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“I Casamonica sono mafia”: il verdetto della Cassazione nei confronti del clan
Il Caso Casamonica e la Sentenza della Cassazione: Confermata l’Associazione con la Mafia
Recentemente la Cassazione ha emesso una sentenza che conferma l’implicazione del Caso Casamonica con la criminalità organizzata, smentendo così qualsiasi narrazione che minimizzasse la gravità delle loro azioni. I giudici hanno accolto il ricorso della procura generale e confermato l’aggravante dell’associazione armata alle posizioni di vertice del clan, richiedendo una rideterminazione della pena in Appello. Il gruppo criminale, operante nella zona Appio-Tuscolana di Roma, è stato definito come un’aggregato malavitoso coinvolto in diverse attività illegali come usura, estorsioni, traffico di stupefacenti e abusivo esercizio del credito.
La condanna più alta di 30 anni è stata assegnata a Domenico Casamonica, uno dei vertici del clan romano. La Corte d’Appello di Roma ha confermato l’accusa di mafia per il clan, sottolineando la connessione costante e la protezione reciproca tra i membri dell’organizzazione criminale. Questa sentenza arriva dopo una lunga indagine condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Roma nell’ambito dell’operazione ‘Gramigna’, coordinata dal magistrato Michele Prestipino e dai sostituti procuratori Giovanni Musarò e Stefano Luciani.
L’indagine ha svelato la vera natura del clan Casamonica, evidenziando anche come il loro linguaggio criptico venga utilizzato per confondere e spaventare le vittime, grazie alle relazioni con altre organizzazioni criminali e la vendita di droga alla ‘ndrangheta. La forza delle testimonianze di tre pentiti ha contribuito a ricostruire l’associazione mafiosa, svelando il coinvolgimento del clan in attività illegali come estorsioni, usura e traffico di droga. Nonostante le sfide, le autorità competenti stanno agendo per estirpare l’associazione mafiosa con determinazione.