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Schlein paragona Meloni a Wanna Marchi, cosa risponderà la premier?

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Schlein paragona Meloni a Wanna Marchi

Elly Schlein, leader dem, ha criticato duramente il ruolo che sta prendendo Giorgia Meloni, accusandola di essersi trasformata in un’icona delle televendite, accompagnata da una tv pubblica che sembra “Telemeloni.” Questa dichiarazione è stata fatta durante un evento del PD sull’Europa a Cassino. Secondo Schlein, la televisione pubblica ha il dovere di resistere alla manipolazione politica, difendere la libertà di stampa e cessare la propaganda fasulla sotto forma di promesse economiche insostenibili. Aggiunge inoltre che il partito Dem si impegnerà per mantenere intatta l’integrità giornalistica.

Schlein ha ribadito l’importanza della libertà di stampa, sottolineando la necessità di proteggere questo diritto dai pericoli dell’indottrinamento politico. Ha evidenziato la follia di un recente titolo televisivo che prometteva 1000 euro in più per gli anziani se si votava l’8 e il 9 giugno. La leader di Dem ha anche ammonito contro i pericoli di una destra che, secondo lei, sta minacciando i diritti acquisiti. Ha annunciato che il PD organizzerà manifestazioni per proteggere le libertà di stampa.

Inoltre, la leader Dem ha criticato fortemente l’ascesa dell’antisemitismo in Italia e in Europa, e ha ribadito l’impegno del suo partito nel combattere qualsiasi forma di razzismo e islamofobia. Schlein ha espresso il proprio ricordo delle vittime dell’Olocausto, definendo l’evento come la pagina più oscura della storia umana. Ha sottolineato che la memoria non dovrebbe essere solo un esercizio retorico, ma un impegno quotidiano.

D’altra parte, Schlein ha espresso la sua opposizione all’autonomia differenziata, etichettandola come un disegno pericoloso che potrebbe minare l’ordine istituzionale e l’unità nazionale. Ha promesso che il partito si mobiliterebbe in tutto il paese per resistere a tale mossa. Ha anche accusato Giorgia Meloni di nascondere la sua reale agenda dietro la facciata di un’immagine populista.

Nel contesto del conflitto in Medio Oriente, Schlein ha espresso la speranza che la mozione parlamentare del PD possa trasformarsi in un ordine del giorno per il cessate il fuoco umanitario immediato e la ripresa del processo di pace. Quantunque, il partito supporti la creazione di due stati per due popoli che possano convivere in pace e sicurezza.

Mentre discuteva della famiglia, la leader dem ha menzionato il congedo paritario per entrambi i genitori come misura positiva per favorire l’occupazione femminile e sostenere le famiglie.

Parlando dell’Europa, Schlein ha affermato che il piano Next Generation EU è un primo passo verso un piano industriale europeo che l’Italia dovrebbe cogliere. Ha lamentato il fatto che il governo non stia applicando il piano in maniera efficace e ha sottolineato la necessità di accedere a più risorse europee.

Schlein ha criticato il governo per ciò che vede come la vendita irresponsabile di asset strategici, citando come esempio la potenziale privatizzazione delle Poste. Infine, ha esortato il Ministro dei Trasporti a concentrarsi maggiormente sul finanziamento del trasporto pubblico locale piuttosto che sulla limitazione della velocità delle città.

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Incendio appiccato da un detenuto nella sua cella al carcere Regina Coeli di Roma

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Incendio appiccato da un detenuto nella sua cella al carcere Regina Coeli di Roma

Un detenuto ha appiccato un incendio nella sua cella al carcere romano di Regina Coeli, mentre un altro si è ferito gravemente al collo. La notizia è stata comunicata dal sindacato Fp Polizia Penitenziaria della Cgil, che ha definito l’episodio come un'”ennesima notte di follia” all’interno dell’istituto penitenziario.

Incendio e fuga di fumo

Il sindacato ha spiegato che il detenuto ha provocato un incendio creando una grossa nube di fumo nella sezione detentiva. Solo l’intervento tempestivo del personale di Polizia Penitenziaria ha evitato conseguenze più gravi. Durante le operazioni di evacuazione, un altro detenuto, probabilmente sconvolto e in preda al panico, si è procurato una grave ferita da taglio al collo.

Condizioni critiche del personale

La Cgil ha sollevato preoccupazioni riguardo alla situazione del personale, avvertendo che è “fortemente in sotto organico”. Il sindacato ha denunciato le “precari e difficili condizioni di lavoro” nella struttura, sottolineando che la Polizia Penitenziaria sta affrontando turni massacranti e operando al di sotto dei livelli minimi di sicurezza. Hanno fatto appello per “interventi urgenti dalle varie Autorità” e hanno chiesto una riforma dell’intero sistema penitenziario che possa affrontare le emergenze e restituire dignità ai lavoratori del Corpo di Polizia Penitenziaria.

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Carro distrutto dalle fiamme al carnevale di Pontecorvo, due bimbi ustionati e la folla in fuga

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Carro distrutto dalle fiamme al carnevale di Pontecorvo, due bimbi ustionati e la folla in fuga

Durante la sfilata della 73esima edizione del Carnevale Ciociaro Pontecorvese a Pontecorvo, provincia di Frosinone, un carro allegorico ha preso fuoco, generando panico tra i presenti. Tre persone, tra cui una donna e due bambini, sono rimaste ferite, mentre un carabiniere ha riportato una lieve ustione.

Incendio del carro allegorico

Le prime indagini indicano che l’incendio potrebbe essere stato causato da un corto circuito dell’impianto elettrico. Tuttavia, si è successivamente ipotizzato che il rogo possa essere originato da un servizio di effetti scenici che utilizzava fiamme. Testimoni affermano che le fiamme sarebbero state più alte del previsto e, a causa del vento, hanno investito un pupazzo di cartapesta, innescando il fuoco.

Dettagli sui feriti

Tra i tre feriti figurano la moglie e il figlio di chi ha allestito il carro, colpiti mentre si trovavano all’interno della struttura. I feriti sono stati trasportati all’ospedale di Cassino: un bambino e la donna sono stati dimessi con ustioni ritenute non gravi, mentre l’altro bambino ha riportato ustioni più significative, ma non si trova in pericolo di vita.

Inoltre, un carabiniere ha subito una leggera ustione al collo a causa di residui di resina bruciata, secondo quanto riportato dall’agenzia LaPresse.

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