, capaci di donare un amore e una dedizione senza limiti.” Inoltre, ha annunciato che anche quest’anno l’attore Andrea Rivera presenterà un’adozione del cuore, dedicata a un cane anziano o malato, con l’intenzione di trovare una famiglia per lui.
Durante l’evento sarà possibile microchippare gratuitamente i cani presenti, grazie alla collaborazione con la ASL e le guardie zoofile di Noorsa. L’incontro rappresenta un’importante opportunità per unire la comunità in favore della tutela degli animali e della ricerca di nuove famiglie per i cani in attesa di adozione.
Cronaca
Morto Grant Paterson, il turista ustionato nell’esplosione di Monteverde

È morto Grant Paterson, il turista scozzese di 54 anni ricoverato in ospedale dallo scorso 23 marzo, giorno in cui l’esplosione di una palazzina lo aveva travolto nel bed & breakfast dove alloggiava. Paterson era arrivato a Roma una settimana prima e aveva affittato un alloggio al civico 43 di via Vitellia.
Sui social aveva scritto: "È fantastico e le foto non rendono giustizia. Dato che sono solo, mi siedo ogni giorno in un posto diverso.” Poi, un commento ironico che oggi suona come un tragico presagio: “Questa dovrebbe essere una buona settimana, se non vengo ucciso in qualche modo assurdo.” Quattro giorni dopo, la tragedia.
La palazzina è esplosa, probabilmente a causa di una fuga di gas, proprio alla vigilia della partenza di Paterson. I carabinieri e i vigili del fuoco lo hanno estratto vivo dalle macerie, ma le sue ferite erano troppo gravi. Oggi è deceduto. L’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo, ipotizza il reato di disastro colposo e omicidio colposo. Sul corpo dell’uomo verrà disposta un’autopsia, mentre carabinieri e vigili del fuoco continuano a indagare sulle cause dell’esplosione. La Procura ha incaricato un ingegnere per una consulenza tecnica e l’area resta sotto sequestro. Si cercano ancora possibili inneschi o bombole del gas sepolte sotto le macerie.
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