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Assegno di inclusione, a Napoli protestano: “È un’elemosina rispetto al Reddito”

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Assegno di inclusione, a Napoli protestano: “È un’elemosina rispetto al Reddito”

L’Assegno di Inclusione: la situazione a Napoli

L’avvio delle domande per l’Assegno di Inclusione, misura introdotta dal governo Meloni in sostituzione del reddito di cittadinanza, ha generato lunghe file nei centri di assistenza fiscale, i CAF. Questo nuovo sostegno economico ha condizioni di accesso più strette rispetto al suo predecessore, e ha generato diverse opinioni contrastanti tra i richiedenti. Molti cittadini lamentano problemi di comunicazione tra i CAF e i centri di assistenza comunali, necessari per la verifica dei soggetti richiedenti, senza la quale le pratiche non possono procedere.

Le opinioni su questa nuova misura sono variegate: per molti, l’Assegno di Inclusione non rappresenta altro che un’elemosina rispetto al reddito di cittadinanza. Principalmente nei quartieri popolari del centro e della periferia, si assiste a lunghe file di attesa nei CAF, con molte persone in attesa di essere chiamate dai centri dei servizi sociali per il colloquio con gli assistenti sociali. Tuttavia, sembra che i centri di assistenza privati non abbiano ricevuto molte indicazioni dal governo, generando confusione tra i richiedenti.

Questa situazione rischia di generare un ingorgo nelle domande, con conseguente afflusso massiccio ai centri comunali che, con il limitato personale a disposizione, dovranno smaltire le pratiche entro i 120 giorni previsti dalla legge. Inoltre, molti cittadini preoccupati vedono l’Assegno di Inclusione come un taglio consistente rispetto al reddito precedente, esponendo le fasce più deboli al rischio del lavoro sottopagato e della delinquenza.

La propaganda politica ha giustificato l’abolizione del reddito di cittadinanza come misura per contrastare i “furbetti”, tuttavia molti cittadini ritengono questa azione eccessivamente drastica. Alcuni cittadini testimoniano la difficoltà di sopravvivenza con l’assegno di inclusione, poiché i fondi sono dimezzati rispetto al reddito precedente. La situazione ha generato preoccupazione tra coloro che dipendono da trattamenti medici costosi, mettendo in difficoltà l’equilibrio finanziario familiare.

Nell’attuale contesto, risulta evidente la necessità di un sistema di assistenza sociale più efficiente e di misure di supporto economico più adeguate. Nell’attesa, molti cittadini affrontano gravi difficoltà economiche, in un contesto in cui milioni di persone vivono in situazioni di povertà.

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