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Rilascio Imminente per Michele Misseri: Le Ultime Novità sulla sua Detenzione

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Rilascio Imminente per Michele Misseri: Le Ultime Novità sulla sua Detenzione

Fine Pena Vicina per Michele Misseri

Michele Misseri, condannato per l’occultamento del cadavere di Sarah Scazzi, potrebbe essere rilasciato dal carcere di Lecce entro la fine di febbraio. Grazie agli sconti per buona condotta e alla legge svuota carceri, la sua pena è stata ridotta a 8 anni. Anche se Misseri ha continuato a dichiararsi colpevole dell’omicidio della nipote avvenuto nel 2010, potrebbe presto concludere il suo periodo di detenzione.

Conferma dall’Avvocato della Difesa

Il suo avvocato ha recentemente confermato il possibile rientro in libertà entro la fine di febbraio, dopo il completamento di una pena ridotta a otto anni. Grazie agli sconti ottenuti per buona condotta e alla legge svuota carceri, la detenzione di Misseri è stata ridotta di poco più di un anno. Le condizioni di reclusione, ritenute precarie, hanno giocato un ruolo significativo in questa riduzione, con vari reclami presentati dall’avvocato sul regime di detenzione.

Miglioramenti Personali durante la Detenzione

Durante il suo periodo in carcere, Misseri ha conseguito il titolo di licenza media. Tuttavia, ha spesso lamentato le condizioni inumane di detenimento dal 2017 al 2022, evidenziando problemi come la mancanza di spazio e acqua calda nelle celle.

Un Caso con Molti Colpi di Scena

Inizialmente, Misseri aveva confessato l’omicidio della nipote Sarah Scazzi nel 2010, per poi ritrattare coinvolgendo la figlia Sabrina. Nonostante le sue ammissioni, non è mai stato ufficialmente ritenuto colpevole dell’omicidio. Attualmente, sua moglie e sua figlia stanno scontando l’ergastolo per l’omicidio di Sarah nel carcere di Taranto.

Per ulteriori dettagli, puoi leggere l’articolo originale [qui](https://www.fanpage.it/attualita/ho-ucciso-io-sarah-scazzi-michele-misseri-insiste-ma-entro-fine-febbraio-dovrebbe-uscire-dal-carcere/).

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Incendio al commissariato di Albano, 15 auto della polizia distrutte con probabile pista anarchica

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Incendio al commissariato di Albano, 15 auto della polizia distrutte con probabile pista anarchica

Un incendio doloso ha devastato quindici automobili della polizia di Stato ad Albano Laziale all’alba di oggi, lunedì 24 febbraio. All’interno del parcheggio del commissariato si trovavano dieci auto di servizio e cinque vetture private degli agenti. Due poliziotti, uno della stradale e uno del commissariato, hanno riportato intossicazioni da fumo e sono attualmente in ospedale per accertamenti.

Indagini in corso

Le indagini, affidate alla Digos della questura di Roma, indicano un’origine dolosa dell’incendio, con la pista anarco-insurrezionalista considerata la più promettente. Telecamere di sicurezza hanno ripreso una persona incappucciata che, dopo aver scavalcato il muro di cinta, ha appiccato il fuoco. Secondo quanto riferito dal segretario del sindacato di polizia Coisp, Domenico Pianese, “è abbastanza evidente che dietro questo gesto ci siano esponenti dell’area anarco-insurrezionalista”.

Rischi per la sicurezza

Questo episodio si verifica a pochi giorni da un altro incendio simile, avvenuto presso il comando della Compagnia dei Carabinieri di Castel Gandolfo, che aveva già visto in pericolo la sicurezza delle forze dell’ordine. Anche in quell’occasione, una persona incappucciata era stata ripresa mentre tentava di appiccare un incendio.

Reazione delle autorità locali

Il sindaco di Albano Laziale, Massimiliano Borelli, ha espresso “solidarietà e vicinanza agli agenti del commissariato locale” e ha confermato che “gli uffici comunali si sono attivati per quanto di nostra competenza”. A causa dell’incendio, la circolazione veicolare su via Appia e Borgo Garibaldi è stata temporaneamente chiusa, ma il traffico è stato successivamente riaperto in entrambi i sensi di marcia.

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Due turisti bloccati mentre un altro riesce a fare il bagno nella fontana di Trevi

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Due turisti bloccati mentre un altro riesce a fare il bagno nella fontana di Trevi

Il 23 febbraio, una notte di controlli intensificati, la Polizia Locale di Roma ha bloccato un gruppo di turisti intenti a entrare nella fontana di Trevi. Tra i tre uomini coinvolti, un turista neozelandese residente a Londra è riuscito parzialmente a bagnarsi, ma è stato immediatamente multato di 500 euro e allontanato secondo quanto stabilito dal Regolamento di Polizia Urbana.

Non sono noti i motivi per cui i turisti abbiano tentato di immergersi nel famoso monumento, ma la polizia ha intensificato le misure di vigilanza per prevenire episodi di questo tipo. Nonostante l’intervento tempestivo degli agenti, il neozelandese ha ignorato gli avvertimenti e ha danneggiato un sito che è già sotto attenta osservazione.

La frequente tentatività di ingresso nella fontana da parte di turisti non è una novità, sebbene i controlli abbiano reso tali comportamenti sempre più rari. Anche in situazioni in cui i trasgressori sfuggono al fermo immediato delle forze dell’ordine, come dimostra questo caso, le multe rimangono elevate e rappresentano un deterrente significativo.

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