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Ecco il video del Tg3 a Roberta Pedretti, la ristorartirce trovata morta dopo il caso della recensione

l caso del suicidio, almeno così pare, di Roberta Pedretti la ristoratrice del Lodigiano trovata morta nei giorni scorsi

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Ecco il video del Tg3 a Roberta Pedretti, la ristorartirce trovata morta dopo il caso della recensione

Il video del Tg3 a Roberta Pedretti sul presunto suicidio, almeno così pare, della ristoratrice del Lodigiano trovata morta nei giorni scorsi è un utile, seppur triste, strumento per capire quanto la notorietà derivante dai social possa incidere su delle persone più o meno fragili.

L’ennesimo fatto di cronaca è sulla bocca di tutti in questi giorni, perché sono molteplici gli aspetti da analizzare. Innanzitutto non sappiamo se la signora si è suicidata e in questi giorni solamente l’autopsia ci dirà come è morta la donna, apprezzata da tutto il vicinato con il suo ristorante ‘Le Vignole’ che era sempre pieno.

La vicenda e il video del Tg3 a Roberta Pedretti

‘In soldoni’ qual è il problema che ha portato alla morte della signora Roberta Pedretti? Il fatto è che sulla pagina Facebook del ristorante della signora c’era uno screenshot di una recensione fatta da un cliente su Google il quale parlava bene della cucina ma che non era stato a proprio agio perché nel locale si trovava a mangiare vicino a delle persone gay e disabili.

Pronta la risposta della titolare che in maniera del tutto corretta invitava lo pseudo cliente a non frequentare più il ristorante, perché l’attività è aperta a tutti non guarda in faccia a nessuno e non fa distinzioni di nessun tipo ecc… Tutte belle parole come è giusto che sia.

Ancor prima del video del Tg3 a Roberta Pedretti cosa succede? La signora diventa la paladina delle minoranze e diviene un’eroina sui social, con gli affari che vanno ancora meglio. Poi però qualcuno – sempre sui social – analizza la recensione trovando qualche anomalia nella composizione grafica e nelle differenze della scrittura (spaziatura e interlinea).

Il video del Tg3 a Roberta Pedretti

La recensione viene cancellata e, visto che la risposta aveva generato così tante reazioni, sulla vicenda mette bocca anche lo chef Lorenzo Biagiarelli, compagno di Selvaggia Lucarelli, il quale etichetta il tutto come un “grossolano fotomontaggio” affermando testualmente che “si tratta di un’operazione di marketing spacciata per eroica difesa di gay e disabili sul web“.

A questo punto la questione fa il giro dello ‘stivale’ iniziando a prendere piede l’idea del falso. Alla fine arriva anche la tv a mettere il “carico a bastoni”. Infatti dopo due giorni dal servizio del TG3 (qui il link dell’intervista) la signora Roberta  viene trovata morta.

In effetti va detto che però, davanti alla telecamera, la signora sembrava in difficoltà, ora non si capisce perché lo era. Se per l’emozione o per l’eventuale operazione di marketing riuscita male.

riproduzione riservata

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Per facilitare l’accesso al Vaticano, Atac ha già rafforzato 17 linee di superficie a partire da lunedì. Le linee 23, 32, 40, 49, 62, 64, 70, 83, 85, 87, 105, 118, 246, 492, 495, 792 e 916 sono state potenziate con autobus aggiuntivi, garantendo spostamenti più fluidi verso la Santa Sede. Oggi e per tutta la settimana, questi servizi saranno ulteriormente intensificati, permettendo a migliaia di persone di unirsi alle celebrazioni senza intoppi. Inoltre, i presidi nelle stazioni metropolitane di Termini, San Giovanni e Ottaviano sono stati rinforzati per gestire l’afflusso di visitatori. Da sabato, anche le stazioni Cipro e Piramide vedranno un aumento della sicurezza, con Centocelle che si unirà venerdì.

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Atac sta mobilitando una task force di oltre cento persone, tra assistenti alla clientela e addetti alla sicurezza, per supportare il personale esistente nelle stazioni. L’azienda non si ferma qui: sta intensificando le comunicazioni tramite il sito atac.roma.it e i canali social, offrendo aggiornamenti in tempo reale che potrebbero cambiare il modo in cui vivi questi eventi storici.

L’attesa per le misure di sicurezza: Cosa succederà dopo?

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