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Assegno di inclusione, a Napoli protestano: “È un’elemosina rispetto al Reddito”

L’Assegno di Inclusione: la situazione a Napoli
L’avvio delle domande per l’Assegno di Inclusione, misura introdotta dal governo Meloni in sostituzione del reddito di cittadinanza, ha generato lunghe file nei centri di assistenza fiscale, i CAF. Questo nuovo sostegno economico ha condizioni di accesso più strette rispetto al suo predecessore, e ha generato diverse opinioni contrastanti tra i richiedenti. Molti cittadini lamentano problemi di comunicazione tra i CAF e i centri di assistenza comunali, necessari per la verifica dei soggetti richiedenti, senza la quale le pratiche non possono procedere.
Le opinioni su questa nuova misura sono variegate: per molti, l’Assegno di Inclusione non rappresenta altro che un’elemosina rispetto al reddito di cittadinanza. Principalmente nei quartieri popolari del centro e della periferia, si assiste a lunghe file di attesa nei CAF, con molte persone in attesa di essere chiamate dai centri dei servizi sociali per il colloquio con gli assistenti sociali. Tuttavia, sembra che i centri di assistenza privati non abbiano ricevuto molte indicazioni dal governo, generando confusione tra i richiedenti.
Questa situazione rischia di generare un ingorgo nelle domande, con conseguente afflusso massiccio ai centri comunali che, con il limitato personale a disposizione, dovranno smaltire le pratiche entro i 120 giorni previsti dalla legge. Inoltre, molti cittadini preoccupati vedono l’Assegno di Inclusione come un taglio consistente rispetto al reddito precedente, esponendo le fasce più deboli al rischio del lavoro sottopagato e della delinquenza.
La propaganda politica ha giustificato l’abolizione del reddito di cittadinanza come misura per contrastare i “furbetti”, tuttavia molti cittadini ritengono questa azione eccessivamente drastica. Alcuni cittadini testimoniano la difficoltà di sopravvivenza con l’assegno di inclusione, poiché i fondi sono dimezzati rispetto al reddito precedente. La situazione ha generato preoccupazione tra coloro che dipendono da trattamenti medici costosi, mettendo in difficoltà l’equilibrio finanziario familiare.
Nell’attuale contesto, risulta evidente la necessità di un sistema di assistenza sociale più efficiente e di misure di supporto economico più adeguate. Nell’attesa, molti cittadini affrontano gravi difficoltà economiche, in un contesto in cui milioni di persone vivono in situazioni di povertà.
Attualità
Cronaca Roma, il Gullace è salvo: riapertura entro gennaio 2026

Cronaca Roma – La città Metropolitana di Roma è riuscita a reperire i fondi necessari per rendere nuovamente agibile il Liceo Teresa Gullace, dopo gli incendi che l’hanno devastato pochi mesi fa.
Cronaca Roma, Nessun Aiuto dal Governo: i Ragazzi Torneranno dopo Natale
Come riporta l’ANSA, il consigliere di Città metropolitana delegato a Edilizia Scolastica, Impianti Sportivi e Politiche della Formazione, Daniele Parrucci, ha fatto sapere che, grazie al rendiconto che verrà approvato verso fine Aprile, sarà stanzionato il milione e mezzo necessario per ripristinare l’agibilità della succursale del Gullace.
Gli Studenti della Sede Centrale e i Danni dell’Incendio: No Aiuti dal PNRR
Nonostante l’incendio sia stato riconosciuto come un vero e proprio attacco ai danni delle istituzioni, incapaci di gestire la situazione dell’istituto, alle prese con dei lavori che limitavano le lezioni da inizio anno, e nonostante la situazione critica della scuola -con gli studenti costretti a seguire le lezioni dividendosi in due turni- il Gullace non è riuscito ad intervenire né con fondi propri né con risorse del PNRR. Questo malgrado anche l’appello diretto del sindaco Gualtieri al Governo per un intervento straordinario.
Cronaca Roma, la Riapertura della Sede
I danni sono stati stimati per circa 2 milioni di euro ma, fa sapere Parrucci, i ragazzi potranno tornare a svolgere regolarmente le lezioni nella succursale dal periodo successivo alle vacanze di Natale.
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Cronaca
Roma, donna presa a pugni nello stomaco mentre si reca al lavoro

Negli Stati Uniti, un pericoloso fenomeno conosciuto come “knockout game” ha avuto conseguenze letali. Questo inquietante “gioco” consisteva nell’aggredire ignari passanti con un pugno, senza motivo, solo per dimostrare forza davanti agli amici. Spesso, questi atti di violenza venivano filmati e pubblicati su piattaforme come YouTube. L’ultimo episodio simile si è verificato ieri mattina a Monteverde, dove una donna è stata colpita mentre si recava al lavoro.
Cosa è Successo
Una violenza improvvisa e inspiegabile ha colpito una quarantenne, lasciandola senza parole e senza fiato. Patrizia, nome di fantasia, stava camminando in via Federico Ozanam alle 8.55 del mattino quando un uomo l’ha attaccata, colpendola alla bocca dello stomaco. «Ero in strada e stavo andando verso l’ufficio, con le cuffie per ascoltare musica e camminavo velocemente. Poi, improvvisamente, un uomo mi ha colpito con un pugno,» racconta.
Nonostante la zona fosse trafficata e vicino al mercato di piazza San Giovanni di Dio, la vittima non ha subito ferite gravi. «Il colpo è stato forte, ma non ho lividi e non è stato necessario andare al pronto soccorso,» aggiunge Patrizia. Resta però lo shock e la paura nel quartiere. Dopo essere stata colpita, la donna ha osservato il suo aggressore, che la guardava con soddisfazione. «Un uomo sulla sessantina, corporatura robusta, con la carnagione chiara, indossava una t-shirt azzurra e aveva cicatrici sul braccio.»
La Risposta della Comunità
Patrizia ha subito denunciato l’accaduto ai Carabinieri della Stazione Gianicolense, dando il via a una caccia all’uomo. «È avvenuto tutto molto velocemente e nessuno si sente più al sicuro in un mondo così complicato,» conclude. Anche una passante ha sollevato preoccupazioni, commentando: «Ma è matto?» A fronte dell’indifferenza di molti altri passanti, questo episodio solleva nuovamente il dibattito sulla sicurezza pubblica.
L’ondata di violenza legata al “knockout game” è un segno dei tempi e delle problematiche sociali sottostanti che richiedono una risposta efficace per garantire la sicurezza dei cittadini. La sensibilizzazione e la vigilanza sono essenziali per prevenire ulteriori episodi di questo tipo.
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