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Il Ministero dei Trasporti boccia il limite di velocità a 30 km/h a Bologna

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Il Ministero dei Trasporti boccia il limite di velocità a 30 km/h a Bologna

Parere negativo del Ministero dei Trasporti sulla zona 30 di Bologna

Il Ministero dei Trasporti ha espresso un parere contrario riguardo la nuova zona 30 appena istituita a Bologna, sottolineando che i potenziali disagi per i cittadini, soprattutto per i lavoratori, potrebbero superare i vantaggi legati alla sicurezza stradale. Un recente comunicato del Ministero ha evidenziato che la sicurezza stradale è tra le priorità più urgenti del ministro Matteo Salvini, e pertanto, la riduzione del limite di velocità a 30 km/h non sembra essere una scelta sensata. Il Ministero ha inoltre dichiarato la propria disponibilità a dialogare con l’amministrazione bolognese per cercare soluzioni alternative ed evitare decisioni non condivise.

L’entrata in vigore del limite di velocità

Il limite di velocità a 30 km/h è stato introdotto a Bologna il 16 gennaio, causando tensioni e proteste tra i cittadini, che hanno già iniziato a raccogliere firme per un possibile referendum. L’amministrazione comunale ha riaffermato i numerosi benefici di questa misura, come confermato da diversi studi sulla qualità della vita e l’impatto ambientale. Tuttavia, il provvedimento non ha ottenuto l’approvazione del Ministero dei Trasporti, che ha chiaramente espresso la sua opposizione.

Prime reazioni e possibili modifiche al provvedimento

Nel primo giorno di applicazione del limite di 30 km/h, sono state emesse diverse multe, compresa una per eccesso di velocità di poco superiore ai 40 km/h. Il sindaco Lepore ha dichiarato che il provvedimento potrebbe essere sottoposto a modifiche per migliorarne l’efficacia, ma non sarà ridiscusso integralmente. La giunta comunale ha intenzione di valutare i risultati di questa misura entro un anno, ma intanto sono già previste proteste, con una manifestazione programmata in Piazza Maggiore.

Fonte: [Fanpage](https://www.fanpage.it/politica/il-ministero-dei-trasporti-boccia-la-zona-30-a-bologna-i-problemi-sono-superiori-ai-benefici/)

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Il professore è stato accusato di violenza sessuale su 10 alunne di 13 anni e poi assolto

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Il professore è stato accusato di violenza sessuale su 10 alunne di 13 anni e poi assolto

Il professore di tecnologia di un istituto cattolico romano è stato assolto dall’accusa di violenza sessuale su alcune studentesse perché ‘il fatto non sussiste’. L’uomo era stato arrestato e posto ai domiciliari durante le indagini, che erano partite dopo le denunce fatte da un gruppo di studentesse delle medie, che lo avevano accusato di molestie e palpeggiamenti. Per il docente, che era stato sospeso dall’insegnamento, erano stati chiesti tre anni di reclusione dal pubblico ministero. Adesso l’assoluzione con formula piena.

L’insegnante aveva chiesto di essere processato con il rito abbreviato. Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe abusato delle 13enni “costringendole a subire atti sessuali”, con “carezze, palpeggiamenti e colpetti sul fondoschiena”. Le violenze, secondo il racconto delle ragazze, sarebbero avvenute sia quando erano interrogate alla lavagna, sia quando si trovavano nel cortile della scuola, nel periodo da giugno 2022 a maggio 2023. Durante le indagini l’uomo, che si è sempre dichiarato estraneo ai fatti, è stato arrestato, mentre la scuola lo aveva allontanato subito, come da prassi nel caso di accuse così gravi. Il professore era stato accusato da dieci alunne, tutte di età compresa tra i 12 e i 13 anni. Ad andare dalle forze dell’ordine erano stati i loro genitori, che dai racconti delle figlie avevano percepito dei comportamenti non appropriati da parte dell’uomo. Da lì le indaginiAPIView other news’

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Il dossier su Emanuela Orlandi in Vaticano, secondo Pietro fu l’ultimo aiuto di Andrea Purgatori nel caso.

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Il dossier su Emanuela Orlandi in Vaticano, secondo Pietro fu l’ultimo aiuto di Andrea Purgatori nel caso.

Il fratello di Emanuela Orlandi, scomparsa nel 1983, ha rivelato che l’ultimo aiuto ricevuto da Andrea Purgatori è legato a un fascicolo segreto. La notizia parla di come il cardinale Bertone conservi il dossier sotto il cuscino, secondo quanto riferito da Pietro Orlandi. Dopo anni di negazioni, il Vaticano ha ammesso l’esistenza del fascicolo, ma ha specificato che il contenuto è riservato e non ancora condivisibile. La questione rimane avvolta nel mistero, con molte domande ancora senza risposta.

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