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Roma a 30 all’ora, la Capitale segue l’esempio di Bologna? L’annuncio del sindaco Gualtieri
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Nuova area a 30 km/h a Roma: l’iniziativa del sindaco Gualtieri
Il sindaco Roberto Gualtieri insieme all’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè e al presidente del IV Municipio Massimiliano Umberti hanno annunciato l’istituzione di una “Zona 30” alla periferia di Roma, a Casal Monastero, come parte di un progetto che prevede l’istituzione di circa 70 aree con limite di velocità ridotto in tutta la Capitale.
Segnaletica e riqualificazione La via Ratto delle Sabine, principale asse viario di Casal Monastero, è stata soggetta a riqualificazione per ospitare la nuova “Zona 30”. La parte centrale della strada, precedentemente utilizzata come parcheggio, è stata trasformata in un’area a prato con panchine e spazi di aggregazione, e la nuova segnaletica indica il limite di velocità a 30 km/h.
Obiettivo di sicurezza Il sindaco Gualtieri ha sottolineato l’importanza di interventi “leggeri” per migliorare lo spazio urbano e aumentare la sicurezza. L’obiettivo è diffondere le “Zone 30” in tutta la città, non solo come misura per ridurre la velocità, ma anche per favorire il recupero di spazi verdi e rendere le strade più accoglienti.
Piano di estensione Gualtieri ha anche espresso l’obiettivo di estendere la limitazione a 30 km/h alle strade secondarie, con l’ambizione di raggiungere il 70% delle strade interessate da tale misura. Si tratta di un piano graduale che mira a rendere Roma una città più sicura e sostenibile attraverso interventi mirati sulla mobilità urbana.
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Allerta bomba su volo American Airlines attivata da una mail anonima
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Un falso allarme bomba ha interessato un volo American Airlines partito da New York e diretto in India, a seguito di una mail anonima giunta all’aeroporto di Delhi.
La segnalazione e l’intervento
La mail conteneva la minaccia: “C’è una bomba a bordo”. Ricevuta ieri, ha attivato le procedure di emergenza, portando l’aereo, un Boeing 789, a invertire la rotta verso Fiumicino, mentre sorvolava il Mar Caspio. È stato solo dopo che il pilota ha ricevuto indicazioni per atterrare in Italia, che due Eurofighter dell’Aeronautica militare hanno affiancato il velivolo nel suo arrivo.
Controlli a terra
Una volta atterrato, passeggeri ed equipaggio sono stati fatti scendere e ha avuto inizio un’accurata verifica dell’aereo da parte della polizia e della polaria. Non è stato trovato alcun ordigno esplosivo, e l’allerta è stata presto dichiarata falsa. I passeggeri e l’equipaggio hanno dovuto affrontare disagi e trascorrere la notte a Roma, ma oggi è prevista una nuova partenza per l’India.
Un episodio a lieto fine
Nonostante l’alta tensione e il grande spavento per i circa 200 passeggeri a bordo, fortunatamente, la situazione si è conclusa senza conseguenze gravi.
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Incendio appiccato da un detenuto nella sua cella al carcere Regina Coeli di Roma
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Un detenuto ha appiccato un incendio nella sua cella al carcere romano di Regina Coeli, mentre un altro si è ferito gravemente al collo. La notizia è stata comunicata dal sindacato Fp Polizia Penitenziaria della Cgil, che ha definito l’episodio come un'”ennesima notte di follia” all’interno dell’istituto penitenziario.
Incendio e fuga di fumo
Il sindacato ha spiegato che il detenuto ha provocato un incendio creando una grossa nube di fumo nella sezione detentiva. Solo l’intervento tempestivo del personale di Polizia Penitenziaria ha evitato conseguenze più gravi. Durante le operazioni di evacuazione, un altro detenuto, probabilmente sconvolto e in preda al panico, si è procurato una grave ferita da taglio al collo.
Condizioni critiche del personale
La Cgil ha sollevato preoccupazioni riguardo alla situazione del personale, avvertendo che è “fortemente in sotto organico”. Il sindacato ha denunciato le “precari e difficili condizioni di lavoro” nella struttura, sottolineando che la Polizia Penitenziaria sta affrontando turni massacranti e operando al di sotto dei livelli minimi di sicurezza. Hanno fatto appello per “interventi urgenti dalle varie Autorità” e hanno chiesto una riforma dell’intero sistema penitenziario che possa affrontare le emergenze e restituire dignità ai lavoratori del Corpo di Polizia Penitenziaria.
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