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I Rischi delle Merendine e degli Snack Confezionati per i Bambini

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I Rischi delle Merendine e degli Snack Confezionati per i Bambini

Introduzione al Problema del Cibo Spazzatura

L’intervista al Dott. Pietro Mignano, esperto in Nutrizione Umana ed Endocrinologia e docente presso la scuola di Osteopatia Chinesis IFOP a Roma, getta luce sul delicato tema del cibo spazzatura. Questi alimenti, altamente processati e carenti di nutrienti essenziali come minerali e vitamine, non solo mancano di valore nutrizionale, ma possono anche instigare meccanismi di dipendenza con gravi conseguenze per la salute.

Conseguenze sul Peso e sugli Ormoni

Il largo consumo di cibo spazzatura è strettamente collegato a un incremento della massa grassa e a un aumento dei livelli di estrogeni. Nei bambini sovrappeso, soprattutto nell’età prepuberale, ciò può causare condizioni come la ginecomastia. Gli alimenti ultra processati, infatti, non solo innescano dipendenza, ma aumentano anche la glicemia e possono portare all’insulino-resistenza, con effetti negativi significativi, anche dal punto di vista psicologico.

Implicazioni Psicologiche e Disturbi Alimentari

Il consumo eccessivo di junk food può inoltre scatenare disturbi del comportamento alimentare e problemi legati all’accettazione della propria immagine corporea. La massiccia presenza di pubblicità ingannevoli, che associano gli alimenti a valori familiari positivi, rende sempre più difficile distinguere tra prodotti sani e cibi ultra processati.

Importanza di Leggere le Etichette

Per fare scelte alimentari consapevoli, è cruciale imparare a leggere accuratamente le etichette. Alimenti con più di quindici o venti ingredienti tendono a essere altamente processati e dovrebbero essere evitati. Il controllo delle etichette e la consapevolezza delle strategie di marketing possono aiutare a proteggere la salute dei nostri figli.

Ruolo della Famiglia nell’Educazione Alimentare

Le decisioni alimentari prese dai genitori hanno un impatto diretto sui figli. La probabilità che bambini e adolescenti siano sovrappeso aumenta significativamente se i genitori lo sono. Per prevenire questa tendenza, è fondamentale che le famiglie promuovano abitudini alimentari sane e consapevoli, orientate verso una dieta ricca di nutrienti.

Conclusione

L’educazione alimentare inizia a casa. Proteggere i bambini dai rischi associati ai cibi spazzatura richiede impegno, consapevolezza e una corretta informazione. Solo così sarà possibile promuovere uno stile di vita sano per le future generazioni.

Per ulteriori dettagli, puoi consultare [la fonte originale](https://www.fanpage.it/stile-e-trend/benessere/cibo-spazzatura-i-rischi-per-la-salute-dei-bambini-perche-merendine-e-snack-confezionati-creano-dipendenza/).

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Esplosione a Roma, installati sensori per rilevare residui di gas

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Esplosione a Roma, installati sensori per rilevare residui di gas

Resta alta l’attenzione a Roma dopo la violenta esplosione avvenuta ieri mattina intorno alle 8 in via dei Gordiani, zona Prenestino. Un distributore di GPL è saltato in aria causando oltre 40 feriti, tra cui due in condizioni gravi, ora ricoverati all’ospedale Sant’Eugenio. Sul posto sono intervenuti immediatamente i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e i soccorritori, alcuni dei quali sono rimasti coinvolti nella deflagrazione.

L’Arpa e il Noe hanno installato dispositivi per monitorare la qualità dell’aria, temendo la presenza di gas residui. La Protezione Civile ha consigliato ai residenti di non uscire, tenere chiuse le finestre e spegnere i condizionatori. La Procura ha aperto un’indagine per disastro colposo: le prime ipotesi parlano di un guasto ad un impianto GPL.

Il tempestivo intervento dei gestori di un centro estivo vicino ha evitato una possibile tragedia: i bambini presenti sono stati evacuati poco prima dell’esplosione. La zona resta isolata, con ingenti danni anche a strutture vicine, come la polisportiva Villa De Sanctis. Le autorità stanno proseguendo le indagini e i controlli ambientali.

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Roma, giovane cuoco ucciso al parco: si indaga su una tentata rapina, ma il portafoglio era intatto

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Roma, giovane cuoco ucciso al parco: si indaga su una tentata rapina, ma il portafoglio era intatto

Tragedia alla Montagnola, nella periferia sud della Capitale: Mamun Miah, 27 anni, cittadino del Bangladesh e cuoco in un ristorante di piazza Venezia, è stato trovato senza vita al parco della Solidarietà, nei pressi del civico 393 di via Cristoforo Colombo. Il giovane è stato colpito al torace da una coltellata che non gli ha lasciato scampo, l’aggressore è fuggito ed è tuttora ricercato.

L’ipotesi investigativa principale resta quella della rapina finita male. Secondo alcuni amici della vittima, connazionali che spesso trascorrevano con lui le serate nel parco dopo il lavoro, Mamun avrebbe reagito a un tentativo di furto ed è stato accoltellato. I testimoni, pur trovandosi a una certa distanza al momento dell’attacco, raccontano di averlo visto discutere animatamente con un uomo nei pressi di un centro sportivo, non lontano dalla sua abitazione in via dell’Arcadia.

Ma il dettaglio che lascia perplessi è che nella tasca dei pantaloni del giovane è stato rinvenuto il portafoglio, completo di denaro e documenti. Un elemento che complica la lettura del movente: perché uccidere per rapinare, se poi l’aggressore fugge a mani vuote?

A destare ulteriori sospetti è l’identikit tracciato dagli amici di Mamun, che indicano come possibile responsabile un senzatetto della zona, noto per aggirarsi nei pressi del parco. Al momento, però, l’uomo non è stato rintracciato.

I carabinieri della compagnia Eur, insieme ai colleghi della stazione di San Sebastiano, stanno conducendo le indagini e sono già state acquisite le immagini delle videocamere di sorveglianza presenti nell’area per cercare di identificare chi fosse nei paraggi al momento del delitto. Sarà anche l’autopsia a fornire risposte decisive, chiarendo l’esatta dinamica dell’aggressione e se la vittima abbia tentato di difendersi.

Mamun Miah viveva da solo e lavorava duramente per mantenersi. I familiari, rimasti in Bangladesh, sono stati avvisati della tragedia. Nel frattempo, la comunità bengalese di Roma è sotto shock e chiede giustizia per un giovane la cui unica colpa sembra essere stata quella di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Un omicidio così brutale, in un contesto apparentemente tranquillo, riaccende i riflettori sulla sicurezza nelle aree periferiche della città: luoghi spesso dimenticati, dove la presenza delle forze dell’ordine non è costante e il degrado sociale favorisce l’emergere di situazioni pericolose. La morte di Mamun Miah non può restare solo una notizia di cronaca: deve spingere a riflettere su come tutelare davvero chi lavora onestamente e cerca solo una vita dignitosa.

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