Seguici sui Social

Attualità

Procuratore rivela: Messina Denaro fermato 7 anni fa, ma non riconosciuto

Pubblicato

il

Procuratore rivela: Messina Denaro fermato 7 anni fa, ma non riconosciuto

Matteo Messina Denaro, noto boss mafioso, è stato arrestato il 16 gennaio 2023, come afferma Maurizio De Lucia, procuratore di Palermo. Sorprendentemente pero’, sette anni prima del suo arresto, Denaro era stato fermato a un posto di blocco senza essere riconosciuto.

De Lucia, che ha coordinato l’indagine che ha portato all’arresto di Denaro, ha parlato di quanto è accaduto durante un incontro con gli studenti delle scuole di Casal di Principe (Caserta). Questo incontro si è svolto a ‘Casa don Peppe Diana’, sede all’interno di una villa confiscata e dedicata alla memoria del sacerdote ucciso dalla camorra nel 1994.

Secondo l’esperto del diritto penale, Denaro ha passato molto tempo a Trapani, suo territorio natale, sicuro di non essere scoperto. Solo dopo il suo arresto è venuto a galla che era stato fermato alla postazione di blocco in provincia di Trapani sette anni prima, ma i carabinieri che controllarono il suo documento non lo hanno riconosciuto, dato che tutto sembrava in regola.

Il procuratore di Palermo ha notato che Denaro confidava nel fatto che le forze dell’ordine avrebbero avuto solo foto di lui risalenti a molti anni fa. Tuttavia, De Lucia afferma che c’erano persone che lo avvertivano dei movimenti degli investigatori, e questo solleva interrogativi su come sia stato possibile che Denaro sia rimasto latitante per trent’anni. L’obiettivo attuale della Procura di Palermo è individuare coloro che hanno favorito la latitanza di Denaro.

Infine, De Lucia ha risposto alle domande degli studenti riguardanti il libro “La Cattura – i misteri di Matteo Messina Denaro e la mafia che cambia”, scritto da lui stesso insieme con l’inviato de La Repubblica, Salvo Palazzolo. Ha spiegato come, nonostante la sua malattia, Denaro mantenesse le sue abitudini di latitante.

Fonte

Attualità

Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

Pubblicato

il

Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

RiderSottoAttacco Un rider di Roma derubato per la seconda volta in sole 24 ore – scopri i dettagli di questa inquietante escalation di crimini urbani!

Immaginate di essere in sella alla vostra moto, consegnando cibo per le strade affollate, quando improvvisamente vi ritrovate senza telefono, soldi e mezzo di trasporto: è esattamente ciò che è accaduto a un rider nella capitale, in un doppio episodio che sta facendo discutere e che solleva interrogativi sulla sicurezza dei lavoratori in prima linea. Secondo quanto emerso, il primo furto ha colpito il rider mentre era impegnato in una consegna, con i ladri che hanno agito rapidamente per sottrargli beni essenziali, lasciando lui e i suoi colleghi in allerta.

La sequenza degli eventi

Gli incidenti si sono verificati in rapida successione, con il secondo furto che ha ripreso lo stesso modus operandi: ladri che approfittano della vulnerabilità dei rider durante il lavoro. Fonti locali riportano che il rider, già scosso dal primo episodio, è stato preso di mira di nuovo, alimentando paure diffuse tra chi opera nelle consegne a domicilio.

Le implicazioni per la sicurezza

Questa serie di furti non è solo un caso isolato, ma un segnale preoccupante per la comunità dei rider, che ogni giorno affronta rischi per le strade. Esperti del settore stanno monitorando la situazione, chiedendosi se misure più stringenti possano prevenire simili episodi in futuro – e tu, cosa ne pensi di questa onda di crimini?

Fonte Verificata

Continua a leggere

Attualità

Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

Pubblicato

il

Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

Come è triste questa vita fatta di immagine, apparenza e superficialità.

I tempi cambiano, ma forse in peggio. La morte di Papa Francesco è l’emblema più lampante di come nemmeno la fede cristiana sia riuscita ad arginare lo strapotere dei social.

Rubare i fiori da piazza San Pietro come souvenir il giorno della annuncio della morte del sommo pontefice, prendersi la copia dell’osservatore Romano e rivenderla online a 500 euro e infine farsi i selfie davanti la salma di Papa Francesco, sono un segno inequivocabile che adesso tutto va condiviso e annunciato sui social network.

Alla fine anche lucrare sulle disgrazie altrui, per prendere qualche like in più, non è poi così male, soprattutto se questo serve per far salire il cima all’algoritmo il proprio profilo social.

Nella società dell’iperdemocrazia mascherata, dove il politicamente corretto è l’undicesimo comandamento e nessuno può mettere più dei paletti alla moralità altrui, la cultura, la moralità e la dignità umana si trovano in forte difficoltà.

Alla ricerca di una guida politica e spirituale che non sia quella dei social e del profitto a tutti i costi, non ci resta che lottare affinché la. vita umana non diventi una passarella dove vince chi prende più like.

Continua a leggere

ARTICOLI PIU'LETTI DELLA SETTIMANA

La Cronaca di Roma è un blog sito web di notizie nazionali.
Il sito e i suoi contenuti sono rilasciati
sotto Licenza Creative Commons eccetto dove specificato diversamente.

Questo sito web non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.
Alcuni contenuti sono generati attraverso una combinazione di una tecnologia proprietaria di IA e la creatività di autori indipendenti.

Le immagini video e contenuti sono liberamente tratti dal web,
per chiedere rimozioni o aggiornamenti contattare la redazione

Per contatti info [@] lacronacadiroma.it

Copyright@2018-2025