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Promette lavoro in Vaticano dietro compenso: 67enne finisce in cella

Un uomo di 67 anni è stato condannato a tre anni e quattro mesi di reclusione per aver truffato una donna, facendole credere di poterle garantire un lavoro all’interno del Vaticano in cambio di denaro.
La vicenda, avvenuta a Roma, ha visto coinvolta una donna di 59 anni che ha denunciato l’uomo alla Procura della Repubblica di Roma, scatenando un’inchiesta che ha portato al processo dell’accusato.
Secondo quanto riportato da Il Messaggero, la donna è stata adescata tramite i social network, dove l’uomo si è presentato come un funzionario dell’ufficio stampa del Vaticano con trent’anni di esperienza presso la Santa Sede e conoscenze di diversi cardinali. Dopo aver instaurato un rapporto di fiducia, l’uomo ha chiesto alla donna di inviare il curriculum vitae di suo figlio neolaureato in Storia presso l’Università Statale di Milano, promettendo di presentarlo a un presunto sovraintendente che avrebbe potuto offrirgli un lavoro a Vaticano. In cambio, però, la donna è stata costretta a pagare somme di denaro ai “sacerdoti”.
La truffa è proseguita per mesi, durante i quali la donna ha versato centinaia di euro nella speranza di garantire al figlio una posizione lavorativa. Tuttavia, dopo aver ricevuto nulla in cambio dei pagamenti, ha capito di essere stata vittima di un raggiro. Giunta a Roma per l’incontro promesso in Vaticano, la donna ha incontrato l’accusato che continuava a chiedere denaro, rendendosi conto che non avrebbe mai ottenuto l’incontro con i presunti sacerdoti. A seguito di ciò, la donna ha sporto denuncia ai carabinieri, culminando nell’apertura di un’inchiesta e nel successivo processo che ha condannato l’uomo a tre anni e quattro mesi di reclusione per truffa.
La vicenda, che ha visto coinvolta una donna adescata tramite i social network, mette in luce l’importanza di prestare attenzione e cautela in situazioni simili, al fine di evitare di diventare vittime di truffe.
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Scontri fra tifosi del Lecce e quelli della Roma. La protesta del sindacato di Polizia
All’indomani della vittoria di Lecce, la Roma deve però far conto con alcune problematiche che interessano i suoi supporter. A causa degli scontri avvenuti in occasione della partita tra Lecce e Roma infatti sono rimasti feriti 10 agenti di polizia del XV Reparto Mobile di Taranto.
Il sindacato Siap commenta la notizia chiedendo di inasprire le pene per chi si rende protagonista di certe azioni. “Urge immediatamente l’approvazione del DL sicurezza e di norme che inaspriscano le pene nei confronti di coloro che si rendono protagonisti di tali episodi, con daspo a vita per chi commette violenza in occasione di manifestazioni sportive.”
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