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Derby Lazio-Roma: Tifoso Arrestato per Ferimento di un Uomo con un Petardo

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Derby Lazio-Roma: Tifoso Arrestato per Ferimento di un Uomo con un Petardo

Il Lancio del Petardo allo Stadio Olimpico

Durante il derby Lazio-Roma, un tifoso romanista è stato gravemente ferito da un 42enne laziale che ha lanciato un petardo. L’incidente si è verificato allo Stadio Olimpico, provocando serie conseguenze per la vittima e conducendo all’arresto dell’aggressore.

Identificazione e Arresto dell’Aggressore

L’aggressore, un 42enne con precedenti penali legati a competizioni sportive e sostanze stupefacenti, è stato identificato grazie alle telecamere di videosorveglianza presenti nello stadio. Gli agenti della Polizia di Stato sono riusciti a risalire all’identità del colpevole e lo hanno arrestato in flagranza differita. L’uomo dovrà rispondere di lancio di oggetti pericolosi durante manifestazioni sportive e di lesioni gravissime aggravate.

Conseguenze per la Vittima

Il tifoso ferito ha subito la perdita di un orecchio e la prognosi è di sessanta giorni. L’episodio ha sollevato preoccupazioni non solo per la gravità delle lesioni, ma anche per la sicurezza all’interno degli stadi durante eventi sportivi.

Perquisizione e Prove Raccolte

Durante la perquisizione nell’abitazione dell’aggressore, gli agenti hanno trovato gli abiti che indossava durante il lancio del petardo. Sulle scarpe dell’uomo erano presenti tracce di sangue, ulteriori prove che lo collegano all’incidente.

Azioni Legali e Indagini in Corso

Il questore di Roma ha avviato la procedura per il Daspo nei confronti dell’aggressore. Le indagini della Digos e del Commissariato Prati continuano per identificare altri tifosi che potrebbero aver commesso reati durante il derby. Il processo in flagranza differita per l’aggressore si terrà domani.

Considerazioni Finali

Questo episodio ha messo in luce la pericolosità degli oggetti pirotecnici negli stadi e la necessità di misure di sicurezza più rigide per prevenire tali incidenti in futuro.

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Incendio al commissariato di Albano, 15 auto della polizia distrutte con probabile pista anarchica

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Incendio al commissariato di Albano, 15 auto della polizia distrutte con probabile pista anarchica

Un incendio doloso ha devastato quindici automobili della polizia di Stato ad Albano Laziale all’alba di oggi, lunedì 24 febbraio. All’interno del parcheggio del commissariato si trovavano dieci auto di servizio e cinque vetture private degli agenti. Due poliziotti, uno della stradale e uno del commissariato, hanno riportato intossicazioni da fumo e sono attualmente in ospedale per accertamenti.

Indagini in corso

Le indagini, affidate alla Digos della questura di Roma, indicano un’origine dolosa dell’incendio, con la pista anarco-insurrezionalista considerata la più promettente. Telecamere di sicurezza hanno ripreso una persona incappucciata che, dopo aver scavalcato il muro di cinta, ha appiccato il fuoco. Secondo quanto riferito dal segretario del sindacato di polizia Coisp, Domenico Pianese, “è abbastanza evidente che dietro questo gesto ci siano esponenti dell’area anarco-insurrezionalista”.

Rischi per la sicurezza

Questo episodio si verifica a pochi giorni da un altro incendio simile, avvenuto presso il comando della Compagnia dei Carabinieri di Castel Gandolfo, che aveva già visto in pericolo la sicurezza delle forze dell’ordine. Anche in quell’occasione, una persona incappucciata era stata ripresa mentre tentava di appiccare un incendio.

Reazione delle autorità locali

Il sindaco di Albano Laziale, Massimiliano Borelli, ha espresso “solidarietà e vicinanza agli agenti del commissariato locale” e ha confermato che “gli uffici comunali si sono attivati per quanto di nostra competenza”. A causa dell’incendio, la circolazione veicolare su via Appia e Borgo Garibaldi è stata temporaneamente chiusa, ma il traffico è stato successivamente riaperto in entrambi i sensi di marcia.

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Due turisti bloccati mentre un altro riesce a fare il bagno nella fontana di Trevi

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Due turisti bloccati mentre un altro riesce a fare il bagno nella fontana di Trevi

Il 23 febbraio, una notte di controlli intensificati, la Polizia Locale di Roma ha bloccato un gruppo di turisti intenti a entrare nella fontana di Trevi. Tra i tre uomini coinvolti, un turista neozelandese residente a Londra è riuscito parzialmente a bagnarsi, ma è stato immediatamente multato di 500 euro e allontanato secondo quanto stabilito dal Regolamento di Polizia Urbana.

Non sono noti i motivi per cui i turisti abbiano tentato di immergersi nel famoso monumento, ma la polizia ha intensificato le misure di vigilanza per prevenire episodi di questo tipo. Nonostante l’intervento tempestivo degli agenti, il neozelandese ha ignorato gli avvertimenti e ha danneggiato un sito che è già sotto attenta osservazione.

La frequente tentatività di ingresso nella fontana da parte di turisti non è una novità, sebbene i controlli abbiano reso tali comportamenti sempre più rari. Anche in situazioni in cui i trasgressori sfuggono al fermo immediato delle forze dell’ordine, come dimostra questo caso, le multe rimangono elevate e rappresentano un deterrente significativo.

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