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Animalisti denunciano i proprietari di Ercolina: accusati di ridurla a schiavitù

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Animalisti denunciano i proprietari di Ercolina: accusati di ridurla a schiavitù

La stridente critica degli animalisti alle proteste degli agricoltori in Italia e in Europa non è da sottovalutare – “Vediamo un animale reso schiavo per servire le persone che reclamano più diritti per se stesse, ma al contempo negano i diritti fondamentali ad un altro essere”. Questi commenti sono diretti ai proprietari della mucca Ercolina, l’icona del movimento di protesta degli agricoltori a Milano, Sanremo e Roma. Le proteste con i trattori sono in corso da diverse settimane in Italia. L’ultima occasione in cui è stata vista la mucca bianca e nera è stata Piazza San Pietro il 18 febbraio, quando gli agricoltori hanno richiesto l’attenzione di Papa Francesco durante l’Angelus.

La presenza di Ercolina a Milano e Sanremo

L’associazione Lndc Animal Protection ha denunciato i proprietari della mucca Ercolina per maltrattamenti, sottolineando come i lunghi viaggi e le masse di persone tra cui è stata esposta tra proteste e tumulto, non siano condizioni propizie per garantire il benessere di alcun animale. Prima di arrivare in Vaticano, Ercolina è stata presentata al Duomo di Milano e sul tappeto verde di Sanremo.

“Mucca Ercolina ridotta in schiavitù da coloro che protestano per i diritti”

Piera Rosati, presidente di Lndc Animal Protection, ha commentato la denuncia affermando, “Con questa denuncia vogliamo evidenziare i comportamenti insostenibili a cui è stata sottoposta la mucca, troppo duro per la sua naturalezza – L’uso che gli agricoltori hanno fatto di questo povero animale è un ulteriore esempio di come l’industria zootecnica non abbia a cuore il benessere degli animali, considerandoli strumenti per il loro guadagno e non esseri senzienti”.

Una visita contestata da parte di Lollobrigida ai trattori a Roma

E prosegue: “Anche in questo caso, vediamo un animale reso schiavo al servizio di persone che lottano per i propri diritti, negando nel contempo i diritti fondamentali ad un altro individuo, anche se di una specie diversa. Come sempre, ci schieriamo dalla parte del più debole, chiedendo che queste azioni vengano punite e non si ripetano. Ogni animale ha diritto alla sua dignità e a una vita libera da costrizioni e sfruttamento”.

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Incendio al commissariato di Albano, 15 auto della polizia distrutte con probabile pista anarchica

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Incendio al commissariato di Albano, 15 auto della polizia distrutte con probabile pista anarchica

Un incendio doloso ha devastato quindici automobili della polizia di Stato ad Albano Laziale all’alba di oggi, lunedì 24 febbraio. All’interno del parcheggio del commissariato si trovavano dieci auto di servizio e cinque vetture private degli agenti. Due poliziotti, uno della stradale e uno del commissariato, hanno riportato intossicazioni da fumo e sono attualmente in ospedale per accertamenti.

Indagini in corso

Le indagini, affidate alla Digos della questura di Roma, indicano un’origine dolosa dell’incendio, con la pista anarco-insurrezionalista considerata la più promettente. Telecamere di sicurezza hanno ripreso una persona incappucciata che, dopo aver scavalcato il muro di cinta, ha appiccato il fuoco. Secondo quanto riferito dal segretario del sindacato di polizia Coisp, Domenico Pianese, “è abbastanza evidente che dietro questo gesto ci siano esponenti dell’area anarco-insurrezionalista”.

Rischi per la sicurezza

Questo episodio si verifica a pochi giorni da un altro incendio simile, avvenuto presso il comando della Compagnia dei Carabinieri di Castel Gandolfo, che aveva già visto in pericolo la sicurezza delle forze dell’ordine. Anche in quell’occasione, una persona incappucciata era stata ripresa mentre tentava di appiccare un incendio.

Reazione delle autorità locali

Il sindaco di Albano Laziale, Massimiliano Borelli, ha espresso “solidarietà e vicinanza agli agenti del commissariato locale” e ha confermato che “gli uffici comunali si sono attivati per quanto di nostra competenza”. A causa dell’incendio, la circolazione veicolare su via Appia e Borgo Garibaldi è stata temporaneamente chiusa, ma il traffico è stato successivamente riaperto in entrambi i sensi di marcia.

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Due turisti bloccati mentre un altro riesce a fare il bagno nella fontana di Trevi

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Due turisti bloccati mentre un altro riesce a fare il bagno nella fontana di Trevi

Il 23 febbraio, una notte di controlli intensificati, la Polizia Locale di Roma ha bloccato un gruppo di turisti intenti a entrare nella fontana di Trevi. Tra i tre uomini coinvolti, un turista neozelandese residente a Londra è riuscito parzialmente a bagnarsi, ma è stato immediatamente multato di 500 euro e allontanato secondo quanto stabilito dal Regolamento di Polizia Urbana.

Non sono noti i motivi per cui i turisti abbiano tentato di immergersi nel famoso monumento, ma la polizia ha intensificato le misure di vigilanza per prevenire episodi di questo tipo. Nonostante l’intervento tempestivo degli agenti, il neozelandese ha ignorato gli avvertimenti e ha danneggiato un sito che è già sotto attenta osservazione.

La frequente tentatività di ingresso nella fontana da parte di turisti non è una novità, sebbene i controlli abbiano reso tali comportamenti sempre più rari. Anche in situazioni in cui i trasgressori sfuggono al fermo immediato delle forze dell’ordine, come dimostra questo caso, le multe rimangono elevate e rappresentano un deterrente significativo.

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