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Roma si candida per il World Water Forum 2027: una sfida cruciale per la capitale

World Water Forum del 2027, Roma si candida ad ospitare il più grande evento mondiale sull’acqua

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World Water Forum del 2027, Roma si candida ad ospitare il più grande evento mondiale sull’acqua

La candidatura di Roma per ospitare il World Water Forum del 2027

Roma, dopo aver affrontato la sconfitta per Expo 2030, si prepara a una nuova sfida contro Riyad, la capitale dell’Arabia Saudita. Questa volta la posta in gioco è il World Water Forum del 2027, l’evento più significativo a livello globale riguardante l’acqua, organizzato ogni tre anni in una nazione selezionata dove vengono discusse e decise le principali tematiche idriche.

Investimenti strategici per le reti idriche di Roma

Il sindaco Roberto Gualtieri ha annunciato un piano di investimenti complessivi pari a 2 miliardi di euro mirati a migliorare le infrastrutture idriche della città. Di questi, 1,4 miliardi saranno destinati a ridurre le perdite e a garantire un approvvigionamento idrico sicuro per Roma. Inoltre, oltre un miliardo di euro verrà utilizzato per la costruzione della seconda linea dell’Acquedotto del Peschiera.

Piani per la protezione da alluvioni e nuove infrastrutture

La tutela del rischio alluvione riceverà un investimento di circa 45 milioni di euro. Altri 500 milioni saranno impiegati per sviluppare impianti idrici e fognari nelle periferie di Roma che attualmente non dispongono di queste infrastrutture essenziali.

Per ulteriori dettagli, puoi visitare la [fonte](https://www.fanpage.it/roma/roma-ci-riprova-con-riyad-stavolta-la-sfida-e-per-ospitare-il-world-water-forum-2027/).

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Arrestato per aver cercato di sfondare la porta di casa dell’ex fidanzata e per aver tentato di aggredire i carabinieri.

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Arrestato per aver cercato di sfondare la porta di casa dell’ex fidanzata e per aver tentato di aggredire i carabinieri.

Un uomo di 67 anni è stato arrestato per aver perseguitato l’ex compagna, tentando anche di sfondare la porta di casa sua. L’episodio è avvenuto la sera di venerdì 21 febbraio a Tor Vergata, quando la donna ha contattato il numero unico delle emergenze 112, segnalando che l’ex si stava tentando di entrare nella sua abitazione. I carabinieri sono intervenuti, arrestando l’uomo in flagranza di reato.

La dinamica

Secondo la vittima, l’ex compagno ha iniziato a colpire ripetutamente il portoncino d’ingresso con calci e pugni nel tentativo di entrare. Non accettando la fine della relazione, il 67enne ha perseguitato la donna per lungo tempo. Dopo l’ennesimo tentativo di intrusione, la vittima ha deciso di contattare le forze dell’ordine.

L’arresto

L’uomo, che si trovava in stato di ebbrezza, ha cercato di aggredire i carabinieri con una bottiglia di vetro per sfuggire al loro controllo, ma non ha causato feriti. Dopo essere stato bloccato, è stato portato in caserma per le procedure di rito e successivamente trasferito nel carcere di Regina Coeli, dove il Tribunale ha convalidato il suo arresto.

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Decesso dopo il parto a Rieti, scattano indagini per un risarcimento di quasi 2 milioni di euro dalla Asl

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Decesso dopo il parto a Rieti, scattano indagini per un risarcimento di quasi 2 milioni di euro dalla Asl

Le indagini sono state avviate a Rieti in seguito al risarcimento di 1,8 milioni di euro da parte della Asl alla famiglia di una paziente deceduta dopo un parto cesareo. La Corte dei Conti sta esaminando il caso.

Dettagli della vicenda

Una donna è morta dopo un intervento di parto cesareo presso l’ospedale San Camillo De Lellis a Rieti. Inizialmente, la paziente aveva manifestato dolore e gonfiore addominali. Tuttavia, i medici non hanno ritenuto necessario effettuare ulteriori controlli. A causa di ciò, si erano sviluppate gravi complicazioni, tra cui un’emorragia interna che ha reso urgente un’isterectomia, la quale è stata eseguita con un ritardo di sette ore, portando alla morte della donna.

Le conseguenze legali

Due medici sono stati condannati per omicidio colposo in merito all’accaduto, mentre una dottoressa, che ha sempre proclamato la propria innocenza, ha presentato ricorso in Cassazione. Nonostante siano trascorsi oltre dieci anni, la vicenda legale non si è ancora conclusa.

Indagine della Corte dei Conti

Secondo quanto riportato da la Repubblica, la Asl di Rieti è stata condannata in primo grado come responsabile civile e ha presentato reclamo in Corte d’Appello, dove il procedimento rimane aperto. In aggiunta ai procedimenti penali e civili già avviati, è stato avviato un procedimento davanti alla Corte dei Conti per chiedere un risarcimento per danno erariale nei confronti dei medici coinvolti, in relazione all’incapacità di salvare la paziente.

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