Curiosità
Tutti su Marte, ecco l’ultima invenzione della NASA
Il nuovo motore a razzo della NASA porta l’uomo su Marte
La NASA ha condotto con successo un test del motore a razzo Rotating Detonation Rocket Engine (RDRE), che segna un passo avanti significativo verso il raggiungimento del pianeta Marte. Si prevede che questo propulsore sperimentale sarà utilizzato per la missione di conquista del Pianeta Rosso, portando l’uomo sempre più vicino al suo obiettivo di esplorare e colonizzare Marte.
Il RDRE si basa sulla detonazione del propellente, che permette una combustione supersonica. Inoltre, il sistema sfrutta una particolare componente ad anello chiamata “combustion Chamber Annulus”, che ricicla le onde di detonazione invece di espellerle. Questo meccanismo garantisce una spinta superiore e un consumo minore di propellente, aumentando l’efficienza e riducendo i costi delle missioni spaziali.
Grazie a questo motore, sarà possibile trasportare carichi più pesanti nello spazio e risparmiare contemporaneamente. La tecnologia potrebbe essere utilizzata per far atterrare i lander, nello stadio superiore dei razzi e nella retropropulsione supersonica, contribuendo così a far atterrare carichi utili più grandi sulla superficie di Marte.
I test del motore a razzo RDRE sono in corso dal 2020 e hanno recentemente raggiunto un traguardo significativo: 5.800 libbre di spinta per circa 4 minuti. Questo tipo di combustione prolungata potrebbe consentire l’atterraggio di un lander e le manovre per mettere una navicella in rotta verso Marte. Il tutto è reso possibile grazie all’uso di materiali leggeri, stampati in 3D e riutilizzabili.
Il nuovo motore rappresenta un enorme salto di efficienza nella progettazione e permetterà di inviare più massa e carico utile nello spazio profondo, contribuendo così alla missione Luna-Marte della NASA.
In attesa dei primi razzi a fissione nucleare, questo sistema innovativo potrebbe rappresentare un balzo tecnologico necessario per raggiungere Marte, nonostante le numerose sfide che ancora si presentano, come ad esempio l’esposizione alla radiazione cosmica durante i lunghi viaggi nello spazio profondo.