Cronaca
Cronaca, aveva solo il mal di gola ma un 44enne muore al pronto soccorso
Nel cuore di Roma, il Pronto Soccorso dell’ospedale San Camillo ha vissuto un tragico evento, quando un uomo di 44 anni è deceduto dopo essere arrivato con un mal di gola.
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Cronaca – Nel cuore di Roma, il Pronto Soccorso dell’ospedale San Camillo ha vissuto un tragico evento, quando un uomo di 44 anni è deceduto dopo essere arrivato con un mal di gola. Secondo quanto riportato da ‘Il Messaggero‘, l’uomo si era recato in ospedale il 31 dicembre a causa di un persistente mal di gola, ma la situazione si è rapidamente aggravata.
I familiari dell’uomo stanno cercando risposte e chiarezza su quanto accaduto, e hanno presentato una denuncia ai carabinieri della stazione di Porta Portese. L’avvocato Cesare Antetomaso, citato dal quotidiano, ha dichiarato che è “inspiegabile come una persona giovane e sana possa essere deceduta così rapidamente in Pronto Soccorso”.
La compagna dell’uomo ha raccontato che, nonostante il mal di gola, inizialmente non sembrava una condizione allarmante. Tuttavia, nel corso della giornata del 31 dicembre, il suo stato di salute è peggiorato notevolmente. Nonostante avesse preso uno spray per il dolore, che purtroppo non ha dato alcun sollievo, è stato deciso di recarsi al Pronto Soccorso per sicurezza. Purtroppo, non appena è arrivato lì, le condizioni dell’uomo sono peggiorate rapidamente e, nonostante l’intervento del personale medico, è deceduto.
L’autopsia sarà cruciale per chiarire le cause del decesso. Mentre l’ospedale San Camillo esprime fiducia nell’operato del personale sanitario, si attendono i risultati autoptici per valutare l’accaduto, offrendo nel frattempo tutto il sostegno alla famiglia dell’uomo per la loro drammatica perdita.
Si spera che l’autopsia possa fornire le risposte necessarie per comprendere appieno questa drammatica vicenda. La famiglia chiede giustamente chiarezza su quanto accaduto e merita di conoscere i dettagli sulla morte improvvisa del loro caro.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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