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Indagine su Vittorio Sgarbi: sequestrato un quadro attribuito a Manetti

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Indagine su Vittorio Sgarbi: sequestrato un quadro attribuito a Manetti

Perquisite le abitazioni del sottosegretario alla Cultura

Nell’ambito di un’indagine per autoriciclaggio di beni culturali, le abitazioni di Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura, sono state perquisite dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio. Durante l’operazione, un dipinto seicentesco attribuito a Rutilio Manetti, intitolato “La Cattura di San Pietro”, è stato sottoposto a sequestro probatorio.

Le località delle perquisizioni

Le perquisizioni sono state effettuate in tre diverse abitazioni di Sgarbi: a San Severino Marche, Roma e Ro Ferrarese.

La reazione di Vittorio Sgarbi alle accuse

Sgarbi ha dichiarato di essere sereno, respingendo tutte le accuse. Ha consegnato spontaneamente il quadro alle autorità, pur non nascondendo il suo disappunto. Secondo il sottosegretario alla Cultura, non ha nulla da temere e non ha intenzione di dimettersi, sostenendo che si difenderà da qualsiasi speculazione sulla vicenda.

Le accuse e la difesa di Sgarbi

Un ex collaboratore ha accusato Sgarbi di essere parte di un “covo di affaristi”. Tuttavia, Sgarbi ha respinto queste accuse, esprimendo incredulità per un’indagine che lo coinvolge per un furto che afferma di non aver commesso. Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale ha indicato che l’indagine riguarda l’ipotesi di autoriciclaggio, specificatamente legata all’acquisizione di un dipinto rubato nel 2013.

Le azioni dell’Autorità Giudiziaria

Per conto dell’Autorità Giudiziaria, il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Roma ha eseguito le perquisizioni e il conseguente sequestro del dipinto, al fine di eseguire tutti i riscontri scientifici necessari.

Conseguenze politiche

Il prossimo 22 gennaio, la Camera discuterà una mozione del Movimento 5 Stelle per la revoca della nomina di Sgarbi a sottosegretario alla Cultura, a seguito delle accuse divulgate dai media. Una mozione analoga è prevista anche al Senato.

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Un uomo è stato investito e ucciso sulle strisce pedonali, il patteggiamento per un 19enne è stato respinto.

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Un uomo è stato investito e ucciso sulle strisce pedonali, il patteggiamento per un 19enne è stato respinto.

A un diciannovenne è stata respinta la richiesta di patteggiamento a tre anni e sei mesi di reclusione per l’omicidio stradale di un settantenne, investito da un motorino a Montesacro. Ora si valuta se procedere con un processo ordinario o abbreviato.

Il giudice dell’udienza preliminare ha rigettato la richiesta, dopo che il giovane aveva travolto l’uomo mentre camminava sulle strisce pedonali, nella notte del 2 dicembre 2023. L’incidente è avvenuto tra viale Carnaro e via Peralba a Roma. Successivamente, il settantenne è deceduto per le gravi ferite riportate; il giovane è accusato di omicidio stradale e ricettazione. Difeso dall’avvocato Viviana Carracciolo, ora il giovane dovrà decidere se optare per il rito abbreviato o quello ordinario. La famiglia della vittima, assistita dall’avvocato Daniele Bocciolini, si è costituita parte civile.

Secondo le indagini, al momento del sinistro, il settantenne stava attraversando la strada quando è stato travolto dal motorino, che il giovane aveva rubato. Dopo l’incidente, l’imputato ha abbandonato il veicolo e non si è fermato per prestare soccorso. Sul posto è intervenuta un’ambulanza, ma le condizioni dell’anziano erano disperate e, nonostante gli sforzi medici, è deceduto alcune ore dopo.

Il motorino, un Piaggio Liberty, era risultato rubato il 16 ottobre 2023. Il giovane non era solo al momento dell’incidente; dopo aver abbandonato il motorino insieme a un’altra persona, si sono dati alla fuga, presentandosi spontaneamente in Commissariato solo alcuni giorni dopo per autodenunciarsi.

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Allerta bomba su volo American Airlines attivata da una mail anonima

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Allerta bomba su volo American Airlines attivata da una mail anonima

Un falso allarme bomba ha interessato un volo American Airlines partito da New York e diretto in India, a seguito di una mail anonima giunta all’aeroporto di Delhi.

La segnalazione e l’intervento

La mail conteneva la minaccia: “C’è una bomba a bordo”. Ricevuta ieri, ha attivato le procedure di emergenza, portando l’aereo, un Boeing 789, a invertire la rotta verso Fiumicino, mentre sorvolava il Mar Caspio. È stato solo dopo che il pilota ha ricevuto indicazioni per atterrare in Italia, che due Eurofighter dell’Aeronautica militare hanno affiancato il velivolo nel suo arrivo.

Controlli a terra

Una volta atterrato, passeggeri ed equipaggio sono stati fatti scendere e ha avuto inizio un’accurata verifica dell’aereo da parte della polizia e della polaria. Non è stato trovato alcun ordigno esplosivo, e l’allerta è stata presto dichiarata falsa. I passeggeri e l’equipaggio hanno dovuto affrontare disagi e trascorrere la notte a Roma, ma oggi è prevista una nuova partenza per l’India.

Un episodio a lieto fine

Nonostante l’alta tensione e il grande spavento per i circa 200 passeggeri a bordo, fortunatamente, la situazione si è conclusa senza conseguenze gravi.

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