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Vicenza, scontri al corteo anti Israele: cinque persone nella rete della Polizia

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Vicenza, scontri al corteo anti Israele: cinque persone nella rete della Polizia

Scontri al corteo anti-Israele a Vicenza: cinque persone coinvolte

La città di Vicenza è stata teatro di scontri e tensioni durante un corteo organizzato dai centri sociali per protestare contro la presenza di operatori israeliani alla Fiera VicenzaOro.

La manifestazione, che ha visto la partecipazione di circa 500 persone, ha preso una svolta non prevista deviando dal percorso stabilito nel tentativo di avvicinarsi al quartiere fieristico. Questo ha portato a scontri con le forze dell’ordine, vestite in tenuta antisommossa, le quali hanno respinto il corteo con una carica. Durante gli scontri, i manifestanti hanno lanciato fumogeni e petardi, mentre la polizia ha risposto con gli idranti.

Ci sono state cinque persone denunciate dalla polizia a seguito di questa situazione. Nove agenti del Reparti mobili hanno riportato ferite, tra cui lacerazioni ed escoriazioni, mentre un agente della Digos di Venezia è rimasto ferito. I cinque manifestanti, affiliati ai centri sociali, sono stati identificati e denunciati dalla polizia. Le operazioni di investigazione continueranno nei prossimi giorni, con l’analisi dei filmati della videosorveglianza.

Questi disordini e scontri denotano la tensione presente all’interno del corteo e la reazione delle forze dell’ordine di fronte a tali comportamenti. La presenza di operatori israeliani alla Fiera VicenzaOro sembra essere stata il principale motivo di protesta, culminato in questa avventura violenta. Si spera che in futuro, le manifestazioni possano svolgersi in maniera pacifica e nel rispetto delle regole, evitando così situazioni potenzialmente pericolose per tutti i partecipanti e le forze dell’ordine.

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Un intervento provvidenziale di un condomino in un momento drammatico

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Un intervento provvidenziale di un condomino in un momento drammatico

Marta (il nome è di fantasia) ha subito un’aggressione violenta in un ascensore di un condominio a Roma, vicino a viale Marconi. Due giorni dopo l’incidente, la giovane, che non riesce più a parlare per le grida disperate di aiuto, racconta l’accaduto alle sue amiche al bar sotto casa, cercando di “provare a dimenticare quell’inferno”.

L’incubo nell’ascensore

Marta stava tornando a casa dopo il lavoro e, felice di avere più tempo per passeggiare con il suo cane Orazio, ha incontrato un uomo nel condominio. Inizialmente lo ha scambiato per un ospite e lo ha lasciato entrare nell’ascensore. Una volta all’interno, l’uomo ha bloccato l’ascensore, l’ha attaccata minacciandola con un coltello e ha iniziato a colpirla. Nonostante tentasse di difendersi, Marta si è trovata impossibilitata a scappare, bloccata tra i due piani. Ricorda: “Urlavo a più non posso nella speranza che qualcuno potesse sentirmi”.

L’intervento provvidenziale

Le urla di Marta hanno richiamato l’attenzione di un vicino di casa, che ha cercato di aiutarla. All’udire il clamore, l’aggressore ha deciso di fuggire, riportando l’ascensore al piano terra. Marta, nonostante le ferite, gli è corsa dietro, preoccupata che la situazione fosse premeditata. “Credo che non fosse la prima volta che entrasse lì”, afferma, intuendo che l’uomo avesse già studiato il condominio.

Le conseguenze e la lotta per recuperare

Due giorni dopo la violenza, Marta non riesce ancora a riprendersi. Non dorme e l’incubo la tormenta, ma ha chiesto ai medici di tornare a lavoro per cercare di distrarsi. Confessa: “Una cosa simile non si supera facilmente”. Pur non avendo mai vissuto situazioni simili prima, teme che l’aggressore possa colpire ancora e spera in un’intervento della polizia per fermarlo.

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Uccisione a Nettuno, arrestato un giovane di 28 anni

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Uccisione a Nettuno, arrestato un giovane di 28 anni

Gli agenti della squadra Mobile di Roma hanno arrestato un 28enne originario di Nettuno, ritenuto l’autore dell’omicidio di Cosimo Ciminiello, ucciso a 37 anni con un colpo di pistola al petto nella notte tra il 22 e il 23 marzo scorso. Ciminiello, incensurato e originario di Modugno, era diventato padre da pochi mesi.

Le indagini

Il delitto è avvenuto quando due sicari a bordo di un’auto hanno aperto il fuoco in strada, a pochi passi dal parco Palatucci. Gli investigatori, coordinati da Giuseppe Pititto, hanno rapidamente avviato le indagini, acquisendo filmati delle telecamere della zona, che hanno portato all’arresto del presunto responsabile in dieci giorni.

Origine del conflitto

Le indagini, condotte dalla procura di Velletri con la partecipazione del commissariato di Anzio, si sono focalizzate sul mondo dello spaccio. Gli investigatori hanno interpellato inizialmente la convivente di Ciminiello per capire se avesse avuto discussioni con qualcuno, raccogliendo poi testimonianze da familiari e amici, le quali hanno fornito versioni contraddittorie, ma utili per le indagini.

Prove raccolte

Il sospettato è stato incastrato dalle immagini delle telecamere, che lo riprendono mentre fugge in macchina dopo aver sparato un colpo di calibro 22. Ulteriori approfondimenti hanno indicato che Ciminiello potrebbe essere stato ucciso per non aver onorato un debito di droga.

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