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Furto di Biancheria Intima in Ciociaria: 44enne Rischia il Processo

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Ladro ruba biancheria intima stesa ad asciugare in Ciociaria: 44enne rischia il processo

Scoperto con Trenta Reggiseni e Quaranta Slip Rubati

Un uomo di 44 anni è stato sorpreso in possesso di oltre trenta reggiseni e quaranta slip da donna, rubati dai giardini delle abitazioni nella regione della Ciociaria. I carabinieri di Sora lo hanno colto in flagrante mentre stava sottraendo della biancheria da uno stendino. Ora, l’uomo rischia di finire a processo con l’accusa di furto continuato e violazione di domicilio.

L’Arresto e la Perquisizione

Il ciclo di furti è stato interrotto nell’ottobre 2023, quando i carabinieri hanno sorpreso il 44enne in un giardino di un villino, intento a rubare ulteriori capi d’abbigliamento intimo. Dopo aver trovato biancheria da donna rubata nelle sue tasche, gli agenti hanno deciso di perquisire la sua abitazione, dove hanno scoperto ulteriore refurtiva.

Le Vittime Riconoscono la Refurtiva

Diverse donne vittime dei furti si sono recate presso la caserma dei carabinieri, riferendo di aver subito il furto della loro biancheria intima e riconoscendola tra gli oggetti ritrovati a casa del sospettato.

Situazione Giudiziaria del Sospettato

L’uomo, assistito dall’avvocato Giampiero Vellucci, è stato informato della conclusione delle indagini a suo carico. Ora ha venti giorni di tempo per presentare elementi a sua difesa. Successivamente, il giudice deciderà se procedere con il rinvio a giudizio nei suoi confronti.

Fonte: [Fanpage](https://www.fanpage.it/roma/ruba-slip-e-reggiseni-stesi-ad-asciugare-nei-giardini-della-ciociaria-44enne-rischia-il-processo/)

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Minacciata di morte dalla moglie: “Ti do ai miei amici e ti faccio prostituire”

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Minacciata di morte dalla moglie: “Ti do ai miei amici e ti faccio prostituire”

Un uomo di 47 anni è stato condannato a tre anni e tre mesi di carcere dal Tribunale di Roma per maltrattamenti e stalking nei confronti della moglie. L’uomo è stato ritenuto responsabile di una serie di violenze fisiche e psicologiche, minacce di morte e comportamenti ossessivi.

Tra le azioni più gravi, l’imputato minacciava la donna dicendole: “Ti do gratis ai miei amici, che ti fanno prostituire”. La vittima, come riportato dal Corriere della Sera, ha subito una spirale di violenze che includevano aggressioni fisiche, umiliazioni e pedinamenti. Numerosi episodi di violenza sono stati documentati in sede processuale.

Minacce di morte e aggressioni

L’imputato, accusando la moglie di tradimenti, l’ha minacciata con frasi come: “Se mi lasci ti ammazzo”. Le aggressioni comprendevano pugni e schiaffi, oltre a tentativi di controllo sulla sua vita, come il clonare il telefonino della donna. La situazione é degenerata quando lui stesso ha contattato i carabinieri, affermando: “Venite, altrimenti ammazzo mia moglie o la faccio ammazzare da qualcun altro”. L’intervento delle forze dell’ordine, seguito dalla denuncia della vittima, ha avviato le indagini che hanno portato al processo e alla conseguente condanna dell’uomo.

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Vandalismo al liceo Manara con striscione contro gli anti-fascisti e stella di David sul muro

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Vandalismo al liceo Manara con striscione contro gli anti-fascisti e stella di David sul muro

Nella notte, è stato affisso uno striscione sul muro del liceo Manara di Roma, contenente la scritta: “Collettivo manariota antifascista? Hai reso la scuola ‘Judenfrei”, accompagnata da una stella di David. I vandali hanno inoltre ostacolato l’apertura dei cancelli della scuola, inserendo della schiuma nelle serrature. I carabinieri sono stati chiamati dalla preside per indagare sull’accaduto e identificare i responsabili.

L’Osa: “Attacco sionista”

L’Opposizione studentesca d’alternativa (Osa) ha descritto l’azione come un “attacco sionista”. In un comunicato, hanno affermato: “Usare stelle di David fatte sui muri per rivendicare questa azione squadrista è un’infamia. Tutta la nostra solidarietà agli studenti del Manara”. L’Osa ha denunciato precedenti minacce e intimidazioni contro gli studenti in solidarietà al popolo palestinese, definendo gli aggressori “veri estremisti e violenti”.

Il ministro Giuli: “Atto inverecondo”

Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha commentato la situazione dicendo: “Chiunque utilizzi qualsiasi simbolo per esercitare forme di violenza e sopraffazione compie un atto inverecondo. Nel caso della Stella di Davide, rappresenta una identità profonda e indiscutibilmente lontano da qualsiasi forma di sopraffazione”. Giuli ha sottolineato l’importanza di educare i giovani sulla verità storica e scoraggiare qualsiasi forma di strumentalizzazione.

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