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Stazione Termini, anche i commercianti nel mirino: “Derubati anche in pieno giorno”

Commerci a rischio vicino a Stazione Termini di Roma
I commercianti nei dintorni della Stazione Termini a Roma si trovano spesso a dover affrontare situazioni problematiche, come furti e rapine, anche in pieno giorno. Lungo via Giolitti, in particolare, molti titolari di attività commerciali devono fare i conti con persone, soprattutto extracomunitari, che causano problemi, rubando e creando situazioni di degrado. La problematica si presenta in tutte le ore del giorno, diventando particolarmente insostenibile durante la sera e la notte, quando alcuni locali restano aperti e offrono rifugio a individui poco raccomandabili.
La situazione è stata descritta come pericolosa da alcuni testimoni, che hanno sottolineato la mancanza di sicurezza nelle vicinanze e la necessità di prendere precauzioni speciali, specialmente per le donne. Alcuni commercianti hanno dichiarato di chiudere in anticipo per evitare la presenza di individui ubriachi e molesti, mentre altri hanno notato un miglioramento della situazione grazie ai controlli delle forze dell’ordine e alla presenza di telecamere di sorveglianza.
Tuttavia, rimangono delle preoccupazioni e molti titolari di attività continuano a sentirsi a rischio a causa della presenza di bande criminali e di persone poco raccomandabili. Alcuni ristoratori hanno lamentato una riduzione della clientela a causa della percezione di insicurezza nella zona circostante la Stazione Termini. La presenza di individui sospetti e di atti criminali, come furti e rapine, crea un clima di paura e preoccupazione tra i residenti e i commercianti locali.
Per affrontare il problema, molti titolari di attività hanno chiesto un maggiore impegno da parte delle autorità competenti per garantire la sicurezza nella zona e proteggere i commercianti e i residenti dai pericoli legati alla criminalità. Sperano che vengano implementate misure efficaci per contrastare il degrado e migliorare la sicurezza, in modo da favorire un ambiente più accogliente e protetto per tutti coloro che frequentano la zona della Stazione Termini di Roma.
Per maggiori informazioni, consultare la fonte.
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Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai

Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai, condannata a 9 anni. #Ostia #Truffa #Notizie
Una vicenda a dir poco incredibile si è verificata a Ostia, dove una falsa guaritrice, definita una vera e propria “santona”, è stata arrestata e condannata a nove anni di prigione. La donna era riuscita ad ingannare molte persone con la promessa di cure miracolose per il cancro, utilizzando presunti poteri spirituali e facendo affidamento sull’intelligenza artificiale.
L’arresto è avvenuto dopo un’indagine approfondita portata avanti dalle forze dell’ordine che hanno raccolto sufficienti prove contro di lei. “Una manipolazione del dolore altrui” è stata la definizione fornita dagli investigatori, i quali hanno sottolineato come la santona sfruttasse la disperazione delle sue vittime per estorcergli denaro.
La condanna è stata accolta con sollievo dalle vittime e dalle loro famiglie, molte delle quali si erano affidate a lei nella speranza di trovare una cura impossibile. “Una giustizia attesa da tempo”, ha commentato uno dei parenti delle vittime, esprimendo il sentimento comune di chi ha subito questo inganno.
Sebbene la sentenza rappresenti un’importante vittoria, resta la ferita aperta per chi ha vissuto questo dramma. La vicenda solleva interrogativi importanti sull’influenza e le possibilità di frode legate all’uso dell’intelligenza artificiale in ambiti così delicati.
Le autorità continuano a fare appelli alla popolazione affinché resti vigile e diffidente nei confronti di chi promette cure miracolose. Questa storia tragica è un monito su quanto sia essenziale verificare sempre la validità delle informazioni e delle pratiche mediche proposte.
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Orban e il Tango con l’Ue: Un Ballo a Passi di Attrito e Diplomazia

Accordo storico o resa? I dazi tra USA e UE accendono il dibattito. 🌍🤔 #Trump #VonDerLeyen #Orban
C’è chi celebra l’accordo come un “enorme” traguardo, frutto di un “duro negoziato”, e chi invece, come il primo ministro ungherese Viktor Orban, lo vede come una “debolezza commerciale” dell’Unione Europea. “Donald Trump non ha raggiunto un accordo con Ursula von der Leyen, ma piuttosto si è mangiato la presidente della Commissione europea a colazione.” – Un commento pungente per sottolineare la forza di Trump rispetto alla presidente della Commissione.
Orban, notoriamente critico verso Bruxelles, non ha risparmiato le sue parole dure, affermando il suo disappunto per il nuovo impegno dell’UE di acquistare armi ed energia dagli Stati Uniti per circa 750 miliardi di dollari in tre anni. L’accordo, che fissa nuovi dazi al 15% a partire dal primo agosto, esclude materiali come acciaio e alluminio, i cui dazi rimangono al 50%.
“Trump è un negoziatore dei pesi massimi, von der Leyen dei pesi piuma”, ha aggiunto Orban, insistendo sul fatto che nonostante i tentativi di presentarlo come un successo, questo accordo non sarebbe stato positivo per l’Europa. Il leader ungherese ha chiarito che l’Ungheria si tirerà fuori dall’UE se i “vantaggi supereranno gli svantaggi”.
La metafora di Orban non passa inosservata, concludendo che l’accordo con gli Stati Uniti risulti “peggiore” di quello ottenuto dal Regno Unito. La tensione tra il mantenimento dell’alleanza atlantica e gli interessi europei continua ad alimentare il dibattito politico. Resta da vedere come l’unione gestirà queste divisioni in futuro.
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