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Scandalo: Sequestrati 50 Ristoranti per Falso Olio Extravergine d’Oliva

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Scandalo: Sequestrati 50 Ristoranti per Falso Olio Extravergine d’Oliva

Un’Indagine Rivela un Vasto Giro di Falso Olio Extravergine

Un’indagine svolta dalla Procura della Repubblica di Roma ha svelato un’operazione illegale che coinvolgeva la vendita di falso olio extravergine d’oliva a diversi ristoranti Romani. Un produttore di olio della Puglia è stato accusato di utilizzare clorofilla per colorare olio di semi e beta-carotene per imitare il sapore dell’olio d’oliva autentico.

Ristoratori Sotto Accusa

Cinquanta ristoratori romani sono stati indagati con l’accusa di contraffazione di sostanze alimentari e ricettazione. Questi ristoratori acquistavano l’olio contraffatto per risparmiare considerevolmente, arrivando a pagare circa un terzo del prezzo dell’olio extravergine originale.

Produzione Illegale in Laboratori Pugliesi

L’olio adulterato era prodotto in laboratori clandestini situati in Puglia e successivamente venduto ai ristoratori di Roma. Quest’olio contraffatto era presentato come autentico extravergine di oliva, ingannando così i consumatori.

Distribuzione nei Ristoranti del Centro di Roma e dei Castelli Romani

Le indagini hanno portato al sequestro del falso olio d’oliva in ristoranti situati principalmente nel centro storico di Roma e nei noti Castelli Romani, località frequentate da turisti internazionali in cerca della genuinità della cucina italiana. Questo scandalo potrebbe estendersi ad altri ristoratori della regione.

Per ulteriori dettagli sull’argomento, si rinvia a [questa fonte](https://www.fanpage.it/roma/falso-olio-doliva-spacciato-per-extravergine-sequestri-in-50-ristoranti-tra-roma-centro-e-castelli/).

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Due turisti bloccati mentre un altro riesce a fare il bagno nella fontana di Trevi

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Due turisti bloccati mentre un altro riesce a fare il bagno nella fontana di Trevi

Il 23 febbraio, una notte di controlli intensificati, la Polizia Locale di Roma ha bloccato un gruppo di turisti intenti a entrare nella fontana di Trevi. Tra i tre uomini coinvolti, un turista neozelandese residente a Londra è riuscito parzialmente a bagnarsi, ma è stato immediatamente multato di 500 euro e allontanato secondo quanto stabilito dal Regolamento di Polizia Urbana.

Non sono noti i motivi per cui i turisti abbiano tentato di immergersi nel famoso monumento, ma la polizia ha intensificato le misure di vigilanza per prevenire episodi di questo tipo. Nonostante l’intervento tempestivo degli agenti, il neozelandese ha ignorato gli avvertimenti e ha danneggiato un sito che è già sotto attenta osservazione.

La frequente tentatività di ingresso nella fontana da parte di turisti non è una novità, sebbene i controlli abbiano reso tali comportamenti sempre più rari. Anche in situazioni in cui i trasgressori sfuggono al fermo immediato delle forze dell’ordine, come dimostra questo caso, le multe rimangono elevate e rappresentano un deterrente significativo.

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Il marchio Plasmon in vendita? Preoccupazioni per lo storico stabilimento di Latina

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Il marchio Plasmon in vendita? Preoccupazioni per lo storico stabilimento di Latina

Preoccupati per il futuro dei lavoratori e il passaggio di proprietà, i sindacati Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil hanno richiesto un incontro urgente con la direzione italiana del gruppo Heinz. Secondo Il Sole 24 Ore, la multinazionale starebbe considerando di vendere il marchio Plasmon, il cui principale stabilimento produttivo si trova a Latina.

Le richieste dei sindacati

Nella comunicazione diffusa, i sindacati hanno sottolineato che l’incontro è necessario per discutere le possibili ripercussioni sui livelli occupazionali e le attività produttive associate al marchio. “L’improvviso esplodere di questa notizia ha sollevato una forte preoccupazione tra le lavoratrici e i lavoratori e le loro rappresentanze sindacali”, si legge nel comunicato. I rappresentanti hanno anche evidenziato “come Plasmon rappresenti il più importante gruppo italiano nel settore del baby food, espressione della qualità di produzioni certificate e sostenute anche dal Ministero della Sovranità Alimentare”. Pertanto, Fai-Flai-Uila chiederanno anche un coinvolgimento diretto del Governo.

Situazione attuale

Al momento, non ci sono conferme ufficiali riguardo alla vendita del marchio Plasmon. Fino ad ora, non si segnalano pericoli imminenti per i lavoratori dello stabilimento di Latina.

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