Politica
AD Roberto Sergio della Rai minacciato per posizioni su Israele, Viminale lo mete sotto scorta
Il dirigente della Rai Roberto Sergio minacciato per le sue posizioni su Israele: scorta del Viminale
La situazione alla Rai continua a essere al centro delle polemiche a seguito dell’intervento di Ghali a Sanremo per porre fine al genocidio a Gaza e alle accuse di censura mosse contro l’ultima puntata di Domenica In. L’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, è stato oggetto di minacce dopo aver espresso il suo sostegno all’Israele durante la lettura di un comunicato da parte di Mara Venier durante Domenica In.
Si è appreso che Roberto Sergio è stato messo sotto scorta dal Viminale a seguito delle minacce ricevute a causa delle sue prese di posizione su Israele. Di conseguenza, è stata assegnata una scorta personale al dirigente della Rai.
Le tensioni sono aumentate anche con la presidente della Rai, Marinella Soldi. Dopo le critiche espresse dalla consigliera Francesca Bria, del partito Democratico, e dal consigliere eletto dai dipendenti, Davide Di Pietro, entrambi lamentandosi della mancanza di equilibrio, Sergio ha anche ricevuto rimproveri dalla presidente Soldi. Quest’ultima ha espresso forte disapprovazione sia per il contenuto del comunicato sia per il metodo utilizzato, affermando che mancava una condivisione e una cauta attenzione su un argomento così delicato.
La difesa di Matteo Salvini in favore dell’attuale AD non è passata inosservata. “Esprimo la mia solidarietà umana e culturale a Roberto Sergio e condanno totalmente chi insulta e minaccia professandosi ‘pacifista’”, ha dichiarato il leader della Lega, riferendosi agli attacchi ricevuti sui social. Anche la ministra Daniela Santanchè e il gruppo di Fdi in Vigilanza esprimono la loro solidarietà ai vertici della tv pubblica, condannando “la violenta manifestazione di Napoli”. Dall’opposizione, Giuseppe Conte ha espresso solidarietà all’AD per gli insulti, ma si è affrettato a precisare che il suo comunicato “non era appropriato poiché sposava unilaterale solo le ragioni di Israele”. Queste parole hanno spinto il Pd a criticarlo, sostenendo che “difende l’indifendibile Sergio”.