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Missione militare Aspides nel Mar Rosso: ruolo e partecipazione dell’Italia

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Missione militare Aspides nel Mar Rosso: ruolo e partecipazione dell’Italia

L’Unione europea ha pianificato di lanciare una missione navale militare nel Mar Rosso al fine di difendere le imbarcazioni mercantili che si trovano nelle aree colpite da attacchi Houthi in Yemen. Promotori di questa iniziativa sono stati Italia, Francia e Germania. Se necessario, l’Italia è pronta a prendere il comando della missione, come dichiarato dal ministro Crosetto.

Il Mar Rosso si è trasformato in un teatro di conflitti militari, che vede contrapposti paesi occidentali, come Stati Uniti e Regno Unito, contro i gruppi Houthi dello Yemen. In risposta, l’Unione Europea sta pianificando una missione navale guidata da Italia, Francia e Germania. Questa missione, denominata Aspides, ha come principale obiettivo quello di salvaguardare gli interessi commerciali dell’Unione e potrebbe essere lanciata a febbraio. Non è ancora noto chi la guiderà, ma il ministro della Difesa Guido Crosetto ha affermato che l’Italia sarebbe pronta ad assumerne il comando.

La missione Ue Aspides è nata in risposta agli attacchi Houthi nel Mar Rosso, che hanno già avuto ripercussioni economiche a livello globale. Da questa area marittima transitano dal 25% al 30% dei container mondiali, e il volume del traffico è diminuito del 22% dall’inizio della crisi. Considerando l’importanza della libertà di navigazione per l’UE, è stato deciso di istituire una missione navale di difesa per proteggere le navi che attraversano il Mar Rosso.

Tuttavia, caratteristica chiave della missione Aspides è l’assenza di attacchi nel territorio yemenita, pur non escludendo l’eventualità di utilizzare la forza in caso di necessità. Un fatto da sottolineare è che fino ad ora è stato pubblicato solo un documento da parte di Francia, Germania e Italia, e il Consiglio dell’UE ha preso la decisione politica di sostenere la missione. Tuttavia, non ci sono ancora dettagli ufficiali circa le scadenze o l’organizzazione esatta.

Il ministro della Difesa Guido Crosetto è stato incaricato di riferire sulla situazione nel Mar Rosso alla Camera il 1° febbraio. Ha anche enfatizzato la necessità per l’Italia di investire di più nella difesa e ha ribadito la necessità di rafforzare i poteri del suo ministero. Crosetto sostiene che senza una difesa adeguata non ci può essere né istruzione gratuita, né libero commercio, né democrazia. L’obiettivo è quello di creare una riserva nazionale delle forze armate, ispirandosi a modelli come quello svizzero e israeliano, anche se da attivare solo in casi estremi.

Infine, Crosetto ha espresso preoccupazione per la situazione nel Mar Rosso, dove diverse guerre stanno avendo luogo. Egli ritiene che Cina e Russia stiano già conducendo una loro guerra ibrida: le loro navi commerciali, risparmiate dagli attacchi Houthi, sfruttano un vantaggio competitivo che potrebbe alterare la concorrenza. Inoltre, ha criticato la decisione di un precedente governo di ritirare le armi dall’Arabia Saudita e dagli Emirati che stavano combattendo contro gli Houthi, gruppo che ha una propria capacità militare produttiva e risulta essere più pericoloso di Hamas ed Hezbollah. Il ministro conclude sostenendo che ora ne stiamo pagando le conseguenze.

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