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Primavalle, murales di Sant’Agata sulle case popolari: è per una buona causa

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Primavalle, murales di Sant’Agata sulle case popolari: è per una buona causa

Murales di Sant’Agata a Primavalle: sensibilizzazione per lo screening mammografico

Il nuovo murales realizzato a Primavalle, Roma, vuole sensibilizzare sul tema dello screening mammografico e della tutela della salute delle donne. Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio, ha presentato l’opera realizzata dall’artista Napal, che raffigura una moderna Sant’Agata, protettrice del seno femminile, sulla facciata di una palazzina Ater in via Ascalesi.

L’iniziativa fa parte della campagna di sensibilizzazione promossa da Europa Donna Italia, a cui la Regione Lazio aderisce. Il murales rappresenta un modo creativo per diffondere un importante messaggio di prevenzione. Rocca ha sottolineato l’importanza della medicina di genere e della prevenzione, invitando le donne laziali a sottoporsi gratuitamente allo screening mammografico nelle Asl tutto l’anno.

Questa iniziativa è stata accolta positivamente da Rosanna D’Antona, presidente di Europa Donna Italia, che ha evidenziato l’importanza della collaborazione tra società civile ed istituzioni per affrontare in modo efficace le questioni legate alla salute.

Il murales dedicato a Sant’Agata a Primavalle fa parte di un progetto più ampio avviato da Europa Donna Italia, che ha già interessato altre città italiane come Foggia, Milano e Bergamo, e si estenderà presto ad altre regioni del paese. La diffusione dell’arte urbana come mezzo di sensibilizzazione rappresenta un’innovativa forma di coinvolgimento della comunità e sottolinea l’importanza della prevenzione per la salute delle donne.

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Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

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Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

RiderSottoAttacco Un rider di Roma derubato per la seconda volta in sole 24 ore – scopri i dettagli di questa inquietante escalation di crimini urbani!

Immaginate di essere in sella alla vostra moto, consegnando cibo per le strade affollate, quando improvvisamente vi ritrovate senza telefono, soldi e mezzo di trasporto: è esattamente ciò che è accaduto a un rider nella capitale, in un doppio episodio che sta facendo discutere e che solleva interrogativi sulla sicurezza dei lavoratori in prima linea. Secondo quanto emerso, il primo furto ha colpito il rider mentre era impegnato in una consegna, con i ladri che hanno agito rapidamente per sottrargli beni essenziali, lasciando lui e i suoi colleghi in allerta.

La sequenza degli eventi

Gli incidenti si sono verificati in rapida successione, con il secondo furto che ha ripreso lo stesso modus operandi: ladri che approfittano della vulnerabilità dei rider durante il lavoro. Fonti locali riportano che il rider, già scosso dal primo episodio, è stato preso di mira di nuovo, alimentando paure diffuse tra chi opera nelle consegne a domicilio.

Le implicazioni per la sicurezza

Questa serie di furti non è solo un caso isolato, ma un segnale preoccupante per la comunità dei rider, che ogni giorno affronta rischi per le strade. Esperti del settore stanno monitorando la situazione, chiedendosi se misure più stringenti possano prevenire simili episodi in futuro – e tu, cosa ne pensi di questa onda di crimini?

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Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

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Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

Come è triste questa vita fatta di immagine, apparenza e superficialità.

I tempi cambiano, ma forse in peggio. La morte di Papa Francesco è l’emblema più lampante di come nemmeno la fede cristiana sia riuscita ad arginare lo strapotere dei social.

Rubare i fiori da piazza San Pietro come souvenir il giorno della annuncio della morte del sommo pontefice, prendersi la copia dell’osservatore Romano e rivenderla online a 500 euro e infine farsi i selfie davanti la salma di Papa Francesco, sono un segno inequivocabile che adesso tutto va condiviso e annunciato sui social network.

Alla fine anche lucrare sulle disgrazie altrui, per prendere qualche like in più, non è poi così male, soprattutto se questo serve per far salire il cima all’algoritmo il proprio profilo social.

Nella società dell’iperdemocrazia mascherata, dove il politicamente corretto è l’undicesimo comandamento e nessuno può mettere più dei paletti alla moralità altrui, la cultura, la moralità e la dignità umana si trovano in forte difficoltà.

Alla ricerca di una guida politica e spirituale che non sia quella dei social e del profitto a tutti i costi, non ci resta che lottare affinché la. vita umana non diventi una passarella dove vince chi prende più like.

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