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Aggressione alla Fontana di Trevi: Uomo fermato per attacco alla ex fidanzata

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Aggressione alla Fontana di Trevi: Uomo fermato per attacco alla ex fidanzata

Lite tra Turisti Stranieri alla Fontana di Trevi

Gli agenti del I Gruppo Centro Storico della Polizia locale di Roma Capitale sono intervenuti durante una lite accesa tra due turisti stranieri, un uomo di 35 anni e una ragazza di 27 anni, davanti alla celebre Fontana di Trevi. Nonostante il tentativo di fuga dell’aggressore, la polizia è riuscita a bloccarlo e denunciarlo per lesioni.

La Motivo dell’Aggressione

L’uomo avrebbe attaccato la ragazza dopo che lei si era rifiutata di tornare insieme a lui. In seguito agli accertamenti di rito, il 35enne è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria. La ragazza ha sporto denuncia contro di lui e, sebbene sia stata accompagnata al pronto soccorso, le sue condizioni non destano preoccupazioni.

Aggressione a Santa Marinella

Poche ore prima, un’altra aggressione si è verificata a Santa Marinella, lungo il litorale romano. Una donna di 39 anni, di nazionalità romena, è stata arrestata dai carabinieri con l’accusa di tentato omicidio nei confronti di un uomo di 72 anni originario della Tanzania. L’uomo, trovato ferito, è stato trasportato d’urgenza in ospedale, mentre la donna è stata portata in caserma e sottoposta a fermo di polizia giudiziaria. Nei suoi confronti è stata disposta la misura cautelare della custodia in carcere.

Fonte: [Fanpage](https://www.fanpage.it/roma/aggredisce-la-ex-dopo-il-rifiuto-di-tornare-insieme-fermato-un-uomo-a-fontana-di-trevi/)

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Arrestato per aver cercato di sfondare la porta di casa dell’ex fidanzata e per aver tentato di aggredire i carabinieri.

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Arrestato per aver cercato di sfondare la porta di casa dell’ex fidanzata e per aver tentato di aggredire i carabinieri.

Un uomo di 67 anni è stato arrestato per aver perseguitato l’ex compagna, tentando anche di sfondare la porta di casa sua. L’episodio è avvenuto la sera di venerdì 21 febbraio a Tor Vergata, quando la donna ha contattato il numero unico delle emergenze 112, segnalando che l’ex si stava tentando di entrare nella sua abitazione. I carabinieri sono intervenuti, arrestando l’uomo in flagranza di reato.

La dinamica

Secondo la vittima, l’ex compagno ha iniziato a colpire ripetutamente il portoncino d’ingresso con calci e pugni nel tentativo di entrare. Non accettando la fine della relazione, il 67enne ha perseguitato la donna per lungo tempo. Dopo l’ennesimo tentativo di intrusione, la vittima ha deciso di contattare le forze dell’ordine.

L’arresto

L’uomo, che si trovava in stato di ebbrezza, ha cercato di aggredire i carabinieri con una bottiglia di vetro per sfuggire al loro controllo, ma non ha causato feriti. Dopo essere stato bloccato, è stato portato in caserma per le procedure di rito e successivamente trasferito nel carcere di Regina Coeli, dove il Tribunale ha convalidato il suo arresto.

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Decesso dopo il parto a Rieti, scattano indagini per un risarcimento di quasi 2 milioni di euro dalla Asl

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Decesso dopo il parto a Rieti, scattano indagini per un risarcimento di quasi 2 milioni di euro dalla Asl

Le indagini sono state avviate a Rieti in seguito al risarcimento di 1,8 milioni di euro da parte della Asl alla famiglia di una paziente deceduta dopo un parto cesareo. La Corte dei Conti sta esaminando il caso.

Dettagli della vicenda

Una donna è morta dopo un intervento di parto cesareo presso l’ospedale San Camillo De Lellis a Rieti. Inizialmente, la paziente aveva manifestato dolore e gonfiore addominali. Tuttavia, i medici non hanno ritenuto necessario effettuare ulteriori controlli. A causa di ciò, si erano sviluppate gravi complicazioni, tra cui un’emorragia interna che ha reso urgente un’isterectomia, la quale è stata eseguita con un ritardo di sette ore, portando alla morte della donna.

Le conseguenze legali

Due medici sono stati condannati per omicidio colposo in merito all’accaduto, mentre una dottoressa, che ha sempre proclamato la propria innocenza, ha presentato ricorso in Cassazione. Nonostante siano trascorsi oltre dieci anni, la vicenda legale non si è ancora conclusa.

Indagine della Corte dei Conti

Secondo quanto riportato da la Repubblica, la Asl di Rieti è stata condannata in primo grado come responsabile civile e ha presentato reclamo in Corte d’Appello, dove il procedimento rimane aperto. In aggiunta ai procedimenti penali e civili già avviati, è stato avviato un procedimento davanti alla Corte dei Conti per chiedere un risarcimento per danno erariale nei confronti dei medici coinvolti, in relazione all’incapacità di salvare la paziente.

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