Attualità
Arrestato barbiere: scoperto traffico di droga nel suo negozio
Clienti sospetti: l’intervento dei carabinieri
I carabinieri di Pioltello, un comune nella provincia di Milano, hanno osservato un insolito movimento di clienti presso una barberia situata in via Veronese. Insospettiti dal fatto che molti clienti entravano ed uscivano dal negozio senza alcun cambiamento nel taglio di capelli, le forze dell’ordine hanno deciso di monitorare attentamente l’attività commerciale.
Le indagini e la scoperta stupefacente
Gli agenti hanno iniziato a ricevere segnalazioni riguardanti uno strano andirivieni di persone che visitavano il negozio senza apparenti motivi legati ai servizi di barberia. Insospettiti dal comportamento dei clienti, i carabinieri hanno organizzato una serie di appostamenti per osservare da vicino le operazioni del salone. Notando che i clienti uscivano con lo stesso look con cui erano entrati, i militari hanno deciso di agire.
Perquisizione e arresto
Durante la perquisizione, sono stati rinvenuti quattrocento grammi di cocaina suddivisa in panetti da 100 grammi ciascuno, un bilancino di precisione e vari dispositivi elettronici di dubbia provenienza. Il titolare del negozio, un barbiere italiano di 55 anni, è stato arrestato per detenzione illecita di sostanze stupefacenti. Attualmente detenuto nel carcere di San Vittore, il barbiere è in attesa di essere ascoltato dall’Autorità giudiziaria.
Un doppio lavoro illegale
Le indagini hanno rivelato che il barbiere aveva escogitato un metodo illegale per integrare i guadagni della sua attività. Oltre a praticare il taglio dei capelli e la cura della barba, il titolare utilizzava il suo negozio come copertura per il traffico di droga. Questa attività sospetta è stata portata alla luce grazie all’intervento deciso dei carabinieri, che hanno messo fine all’illecito commercio.
Per ulteriori dettagli, consulta [la fonte](https://www.fanpage.it/milano/barbiere-arrestato-per-droga-i-clienti-entravano-e-uscivano-dal-negozio-con-lo-stesso-taglio-di-capelli/).
Attualità
Il professore è stato accusato di violenza sessuale su 10 alunne di 13 anni e poi assolto
Il professore di tecnologia di un istituto cattolico romano è stato assolto dall’accusa di violenza sessuale su alcune studentesse perché ‘il fatto non sussiste’. L’uomo era stato arrestato e posto ai domiciliari durante le indagini, che erano partite dopo le denunce fatte da un gruppo di studentesse delle medie, che lo avevano accusato di molestie e palpeggiamenti. Per il docente, che era stato sospeso dall’insegnamento, erano stati chiesti tre anni di reclusione dal pubblico ministero. Adesso l’assoluzione con formula piena.
L’insegnante aveva chiesto di essere processato con il rito abbreviato. Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe abusato delle 13enni “costringendole a subire atti sessuali”, con “carezze, palpeggiamenti e colpetti sul fondoschiena”. Le violenze, secondo il racconto delle ragazze, sarebbero avvenute sia quando erano interrogate alla lavagna, sia quando si trovavano nel cortile della scuola, nel periodo da giugno 2022 a maggio 2023. Durante le indagini l’uomo, che si è sempre dichiarato estraneo ai fatti, è stato arrestato, mentre la scuola lo aveva allontanato subito, come da prassi nel caso di accuse così gravi. Il professore era stato accusato da dieci alunne, tutte di età compresa tra i 12 e i 13 anni. Ad andare dalle forze dell’ordine erano stati i loro genitori, che dai racconti delle figlie avevano percepito dei comportamenti non appropriati da parte dell’uomo. Da lì le indaginiAPIView other news’
Attualità
Il dossier su Emanuela Orlandi in Vaticano, secondo Pietro fu l’ultimo aiuto di Andrea Purgatori nel caso.
Il fratello di Emanuela Orlandi, scomparsa nel 1983, ha rivelato che l’ultimo aiuto ricevuto da Andrea Purgatori è legato a un fascicolo segreto. La notizia parla di come il cardinale Bertone conservi il dossier sotto il cuscino, secondo quanto riferito da Pietro Orlandi. Dopo anni di negazioni, il Vaticano ha ammesso l’esistenza del fascicolo, ma ha specificato che il contenuto è riservato e non ancora condivisibile. La questione rimane avvolta nel mistero, con molte domande ancora senza risposta.
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