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Nuova Amministrazione Straordinaria per l’ex Ilva: Governo Concede Prestito da 320 Milioni di Euro

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Nuova Amministrazione Straordinaria per l’ex Ilva: Governo Concede Prestito da 320 Milioni di Euro

Procedura di Amministrazione Straordinaria Avviata da Invitalia

Il governo italiano ha informato i sindacati dell’avvio della procedura di amministrazione straordinaria per l’ex Ilva, mossa da Invitalia. Questo processo sarà sostenuto da un prestito garantito di ben 320 milioni di euro.

Vertice a Palazzo Chigi: Le Decisioni del Governo Meloni

Durante un incontro svoltosi a Palazzo Chigi, il governo guidato da Giorgia Meloni ha comunicato ai sindacati la decisione di avviare l’amministrazione straordinaria per l’ex Ilva. Prima di questa ufficializzazione, erano già circolate notizie sull’intenzione di Invitalia di richiedere l’ammissione alla procedura. Il governo ha inoltre informato i sindacati che, il 16 gennaio, Mittal ha presentato un’istanza di composizione negoziata al tribunale di Milano, pur essendo in corso trattative per un accordo consensuale.

Mittal e la Strategia del Governo

Secondo il governo, l’azione di Mittal è stata vista come un tentativo per guadagnare tempo e creare difficoltà. L’esecutivo ha confermato la volontà di coinvolgere soci privati autorevoli nel rilancio dell’azienda, ma prima è essenziale risolvere la questione con Mittal. Nei prossimi 14 giorni, bisognerà comprendere meglio l’istanza di Mittal e trovare modalità per superarla grazie all’attivazione dell’amministrazione straordinaria.

Prestito Ponte di 320 Milioni di Euro per Garantire Liquidità

Invitalia ha già inviato una lettera ad Acciaierie d’Italia per iniziare ufficialmente il processo di amministrazione straordinaria e assicurare la liquidità necessaria tramite un prestito ponte di 320 milioni di euro.

Obiettivi del Governo: Produzione, Occupazione e Sicurezza

I rappresentanti del governo hanno dichiarato che l’amministrazione straordinaria sarà una fase temporanea. L’obiettivo è individuare i migliori partner privati per garantire la continuità produttiva, tutelare l’occupazione e assicurare la sicurezza dei lavoratori. Le parti coinvolte hanno concordato di continuare il confronto per proteggere la produzione, l’occupazione e l’ambiente. Le discussioni proseguiranno nei prossimi giorni.

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Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

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Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

RiderSottoAttacco Un rider di Roma derubato per la seconda volta in sole 24 ore – scopri i dettagli di questa inquietante escalation di crimini urbani!

Immaginate di essere in sella alla vostra moto, consegnando cibo per le strade affollate, quando improvvisamente vi ritrovate senza telefono, soldi e mezzo di trasporto: è esattamente ciò che è accaduto a un rider nella capitale, in un doppio episodio che sta facendo discutere e che solleva interrogativi sulla sicurezza dei lavoratori in prima linea. Secondo quanto emerso, il primo furto ha colpito il rider mentre era impegnato in una consegna, con i ladri che hanno agito rapidamente per sottrargli beni essenziali, lasciando lui e i suoi colleghi in allerta.

La sequenza degli eventi

Gli incidenti si sono verificati in rapida successione, con il secondo furto che ha ripreso lo stesso modus operandi: ladri che approfittano della vulnerabilità dei rider durante il lavoro. Fonti locali riportano che il rider, già scosso dal primo episodio, è stato preso di mira di nuovo, alimentando paure diffuse tra chi opera nelle consegne a domicilio.

Le implicazioni per la sicurezza

Questa serie di furti non è solo un caso isolato, ma un segnale preoccupante per la comunità dei rider, che ogni giorno affronta rischi per le strade. Esperti del settore stanno monitorando la situazione, chiedendosi se misure più stringenti possano prevenire simili episodi in futuro – e tu, cosa ne pensi di questa onda di crimini?

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Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

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Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

Come è triste questa vita fatta di immagine, apparenza e superficialità.

I tempi cambiano, ma forse in peggio. La morte di Papa Francesco è l’emblema più lampante di come nemmeno la fede cristiana sia riuscita ad arginare lo strapotere dei social.

Rubare i fiori da piazza San Pietro come souvenir il giorno della annuncio della morte del sommo pontefice, prendersi la copia dell’osservatore Romano e rivenderla online a 500 euro e infine farsi i selfie davanti la salma di Papa Francesco, sono un segno inequivocabile che adesso tutto va condiviso e annunciato sui social network.

Alla fine anche lucrare sulle disgrazie altrui, per prendere qualche like in più, non è poi così male, soprattutto se questo serve per far salire il cima all’algoritmo il proprio profilo social.

Nella società dell’iperdemocrazia mascherata, dove il politicamente corretto è l’undicesimo comandamento e nessuno può mettere più dei paletti alla moralità altrui, la cultura, la moralità e la dignità umana si trovano in forte difficoltà.

Alla ricerca di una guida politica e spirituale che non sia quella dei social e del profitto a tutti i costi, non ci resta che lottare affinché la. vita umana non diventi una passarella dove vince chi prende più like.

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