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La storia de La Perla: 70 anni di lingerie di lusso Made in Italy

La storia de La Perla: 70 anni di lingerie di lusso Made in Italy

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La Perla, la storia (e il declino) di 70 anni di lingerie di lusso Made in Italy

La storia de La Perla: 70 anni di lingerie di lusso Made in Italy.

La fabbrica La Perla a Bologna ha segnato una tappa nella storia dell’alta moda italiana, ma ha anche conosciuto momenti difficili che hanno portato al suo declino. La saga imprenditoriale della Perla si intreccia con la storia di una famiglia e con la trasformazione del settore della moda. L’atelier di lingerie nato nel 1954 dalla passione e dalla maestria artigianale di Ada Masotti è diventato un simbolo di esclusività e femminilità grazie alle creazioni di alta qualità realizzate con tecniche artigianali raffinate. Tuttavia, nel corso degli anni, la Perla ha affrontato sfide importanti, culminando nel passaggio del marchio e dell’azienda stessa a investitori esteri.

La storia della Perla inizia nella Bologna degli anni ’50, quando Ada Masotti ha aperto il suo atelier di lingerie, ribattezzato “La Perla” per sottolinearne il prestigio e la bellezza delle creazioni che proponeva. La lavorazione artigianale dei materiali pregiati, come il pizzo Leavers e il ricamo Cornely, ha reso La Perla un marchio di riferimento nel settore dell’alta moda e della lingerie di lusso.

Gli anni Sessanta segnano un periodo di crescita esponenziale per La Perla, soprattutto grazie all’ingresso in azienda del figlio di Ada, Alberto Masotti. Le creazioni della madre diventano famose in tutto il mondo e il marchio La Perla si afferma come icona dell’alta moda, anticipando e interpretando il gusto femminile, trasformando la biancheria intima in un elemento di sensualità e bellezza.

Nel corso degli anni successivi, La Perla ha continuato a crescere, ottenendo riconoscimenti prestigiosi e diventando un simbolo di eccellenza made in Italy. Tuttavia, l’azienda ha cominciato a riscontrare difficoltà con la globalizzazione dei mercati che ha portato a un calo del giro d’affari. Di conseguenza, nel 2007 la famiglia Masotti ha ceduto la maggioranza delle azioni a JH Partners, una società con sede a San Francisco specializzata negli investimenti nel settore consumer.

In seguito a questo passaggio, La Perla ha affrontato diverse sfide e cambiamenti di proprietà che hanno portato la società a un periodo di instabilità, culminato nel 2017 con il passaggio della gestione a un finanziere estero. Questo ha generato una serie di problemi che hanno portato l’azienda al fallimento e a una complessa situazione legale tra giudici italiani e inglesi per la liquidazione giudiziale.

Nonostante le difficoltà, l’eredità e il prestigio del marchio La Perla continuano a rappresentare un punto di riferimento nel mondo della lingerie di lusso. La speranza è che un industriale esperto possa rilanciare l’azienda, rendendola di nuovo un simbolo di eccellenza e bellezza nel panorama della moda internazionale.

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Cronaca Roma, il Gullace è salvo: riapertura entro gennaio 2026

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Cronaca Roma, il Gullace è salvo: riapertura entro gennaio 2026

Cronaca Roma – La città Metropolitana di Roma è riuscita a reperire i fondi necessari per rendere nuovamente agibile il Liceo Teresa Gullace, dopo gli incendi che l’hanno devastato pochi mesi fa.

Cronaca Roma, Nessun Aiuto dal Governo: i Ragazzi Torneranno dopo Natale

Come riporta l’ANSA, il consigliere di Città metropolitana delegato a Edilizia Scolastica, Impianti Sportivi e Politiche della Formazione, Daniele Parrucci, ha fatto sapere che, grazie al rendiconto che verrà approvato verso fine Aprile, sarà stanzionato il milione e mezzo necessario per ripristinare l’agibilità della succursale del Gullace.

Gli Studenti della Sede Centrale e i Danni dell’Incendio: No Aiuti dal PNRR

Nonostante l’incendio sia stato riconosciuto come un vero e proprio attacco ai danni delle istituzioni, incapaci di gestire la situazione dell’istituto, alle prese con dei lavori che limitavano le lezioni da inizio anno, e nonostante la situazione critica della scuola -con gli studenti costretti a seguire le lezioni dividendosi in due turni- il Gullace non è riuscito ad intervenire né con fondi propri né con risorse del PNRR. Questo malgrado anche l’appello diretto del sindaco Gualtieri al Governo per un intervento straordinario.

Cronaca Roma, la Riapertura della Sede

I danni sono stati stimati per circa 2 milioni di euro ma, fa sapere Parrucci, i ragazzi potranno tornare a svolgere regolarmente le lezioni nella succursale dal periodo successivo alle vacanze di Natale.

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Cronaca

Roma, donna presa a pugni nello stomaco mentre si reca al lavoro

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Roma, donna presa a  pugni nello stomaco mentre si reca al lavoro

Negli Stati Uniti, un pericoloso fenomeno conosciuto come “knockout game” ha avuto conseguenze letali. Questo inquietante “gioco” consisteva nell’aggredire ignari passanti con un pugno, senza motivo, solo per dimostrare forza davanti agli amici. Spesso, questi atti di violenza venivano filmati e pubblicati su piattaforme come YouTube. L’ultimo episodio simile si è verificato ieri mattina a Monteverde, dove una donna è stata colpita mentre si recava al lavoro.

Cosa è Successo

Una violenza improvvisa e inspiegabile ha colpito una quarantenne, lasciandola senza parole e senza fiato. Patrizia, nome di fantasia, stava camminando in via Federico Ozanam alle 8.55 del mattino quando un uomo l’ha attaccata, colpendola alla bocca dello stomaco. «Ero in strada e stavo andando verso l’ufficio, con le cuffie per ascoltare musica e camminavo velocemente. Poi, improvvisamente, un uomo mi ha colpito con un pugno,» racconta.

Nonostante la zona fosse trafficata e vicino al mercato di piazza San Giovanni di Dio, la vittima non ha subito ferite gravi. «Il colpo è stato forte, ma non ho lividi e non è stato necessario andare al pronto soccorso,» aggiunge Patrizia. Resta però lo shock e la paura nel quartiere. Dopo essere stata colpita, la donna ha osservato il suo aggressore, che la guardava con soddisfazione. «Un uomo sulla sessantina, corporatura robusta, con la carnagione chiara, indossava una t-shirt azzurra e aveva cicatrici sul braccio.»

La Risposta della Comunità

Patrizia ha subito denunciato l’accaduto ai Carabinieri della Stazione Gianicolense, dando il via a una caccia all’uomo. «È avvenuto tutto molto velocemente e nessuno si sente più al sicuro in un mondo così complicato,» conclude. Anche una passante ha sollevato preoccupazioni, commentando: «Ma è matto?» A fronte dell’indifferenza di molti altri passanti, questo episodio solleva nuovamente il dibattito sulla sicurezza pubblica.

L’ondata di violenza legata al “knockout game” è un segno dei tempi e delle problematiche sociali sottostanti che richiedono una risposta efficace per garantire la sicurezza dei cittadini. La sensibilizzazione e la vigilanza sono essenziali per prevenire ulteriori episodi di questo tipo.

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