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Giorgia Meloni contatta Viktor Orban dopo le immagini della donna incatenata: Caso Salis

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Giorgia Meloni contatta Viktor Orban dopo le immagini della donna incatenata: Caso Salis

Ilaria Salis è una connazionale attualmente detenuta in Ungheria. Nell’ottica di centrare l’attenzione sul suo caso, Giorgia Meloni ha preso in considerazione l’opportunità di fare una telefonata al primo ministro ungherese, Viktor Orban. La presidente del Consiglio ha sottolineato il rispetto per l’indipendenza e l’autonomia della magistratura ungherese durante la conversazione.

Questo dialogo ha avuto luogo in seguito a delle iniziative diplomatiche precedentemente intraprese dal ministro degli Esteri Antonio Tajani con il suo omologo ungherese Peter Szijjarto, a partire dal 22 gennaio.

La questione è divenuta un problema politico. Tajani ha esaltato il sospetto che Orban non abbia alcuna implicazione nel processo poiché l’amministrazione giudiziaria è responsabile degli eventi giudiziari. Tuttavia, l’opposizione rivolge richieste decise a Meloni per chiarire i suoi rapporti con Orban. È importante ricordare che i rapporti difficili tra Bruxelles e Budapest sono dovuti principalmente al mancato rispetto dello stato di diritto da parte dell’Ungheria, pertanto l’UE ha bloccato i finanziamenti a questo paese.

L’opposizione sta esortando Meloni a intervenire su Orban. I partiti di centrosinistra vogliono una spiegazione urgente dal Presidente del Consiglio sul caso di una donna detenuta in Ungheria per aver presuntamente assaltato due neonazisti. È improbabile che Meloni possa soddisfare questa richiesta a breve a causa del suo intenso programma di impegni. Tuttavia, Meloni incontrerà Orban di persona il 1° febbraio durante il Consiglio speciale dell’UE a Bruxelles.

Ilaria Salis è stata detenuta in Ungheria per mesi. La sua accusa e le relative circostanze che hanno portato alla sua detenzione sono ancora poco chiare.

Elly Schlein, leader del Partito Democratico, ha commentato la situazione, sottolineando che Meloni ha selezionato in passato alleati in modo errato e auspicando una presa di posizione chiara da parte sua sul caso. Schlein ha richiamato l’attenzione sul fatto che l’Ungheria è stata più volte accusata a livello europeo di non rispettare i principi dello stato di diritto, una posizione che Meloni ha spesso difeso in passato come alleata di Orban.

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Incendio appiccato da un detenuto nella sua cella al carcere Regina Coeli di Roma

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Incendio appiccato da un detenuto nella sua cella al carcere Regina Coeli di Roma

Un detenuto ha appiccato un incendio nella sua cella al carcere romano di Regina Coeli, mentre un altro si è ferito gravemente al collo. La notizia è stata comunicata dal sindacato Fp Polizia Penitenziaria della Cgil, che ha definito l’episodio come un'”ennesima notte di follia” all’interno dell’istituto penitenziario.

Incendio e fuga di fumo

Il sindacato ha spiegato che il detenuto ha provocato un incendio creando una grossa nube di fumo nella sezione detentiva. Solo l’intervento tempestivo del personale di Polizia Penitenziaria ha evitato conseguenze più gravi. Durante le operazioni di evacuazione, un altro detenuto, probabilmente sconvolto e in preda al panico, si è procurato una grave ferita da taglio al collo.

Condizioni critiche del personale

La Cgil ha sollevato preoccupazioni riguardo alla situazione del personale, avvertendo che è “fortemente in sotto organico”. Il sindacato ha denunciato le “precari e difficili condizioni di lavoro” nella struttura, sottolineando che la Polizia Penitenziaria sta affrontando turni massacranti e operando al di sotto dei livelli minimi di sicurezza. Hanno fatto appello per “interventi urgenti dalle varie Autorità” e hanno chiesto una riforma dell’intero sistema penitenziario che possa affrontare le emergenze e restituire dignità ai lavoratori del Corpo di Polizia Penitenziaria.

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Carro distrutto dalle fiamme al carnevale di Pontecorvo, due bimbi ustionati e la folla in fuga

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Carro distrutto dalle fiamme al carnevale di Pontecorvo, due bimbi ustionati e la folla in fuga

Durante la sfilata della 73esima edizione del Carnevale Ciociaro Pontecorvese a Pontecorvo, provincia di Frosinone, un carro allegorico ha preso fuoco, generando panico tra i presenti. Tre persone, tra cui una donna e due bambini, sono rimaste ferite, mentre un carabiniere ha riportato una lieve ustione.

Incendio del carro allegorico

Le prime indagini indicano che l’incendio potrebbe essere stato causato da un corto circuito dell’impianto elettrico. Tuttavia, si è successivamente ipotizzato che il rogo possa essere originato da un servizio di effetti scenici che utilizzava fiamme. Testimoni affermano che le fiamme sarebbero state più alte del previsto e, a causa del vento, hanno investito un pupazzo di cartapesta, innescando il fuoco.

Dettagli sui feriti

Tra i tre feriti figurano la moglie e il figlio di chi ha allestito il carro, colpiti mentre si trovavano all’interno della struttura. I feriti sono stati trasportati all’ospedale di Cassino: un bambino e la donna sono stati dimessi con ustioni ritenute non gravi, mentre l’altro bambino ha riportato ustioni più significative, ma non si trova in pericolo di vita.

Inoltre, un carabiniere ha subito una leggera ustione al collo a causa di residui di resina bruciata, secondo quanto riportato dall’agenzia LaPresse.

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