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Fermato Dino Petrov, presunto killer di Alexandru Ivan: tentava fuga all’estero
Fermato Dino Petrov, presunto killer di Alexandru Ivan: tentava fuga all’estero
Arrestato Dino Petrov: sospettato di aver ucciso Alexandru Ivan
Dino Petrov è stato fermato e arrestato con l’accusa di aver ucciso il 14enne Alexandru Ivan a Roma. Dopo aver trascorso quattro giorni nascosto a casa della zia a Treviso, ha tentato di fuggire all’estero. Nella notte tra martedì e mercoledì è stato catturato e ha accettato il suo arresto senza opporre resistenza. Parallelamente, anche il cugino di Dino, Corum Petrov, 24 anni, è stato detenuto con l’identica accusa di omicidio in concorso.
L’omicidio di Alexandru Ivan avvenne nel parcheggio della fermata della Metro C, all’estremo sud-est di Roma. Si presume che una rissa abbia scatenato l’episodio, seguita da un tentativo di chiarimento. Il patrigno del ragazzo conferma di avere legami con la famiglia Petrov, affermando di aver venduto droga per loro conto. Tale attività ha portato al suo arresto, in concomitanza con il sequestro di ingenti quantitativi di stupefacenti, deteriorando così i rapporti tra Petrov e il patrigno di Alex.
L’ordinanza del gip ricostruisce i fatti accaduti la sera del delitto, in cui il patrigno Tiberiu Maciuca entra in un bar in cui si trova anche Dino Petrov, scatenando una violenta rissa. Maciuca chiede poi a Corum Petrov un incontro per chiarire la situazione. Gli incontri precedenti e la richiesta di chiarimento costituiscono il contesto in cui avvenne l’omicidio di Alexandru Ivan. Presumibilmente, animato dagli stessi sentimenti di rivalsa del patrigno, lo accompagnò alla stazione di Pantano e prese parte all’inseguimento dell’auto, durante il quale furono sparati colpi d’arma da fuoco che causarono la sua prematura morte.
Durante l’inseguimento sono stati esplosi colpi d’arma da fuoco dall’interno di una Ford, in cui si trovavano entrambi i cugini Petrov, pertanto accusati dell’omicidio. Nel frattempo, il padre di Corum Petrov ha testimoniato: “Mio figlio ha solo cercato di mediare tra il patrigno della vittima e il cugino Dino, con cui si erano scontrati al bar. Quando è arrivato sul posto con il solo intento di chiarire, si stavano già sparando.” Secondo la versione di Corum, interrogato dal gip, lui stesso è stato svegliato di notte da un amico che desiderava metterlo in contatto con il suo cugino. Successivamente, hanno preso contatto per incontrarsi. Corum li ha portati al parcheggio con la sua Lancia Y, affermando che dalla sua auto non sono stati sparati colpi di pistola, ma che i proiettili sono stati esplosi da un’altra autovettura Ford Fiesta grigia. In seguito sarebbe sopraggiunta un’altra auto, di colore giallo.
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