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Stazione Termini, tassista minacciato e rapinato in pieno giorno
Stefano Proietti, un tassista che sostiene di essere stato aggredito in pieno giorno, ha narrato la sua brutale esperienza e l’inaspettata azione da salvataggio dei carabinieri.
L’incidente è avvenuto a Via Marsala, di fronte alla stazione Termini, quando un giovane di 26 anni di origini malesi ha assaltato Proietti. Grazie all’intervento tempestivo dei carabinieri del Nucleo Scalo Termini, l’aggressore è stato arrestato sul posto.
Proietti è riuscito a cavarsela con solo una lesione al dito della mano destra e un periodo di convalescenza di 5 giorni per aver tentato di neutralizzare il malefattore. “Fortunatamente non è stato niente di grave, ma avrebbe potuto anche mandarmi all’ospedale con una coltellata all’addome. Avrei potuto addirittura morire”, ha dichiarato Stefano, con un palpabile senso di sollievo.
Ricordando l’incidente, Proietti ha detto: “Era quasi mezzogiorno. Ero dentro la macchina in attesa dei clienti con il finestrino del lato del passeggero leggermente abbassato. Sul sedile del passeggero avevo il mio borsello con dentro soldi e documenti. Questo ragazzo passa, in un istante infila la mano dentro la macchina e afferra il borsello”. Una reazione istintiva ha portato Stefano a colpire il braccio dell’aggressore, ferendosi la mano nel processo. “Andò in fuga, facendo cadere il marsupio all’interno del taxi”, aggiunse Proietti.
Poco dopo, l’aggressore si è arrestato e, voltandosi verso Stefano, ha cominciato a minacciarlo di morte. In quel frangente, ha raggiunto nel suo zaino dove stava per estrarre quello che sembrava un’arma. All’improvviso, i carabinieri sono intervenuti e hanno arrestato l’antisociale. Stefano ha poi scoperto che l’aggressore aveva un paio di forbici di 20 centimetri nel suo zaino. Questo individuo senza fissa dimora, e con precedenti penali, è stato arrestato per tentata rapina e porto di oggetti atti ad offendere.
L’incidente ha aperto gli occhi sull’aumento della criminalità nella zona della stazione Termini. Questa preoccupazione ha indotto Stefano a mettere in guardia sua figlia contro l’attraversamento di tali aree, specialmente da sola. “Noi tassisti siamo spesso vittime di tali incidenti. Molti dei miei colleghi hanno avuto il telefono rubato proprio nello stesso modo. Questi criminali non hanno paura di nulla. Dal momento che non hanno niente da perdere, sono pronti a tutto”, conclude Stefano.