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Stazione Termini, ancora rapine ai turisti: nigeriano colpisce con coccio di bottiglia

Aggressione a Stazione Termini: turisti rapinati da un nigeriano armato di coccia di bottiglia
Durante una passeggiata verso l’albergo, una coppia di turisti americani è stata sorpresa da un rapinatore armato di un coccio di bottiglia, subendo un aggressione e un furto. La vittima ha raccontato di essersi trovata in una zona poco illuminata quando l’uomo armato ha puntato il collo della bottiglia rotta, costringendola a consegnare quanto possedeva per paura di una degenerazione della situazione. Nonostante l’intervento di una pattuglia delle Volanti, il rapinatore è riuscito a fuggire con una catenina e pochi euro. Le vittime hanno fornito una descrizione del rapinatore, un giovane straniero di origini nigeriane, inserendosi in una serie di episodi simili verificatisi nella zona intorno alla stazione Termini. La situazione ha suscitato preoccupazione tra i residenti e i lavoratori della zona, portando le istituzioni ad annunciare interventi per migliorare la sicurezza.
La questione della sicurezza intorno alla Stazione Termini è diventata sempre più rilevante, con l’escalation di episodi criminali verificatisi nella zona. L’amministrazione e le autorità competenti hanno promesso un rafforzamento dei controlli e degli interventi per garantire maggiore sicurezza, in particolare in previsione del Giubileo dell’anno successivo. L’assessore alla sicurezza urbana e alla polizia locale della Regione Lazio ha annunciato un sopralluogo insieme alla Polfer per valutare le misure che possono essere adottate nella zona, proponendo un tavolo di lavoro con tutte le forze in campo per affrontare la questione della sicurezza intorno alla stazione Termini.
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Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai

Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai, condannata a 9 anni. #Ostia #Truffa #Notizie
Una vicenda a dir poco incredibile si è verificata a Ostia, dove una falsa guaritrice, definita una vera e propria “santona”, è stata arrestata e condannata a nove anni di prigione. La donna era riuscita ad ingannare molte persone con la promessa di cure miracolose per il cancro, utilizzando presunti poteri spirituali e facendo affidamento sull’intelligenza artificiale.
L’arresto è avvenuto dopo un’indagine approfondita portata avanti dalle forze dell’ordine che hanno raccolto sufficienti prove contro di lei. “Una manipolazione del dolore altrui” è stata la definizione fornita dagli investigatori, i quali hanno sottolineato come la santona sfruttasse la disperazione delle sue vittime per estorcergli denaro.
La condanna è stata accolta con sollievo dalle vittime e dalle loro famiglie, molte delle quali si erano affidate a lei nella speranza di trovare una cura impossibile. “Una giustizia attesa da tempo”, ha commentato uno dei parenti delle vittime, esprimendo il sentimento comune di chi ha subito questo inganno.
Sebbene la sentenza rappresenti un’importante vittoria, resta la ferita aperta per chi ha vissuto questo dramma. La vicenda solleva interrogativi importanti sull’influenza e le possibilità di frode legate all’uso dell’intelligenza artificiale in ambiti così delicati.
Le autorità continuano a fare appelli alla popolazione affinché resti vigile e diffidente nei confronti di chi promette cure miracolose. Questa storia tragica è un monito su quanto sia essenziale verificare sempre la validità delle informazioni e delle pratiche mediche proposte.
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Orban e il Tango con l’Ue: Un Ballo a Passi di Attrito e Diplomazia

Accordo storico o resa? I dazi tra USA e UE accendono il dibattito. 🌍🤔 #Trump #VonDerLeyen #Orban
C’è chi celebra l’accordo come un “enorme” traguardo, frutto di un “duro negoziato”, e chi invece, come il primo ministro ungherese Viktor Orban, lo vede come una “debolezza commerciale” dell’Unione Europea. “Donald Trump non ha raggiunto un accordo con Ursula von der Leyen, ma piuttosto si è mangiato la presidente della Commissione europea a colazione.” – Un commento pungente per sottolineare la forza di Trump rispetto alla presidente della Commissione.
Orban, notoriamente critico verso Bruxelles, non ha risparmiato le sue parole dure, affermando il suo disappunto per il nuovo impegno dell’UE di acquistare armi ed energia dagli Stati Uniti per circa 750 miliardi di dollari in tre anni. L’accordo, che fissa nuovi dazi al 15% a partire dal primo agosto, esclude materiali come acciaio e alluminio, i cui dazi rimangono al 50%.
“Trump è un negoziatore dei pesi massimi, von der Leyen dei pesi piuma”, ha aggiunto Orban, insistendo sul fatto che nonostante i tentativi di presentarlo come un successo, questo accordo non sarebbe stato positivo per l’Europa. Il leader ungherese ha chiarito che l’Ungheria si tirerà fuori dall’UE se i “vantaggi supereranno gli svantaggi”.
La metafora di Orban non passa inosservata, concludendo che l’accordo con gli Stati Uniti risulti “peggiore” di quello ottenuto dal Regno Unito. La tensione tra il mantenimento dell’alleanza atlantica e gli interessi europei continua ad alimentare il dibattito politico. Resta da vedere come l’unione gestirà queste divisioni in futuro.
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