Cultura
Eventi a Roma – Musei gratis per domenica 7 gennaio: tutte le mostre da visitare
Musei aperti gratuitamente la prima domenica di gennaio
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La prima domenica dell’anno offre l’opportunità ai visitatori, sia residenti che non residenti a Roma, di accedere gratuitamente ai musei civici e ad alcune aree archeologiche della città. Domenica 7 gennaio, sarà possibile visitare gratuitamente l’Area Sacra di Largo Argentina, l’area archeologica del Circo Massimo e i Fori Imperiali. Inoltre, diversi Musei Civici saranno aperti al pubblico senza alcun costo.
Musei e aree archeologiche aperti gratuitamente
Gli spazi del Sistema Musei di Roma Capitale e alcune aree archeologiche della città saranno accessibili gratuitamente domenica 7 gennaio. È prevista l’apertura a ingresso libero dell’Area Sacra di Largo Argentina, dell’area archeologica del Circo Massimo e dei Fori Imperiali. Inoltre, diversi Musei Civici tra cui i Musei Capitolini, il Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali, il Museo dell’Ara Pacis e molti altri saranno aperti al pubblico senza alcun costo.
Iniziativa promossa da Roma Capitale
L’iniziativa è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Si ricorda che l’ingresso è libero compatibilmente con la capienza dei siti e la prenotazione è obbligatoria solo per i gruppi al contact center di Roma Capitale 060608 (ore 9 – 19).
Mostre e esposizioni da non perdere
Durante la giornata di apertura gratuita, sarà possibile visitare sia le collezioni permanenti che le esposizioni temporanee presso i Musei Capitolini, i Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali e altri luoghi di interesse culturale. Tra le mostre in corso, si segnala “I sommersi. Roma 16 ottobre 1943” allestita presso il Palazzo dei Conservatori dei Musei Capitolini. Si tratta di una mostra che commemora il giorno in cui molte persone furono arrestate e non tornarono mai più, attraverso la esposizione di documenti, giornali, disegni, fotografie e oggetti di vita quotidiana.
Appuntamento culturale da non perdere
L’appuntamento del 7 gennaio rappresenta una preziosa opportunità per immergersi nell’arte e nella storia di Roma, visitando importanti luoghi archeologici e culturali della città, senza sostenere alcuna spesa. Un’occasione da non perdere per tutti gli appassionati di arte e cultura.Le mostre da non perdere a Roma
Nella capitale italiana, l’arte è in piena effervescenza con numerose mostre che offrono al pubblico l’opportunità di scoprire artisti di grande talento. Tra le mostre da non perdere ce ne sono alcune che si svolgono presso luoghi storici come i Musei di Villa Torlonia e il Museo di Roma a Palazzo Braschi.
In particolare, presso i Musei di Villa Torlonia è possibile ammirare la nuova esposizione “Nel segno di Cambellotti. Virgilio Retrosi artista e artigiano”, dedicata all’artista Virgilio Retrosi, con una selezione delle sue opere. Al Casino dei Principi è invece in corso la mostra di FERRARI SHEPPARD, uno degli artisti americani più interessanti delle ultime generazioni, dal titolo “CRUCIBLE”.
Al Museo di Roma a Palazzo Braschi è invece esposta la mostra “Vis-à-vis. Tenerani Spina. Dialogo in immagini”, che presenta sculture in marmo di Pietro Tenerani e immagini fotografiche di Luigi Spina. Inoltre, è ospitato il programma di arte contemporanea QUOTIDIANA, con opere di vari artisti.
Al Museo di Roma in Trastevere si possono ammirare diverse mostre, tra cui “Un viaggio di ritorno/A Journey Back” di Lou Dematteis e “Lampo di genio”, esposizione fotografica dedicata a Philippe Halsman.
Infine, alla Galleria d’Arte Moderna sono esposte opere del Gruppo 70 in occasione della ricorrenza dei sessant’anni dalla sua nascita, insieme ad altre mostre di grande interesse.
