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Vibrazioni da Concerto: Danni alla Torre Moletta del Circo Massimo in Parlamento

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Vibrazioni da Concerto: Danni alla Torre Moletta del Circo Massimo in Parlamento

Interrogazione Parlamentare sul Concerto di Travis Scott

Davide Bordoni, consigliere della Lega, ha presentato un’interrogazione per chiarire i risultati dei rilevamenti condotti dall’Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia (Ingv) e delineare le misure preventive per evitare il crollo della Torre Moletta. A rischio soprattutto la Torre Moletta, che ha subito una “deformazione permanente” a causa delle potenti vibrazioni causate dagli eventi al Circo Massimo. Questa iniziativa segue il concerto di Travis Scott del 7 agosto 2023, che ha sollevato tensioni tra la direttrice del Parco Archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo, e il Comune di Roma.

Le Vibrazioni e i Residenti: Un Clima di Preoccupazione

Durante lo spettacolo di Travis Scott, i residenti nelle vicinanze del Circo Massimo hanno riportato vibrazioni simili a quelle di scosse sismiche. La questione è al centro dell’attenzione anche del senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, che intende porre un’interrogazione al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. L’Ingv ha confermato l’avvenuta registrazione dei dati, ma ha specificato che questi devono essere analizzati e pubblicati su riviste scientifiche prima di una diffusione ufficiale. Sarà poi compito del Parco del Colosseo valutare l’impatto delle vibrazioni in rapporto alla resilienza dei monumenti.

Richieste di Chiarimenti e Futuro dei Concerti al Circo Massimo

Il giorno dopo il concerto, il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, insieme al capogruppo di Avs in commissione Giustizia della Camera, hanno presentato un’interrogazione al ministro della Cultura chiedendo ulteriori chiarimenti sull’evento. Il Parco Archeologico del Colosseo ha chiesto la sospensione dei concerti rock al Circo Massimo, ma l’assessore ai Grandi Eventi, Turismo, Sport e Moda di Roma Capitale, Alessandro Onorato, ha dichiarato che tali eventi continueranno fino a quando non sarà presentata una valutazione scientifica che dimostri chiaramente l’impatto delle onde sonore sui monumenti.

La vicenda pone in primo piano il delicato equilibrio tra la conservazione del patrimonio storico e le esigenze di eventi culturali contemporanei, in un dialogo che coinvolge istituzioni, cittadini e il mondo della scienza.

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Caos sull’A1: Cinque autisti distratti provocano tamponamento e otto chilometri di coda verso Roma

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Caos sull’A1: Cinque autisti distratti provocano tamponamento e otto chilometri di coda verso Roma

Hai idea di cosa è successo sull’autostrada A1, dove un tamponamento tra cinque auto ha creato un caos totale con code da brividi di otto chilometri verso Roma? #IncidenteA1

Immagina di essere bloccato in autostrada, con il sole che picchia e il traffico che non si muove: è proprio ciò che è accaduto in un incidente che ha catturato l’attenzione di migliaia di automobilisti. Un tamponamento improvviso ha coinvolto ben cinque veicoli, trasformando una normale giornata di viaggio in un incubo su ruote. Gli esperti parlano di distrazioni al volante o condizioni meteo imprevedibili, ma i dettagli esatti stanno emergendo solo ora, lasciando tutti con il fiato sospeso.

Il momento del caos

Le prime segnalazioni parlano di un impatto a catena che ha letteralmente bloccato l’A1, con auto che si sono accumulate in un ingorgo mostruoso. Testimoni oculari hanno descritto scene di panico e sirene che echeggiavano, mentre i soccorsi si affrettavano sul posto per gestire l’emergenza.

Conseguenze e curiosità

Con code che si estendevano per otto chilometri in direzione Roma, molti conducenti si sono trovati intrappolati per ore, alimentando speculazioni online su cosa potrebbe aver innescato tutto questo. Gli inquirenti stanno indagando per scoprire i retroscena, e tu non vorrai perderti gli aggiornamenti su come questa storia si evolverà!

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La crisi della Chiesa che nessuno ha il coraggio di dire. I numeri parlano chiaro

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La crisi della Chiesa che nessuno ha il coraggio di dire. I numeri parlano chiaro

Ieri a Roma c’è stato il funerale di Papa Francesco.

Tanti i capi di stato e le famiglie reali che hanno partecipato a San Pietro per le esequie di Papa Bergoglio, rappresentante della religione più importante del mondo.

Ma i numeri parlano chiaro: infatti, nonostante la folla numerosa, bisogna evidenziare come la chiesa romana abbia delle grandi problematiche al suo interno: dalla crisi delle vocazioni, alla diminuzione dei fedeli che, anno dopo anno, diventano sempre di meno.

La crisi delle fede cristiana in Europa

In Europa la religione cristiana è in netto calo. Le migrazioni di cittadini da paesi non cristiani, che spesso sono di religione musulmana, sta cambiando la mappa dei fedeli nel vecchio continente.

Anno dopo anno, vuoi anche il calo demografico, i musulmani in Italia aumentano. Giusto per chiarare attraverso i dati, rispetto ai funerali di Giovanni Paolo II nel 2005 – dove accorsero 3 milioni di persone – ieri per papa Bergoglio ce n’erano dieci volte di meno, ovvero 250.000.

La chiesa è in difficoltà e di questo bisogna prenderne atto. Non si può far finta di nulla.

Il compito del nuovo pontefice sarà soprattutto quello di lavorare sodo per riportare una guida spirituale a Roma e in Europa, dove il numero di fedeli cristiani è in netto calo rispetto ai musulmani, che oltre a essere più partecipi sono sempre di più di più.

Non è un discorso politico e nemmeno di parte, ma solo constatare come il mondo cambia e con esso anche il credo religioso delle nostre città. Evidenziare come il cristianesimo in Europa e nel mondo stia diventando sempre meno influente è un atto dovuto, che deve far riflettere soprattutto per dei ragionamenti a lungo termine.

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