Attualità
Piera Maggio, madre di Denise Pipitone: “Segnalazione di bimba con molte similitudini”
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Ultime notizie sulla scomparsa di Denise Pipitone, arrivate il 28 gennaio 2024. La mamma della bambina scomparsa venti anni fa a Mazara del Vallo ha rivelato: “C’è una bimba che ha molte similitudini con Denise. È una segnalazione che io voglio approfondire e vedremo se riusciremo a fare le verifiche in maniera privata altrimenti renderò tutto pubblico per avere un aiuto”.
Sono passati 20 anni dalla scomparsa di Denise Pipitone, ma la sua famiglia non smette di cercarla, convinta che la ragazza sia stata rapita. La madre, Piera Maggio, ha ribadito oggi a Verissimo la persistente speranza, alimentata dalle continue segnalazioni che periodicamente arrivano. Piera Maggio ha dichiarato: “Abbiamo sempre detto che fino a prova contraria è rapimento e Denise va cercata. Se ci dimostrano il contrario ci fermeremo, ma fino ad allora va cercata e lo stiamo facendo da venti anni”.
Affranta dal dolore, la signora Maggio ha esclamato: “Questa vita ti logora. Io non mi abituerò mai a parlare della mia vita e del mio dolore come se nulla fosse. Dentro ho una sorta di non metabolizzazione di ciò che è successo perché io sono rimasta a quella bambina quando aveva 4 anni”. Ha inoltre espressamente fatto notare che ci sono diversi punti sull’indagine da approfondire e chiarire. Riguardo alle segnalazioni, la madre di Denise ha rivelato: “Le segnalazioni ci sono periodicamente, non hanno mai smesso ma noi cerchiamo di individuare quelle più attendibili. Ad esempio c’è una segnalazione che mi è rimasta ancora oggi nella mente ma sulla quale ancora non ho avuto risposta”.
Piera Maggio ha anche commentato un video fatto per gioco da alcune liceali catanesi, diventato virale sui social media, che riguardava il presunto ritrovamento di Denise. Ha espresso il suo profondo disappunto e ha rivelato di non aver ricevuto scuse per l’incidente. Infine, ha ricordato l’episodio del murale deturpato, dicendo: “Anche lì vorremmo capire il perché di questi atti”.
Attualità
Arresto di padre e figlio trovati con 250mila euro falsi, una pistola e munizioni tenute illegalmente
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Due uomini, un padre di 73 anni e un figlio di 48 anni, sono stati arrestati a Pomezia (Roma) per possesso di oltre 20mila euro in banconote false, unitamente a armi e munizioni detenute illegalmente.
Nella giornata di sabato 22 febbraio, i carabinieri della stazione di Torvaianica, in collaborazione con l’Aliquota operativa, hanno effettuato una perquisizione nell’abitazione dei due durante un’attività info-investigativa. Durante l’operazione, sono stati trovati 20.500 euro in banconote da cento euro, una pistola scacciacani priva del tappo rosso e diverse munizioni, tra cui 28 a salve, sei cartucce calibro 22 e 60 cartucce calibro 12. Tutti gli oggetti sono stati sequestrati poiché detenuti illegalmente.
I due arrestati, già noti alle forze dell’ordine, dovranno ora rispondere alle accuse di detenzione di monete contraffatte e di armi.
Attualità
Arrestato per aver cercato di sfondare la porta di casa dell’ex fidanzata e per aver tentato di aggredire i carabinieri.
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Un uomo di 67 anni è stato arrestato per aver perseguitato l’ex compagna, tentando anche di sfondare la porta di casa sua. L’episodio è avvenuto la sera di venerdì 21 febbraio a Tor Vergata, quando la donna ha contattato il numero unico delle emergenze 112, segnalando che l’ex si stava tentando di entrare nella sua abitazione. I carabinieri sono intervenuti, arrestando l’uomo in flagranza di reato.
La dinamica
Secondo la vittima, l’ex compagno ha iniziato a colpire ripetutamente il portoncino d’ingresso con calci e pugni nel tentativo di entrare. Non accettando la fine della relazione, il 67enne ha perseguitato la donna per lungo tempo. Dopo l’ennesimo tentativo di intrusione, la vittima ha deciso di contattare le forze dell’ordine.
L’arresto
L’uomo, che si trovava in stato di ebbrezza, ha cercato di aggredire i carabinieri con una bottiglia di vetro per sfuggire al loro controllo, ma non ha causato feriti. Dopo essere stato bloccato, è stato portato in caserma per le procedure di rito e successivamente trasferito nel carcere di Regina Coeli, dove il Tribunale ha convalidato il suo arresto.
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