Se siete amanti dell’arte e vi trovate a Roma, queste mostre rappresentano delle interessanti opportunità per immergersi nell’affascinante mondo dell’arte contemporanea e della storia artistica della città.Mostre a Roma: danza di Crocetti, Taccuini Prampolini, StenLex, Garbatella fotografata, El Dorado e Tense Intense
La danza di Crocetti torna in tutta la sua magnificenza dopo un accurato restauro da parte dell’ICR. Al Laboratorio Prampolini #2 – Taccuini, disegni e progetti inediti dal Futurismo all’Art Club, si intende riportare l’attenzione sul multilinguismo artistico e l’interdisciplinarietà di Enrico Prampolini. Nel chiostrogiardino è possibile ammirare StenLex. Rinascita – Intervento artistico site specific e stendardo urbano, realizzato in collaborazione con Wunderkammern Gallery. Al Museo delle Mura (Via di Porta San Sebastiano,18) si tiene la mostra Garbatella – Il cuore di un quartiere in 100 battiti di luce, un pluriennale progetto fotografico realizzato da Zhanna Stankovych. Il Museo Pietro Canonica a Villa Borghese ospita la mostra El Dorado, a cura di Alessandra Mammì. Al Museo Carlo Bilotti, sempre a Villa Borghese, si tiene la mostra tense_intense, con le opere di Barbara Doser e Hofstetter Kurt. Fanno eccezione alla gratuità: FIDIA, Helmut Newton. Legacy, e Circo Maximo Experience.
Il 7 gennaio primo appuntamento dell’anno con #domenicalmuseo, l’iniziativa del Ministero della cultura che consente l’ingresso gratuito, ogni prima domenica del mese, nei musei, parchi archeologici, castelli, complessi monumentali, ville e giardini statali. Le visite si svolgeranno nei consueti orari di apertura, con accesso su prenotazione. Per maggiori informazioni visita www.museiincomuneroma.it e i canali social di Roma Culture, del Sistema Musei e della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Servizi museali a cura di Zètema Progetto Cultura.Musei aperti a Roma e provincia
Se sei un appassionato d’arte e storia, non perdere l’occasione di visitare i musei aperti a Roma e provincia. Ecco un elenco dei musei che potrai visitare:
– Abbazia Greca di San Nilo Grottaferrata (RM)
– Antiquarium e Area archeologica di Lucus Feroniae Capena (RM)
– Arco di Malborghetto Roma (RM)
– Drugstore Museum e Circuito Necropoli Portuense Roma (RM)
– Galleria Borghese Roma (RM)
– Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea Roma (RM)
– Galleria Spada Roma (RM)
– Gallerie Nazionali di Arte Antica – Galleria Corsini Roma (RM)
– Gallerie Nazionali di Arte Antica – Palazzo Barberini Roma (RM)
– Istituto autonomo Vittoriano e Palazzo Venezia – Museo centrale del Risorgimento di Roma Roma (RM)
E molti altri musei ancora. L’elenco completo di tutte le aperture, in costante aggiornamento, è disponibile alla pagina: https://cultura.gov.it/domenicalmuseo.
Cultura
Fantarcheologia: queste città sono esistite davvero?
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Fin dall’antichità l’uomo ha dedicato una parte importante della propria vita al pensiero e all’astratto. Un pensiero che ha dato vita a miti e leggende di cui parliamo e di cui cerchiamo le tracce ancora oggi, a metà del terzo decennio del nuovo millennio. È proprio questo il campo in cui si muove una branca dell’archeologia: la ricerca di testimonianze relative alle città e civiltà perdute. Oggi parleremo proprio di questo e proveremo a capire se questi miti hanno un fondo di verità.
Nel 360 a.C. Platone narrò nel suo dialogo “Timeo” di un’isola sconfinata, grande quanto Libia e Asia messe insieme, situata vicino alle Colonne d’Ercole. Più che un’isola un vero e proprio continente che noi abbiamo imparato a conoscere col nome di Atlantide. Per il filosofo greco, quella di Atlantide era una società ideale fatta di uomini lontani dalle debolezze “umane” e con una struttura formata da tre cerchi di terra e tre cerchi d’acqua. A dominare la scena erano dieci re che, sotto incarico di Poseidone, prendevano decisioni amministrative in piena armonia. Purtroppo, però, secondo la leggenda, i dieci si fecero corrompere dalla cupidigia scatenando l’ira di Zeus che riversò sulla città terremoti e diluvi che la sommersero per sempre.
Un’altra città che ha dato vita a miti e leggende e di cui si parla ancora oggi anche grazie a slot come El Dorado: The City of Gold e film come La Strada per El Dorado di Dreamworks, è la celebre “città dell’oro” Azteca. Secondo il mito l’El Dorado era una terra abbondante di ricchezze in cui l’uomo vedeva soddisfati i suoi bisogni senza sofferenza e senza bisogno di lavoro. C’è anche chi sostiene che si trovasse proprio qui la fonte dell’eterna giovinezza. Almeno è quello che credevano i conquistadores provenienti dalla Spagna che per cercarla si resero protagonisti di scorrerie e nefandezze di ogni tipo contro le popolazioni locali.
Tutti noi abbiamo ben presenti le incredibili sculture presenti nell’Isola di Pasqua, nel cuore del pacifico. In pochi sanno, invece, che la civiltà di Rapa Nui, venne fondata da navigatori polinesiani intorno al quarto secolo Dopo Cristo e che prosperò sfruttando le risorse naturali e faunistiche della zona. A conferma di questa tesi ci sono recenti scoperte archeologiche. Ne esistono poche, invece, della tesi contrapposta che sostiene che quando arrivarono sull’isola nel 1700, gli europei vi trovarono soltanto un territorio semi-deserto con una popolazione locale ridotta alla fame.
Ancora più avvolta nelle nebbie del mito è la civiltà di Lemuria che, si dice, fosse addirittura più antica di Atlantide. La leggenda di Lemuria è però molto più recente e risale al 19esimo secolo, periodo in cui alcuni studiosi ipotizzarono l’esistenza di un continente scomparso che avrebbe messo in comunicazione il Madagascar, l’India e L’Australia. Su chi la abitasse, su come fosse gestita e su quali piante e animali vivessero a Lemuria non esistono testimonianze storiche ma soltanto leggende estremamente suggestive.
Storia simile a quella di Lemuria è quella di Mu, un altro sconfinato territorio oggi scomparso e localizzato nel cuore dell’Oceano Pacifico. Anche in questo caso le principali leggende legate a Mu risalgono al 19esimo secolo e vanno ascritte all’opera di Augustus Le Plongeon, esploratore che dichiarò di aver trovato tracce Maya che parlavano di un’antica civiltà, quella di Mu appunto, che avrebbe avuto un impatto forte sulle popolazioni dell’Egitto e del Centro America. Purtroppo, però, le scritture di Le Plongeon non hanno trovato riscontri, né tantomeno prove archeologiche o testimonianze di sorta.
Non mancano miti e leggende di civiltà perdute anche nelle fredde terre del Nord e nelle regioni polari. Le due più note sono quelle legate a Iperborea e Thule, due regni di cui si hanno le prime testimonianze nelle opere di Erodoto e Plinio il Vecchio. Testimonianze che definiscono Iperborea come una terra abitata da entità vicine alle divinità e in cui regnavano serenità e ricchezza e Thule come un’isola localizzata ai confini delle terre note e popolata da popoli di guerrieri fieri e coraggiosi.
Attualità
Domenica delle Palme 2024: significato dei rametti d’ulivo benedetti
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Oggi, 24 marzo, si celebra la Domenica delle Palme, festa della tradizione cattolica che precede la Pasqua e ricorda l’ingresso di Gesù a Gerusalemme. La data di questa festività varia ogni anno in base alla fine della Quaresima.
La Domenica delle Palme è la domenica che precede la Pasqua e si ispira alla festa ebraica di Sukkot, la “Festa delle Capanne”, durante la quale si ricorda l’ingresso di Gesù a Gerusalemme in sella a un asino, accolto dalla folla con rami di palma o ulivo come simbolo di vittoria e pace.
La festa è osservata da cattolici, ortodossi e alcune Chiese Protestanti, ed è nota anche come la domenica della “Passione del Signore”.
La Domenica delle Palme commemora l’ultimo ingresso di Gesù a Gerusalemme prima della sua morte, quando fu accolto dalla folla agitando rami di palma e fu salutato con Osanna. Questo segna l’inizio della Settimana Santa, i sette giorni che precedono la Pasqua e che culminano con la passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo.
Durante la celebrazione della Domenica delle Palme, si benedicono i rametti di ulivo o palma, simboli di acclamazione, trionfo e immortalità di Cristo. Questi rametti vengono poi distribuiti ai fedeli durante la messa speciale dedicata alla ricorrenza.
La liturgia della Domenica delle Palme prevede la lettura della Passione di Gesù tratta dai Vangeli di Marco, Luca, e Matteo. La lettura viene fatta da tre persone che impersonano Cristo, il cronista e il popolo, e narra l’arresto, il processo giudaico e romano, la condanna, l’esecuzione, la morte e la sepoltura di Gesù.
Dopo la messa della Domenica delle Palme, i fedeli hanno l’usanza di portare a casa i rametti di ulivo benedetti, che vengono utilizzati per benedire la tavola imbandita prima del pranzo pasquale. I rametti diventano poi dei sacramentali, protetti dal diritto canonico, e possono essere seppelliti o riportati in chiesa per essere bruciati in vista della celebrazione del Mercoledì delle ceneri. Con la Domenica delle Palme ha inizio la Settimana Santa, che si conclude con il Giovedì Santo.
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