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Cultura

Anno scolastico 2024/2025, La domanda per i licei cala. Le preferenze degli studenti

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Domanda per liceo classico e scientifico cala: ragazzi preferiscono linguistico, artistico, tecnico – dati iscrizioni 2024/2025

I dati preliminari sulle iscrizioni per l’anno scolastico 2024/2025, rielaborati dal ministero dell’Istruzione e del Merito, mostrano che il liceo scientifico ha registrato un leggero calo nelle preferenze. Tuttavia, questo istituto continua a registrare ancora un eccesso di iscrizioni. Al contrario, i licei linguistici, artistici, e quelli di scienze umane hanno notato un incremento nelle iscrizioni. In particolare, l’istituto tecnico mostra un significativo balzo in avanti, passando dal 23% di preferenze dello scorso anno al 23,5% quest’anno. Tali variazioni di preferenze nelle iscrizioni sono significative in una regione come il Lazio, che comprende decine di migliaia di studenti.

Questi dati provengono dalle domande di iscrizioni inserite dalle famiglie sul sito del ministero dell’Istruzione e del Merito, nel quale era possibile inserire le domande fino al 10 febbraio. Il Lazio si riconferma come la regione con il numero più alto di preferenze per i licei, con il 69,3% degli studenti attualmente in terza media che lo frequenteranno a partire da settembre. C’è stato però un piccolo calo rispetto all’anno precedente, quando il liceo è stato scelto dal 69,7% degli studenti.

Nel caso del liceo scientifico, le preferenze sono passate dal 22% al 21,9%, una diminuzione minima, ma significativa dopo anni di crescita costante. Questo calo potrebbe essere dovuto a difficoltà logistiche da parte delle scuole nel gestire un così grande numero di iscrizioni. Alcuni istituti, come il Mamiani, continuano ad avere un eccesso di iscrizioni, con circa cinquanta studenti in più.

Il liceo classico, purtroppo, continua a perdere consensi, con un trend in discesa costante negli ultimi anni. Quest’anno le preferenze per il liceo classico sono scese all’8,7% dal 9,2% dell’anno precedente. Considerato come impegnativo a causa dello studio di due lingue antiche, le iscrizioni sono rimaste stabili in molte scuole come il Visconti e l’Orazio.

Mentre, le iscrizioni per il liceo linguistico sono aumentate, registrando il 10,7% di preferenze, ovvero un incremento dello 0,6% rispetto all’anno precedente. Il liceo delle scienze umane è rimasto quasi stabile, con l’11,6% degli studenti attualmente in terza media che hanno optato per questo istituto, lo 0,2% in meno rispetto all’anno scolastico 2023/2024.

L’istituto artistico ha perso un po’ di terreno, passando dal 5,2% al 4,8% di preferenze. Al contrario, l’istituto tecnico ha guadagnato il 5% di preferenze in più rispetto all’anno scorso, nonostante il Lazio sia l’ultima regione in termini di domande per questo istituto. Quest’anno, il 14,9% dei ragazzi ha scelto il settore tecnologico, principalmente l’informatica e le telecomunicazioni, seguite da elettronica ed elettrotecnica, mentre l’8,6% hanno optato per il settore economico, amministrazione, finanza, marketing e turismo.

Infine, il Lazio ha il minor numero di domande per il liceo professionale, scelto solo dal 7,3% dei giovani di terza media. L’indirizzo preferito di questa categoria rimane l’istituto alberghiero.

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Fantarcheologia: queste città sono esistite davvero?

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Fantarcheologia: queste città sono esistite davvero?

Fin dall’antichità l’uomo ha dedicato una parte importante della propria vita al pensiero e all’astratto. Un pensiero che ha dato vita a miti e leggende di cui parliamo e di cui cerchiamo le tracce ancora oggi, a metà del terzo decennio del nuovo millennio. È proprio questo il campo in cui si muove una branca dell’archeologia: la ricerca di testimonianze relative alle città e civiltà perdute. Oggi parleremo proprio di questo e proveremo a capire se questi miti hanno un fondo di verità.

Nel 360 a.C. Platone narrò nel suo dialogo “Timeo” di un’isola sconfinata, grande quanto Libia e Asia messe insieme, situata vicino alle Colonne d’Ercole. Più che un’isola un vero e proprio continente che noi abbiamo imparato a conoscere col nome di Atlantide. Per il filosofo greco, quella di Atlantide era una società ideale fatta di uomini lontani dalle debolezze “umane” e con una struttura formata da tre cerchi di terra e tre cerchi d’acqua. A dominare la scena erano dieci re che, sotto incarico di Poseidone, prendevano decisioni amministrative in piena armonia. Purtroppo, però, secondo la leggenda, i dieci si fecero corrompere dalla cupidigia scatenando l’ira di Zeus che riversò sulla città terremoti e diluvi che la sommersero per sempre.

Un’altra città che ha dato vita a miti e leggende e di cui si parla ancora oggi anche grazie a slot come El Dorado: The City of Gold e film come La Strada per El Dorado di Dreamworks, è la celebre “città dell’oro” Azteca. Secondo il mito l’El Dorado era una terra abbondante di ricchezze in cui l’uomo vedeva soddisfati i suoi bisogni senza sofferenza e senza bisogno di lavoro. C’è anche chi sostiene che si trovasse proprio qui la fonte dell’eterna giovinezza. Almeno è quello che credevano i conquistadores provenienti dalla Spagna che per cercarla si resero protagonisti di scorrerie e nefandezze di ogni tipo contro le popolazioni locali.

Tutti noi abbiamo ben presenti le incredibili sculture presenti nell’Isola di Pasqua, nel cuore del pacifico. In pochi sanno, invece, che la civiltà di Rapa Nui, venne fondata da navigatori polinesiani intorno al quarto secolo Dopo Cristo e che prosperò sfruttando le risorse naturali e faunistiche della zona. A conferma di questa tesi ci sono recenti scoperte archeologiche. Ne esistono poche, invece, della tesi contrapposta che sostiene che quando arrivarono sull’isola nel 1700, gli europei vi trovarono soltanto un territorio semi-deserto con una popolazione locale ridotta alla fame.

Ancora più avvolta nelle nebbie del mito è la civiltà di Lemuria che, si dice, fosse addirittura più antica di Atlantide. La leggenda di Lemuria è però molto più recente e risale al 19esimo secolo, periodo in cui alcuni studiosi ipotizzarono l’esistenza di un continente scomparso che avrebbe messo in comunicazione il Madagascar, l’India e L’Australia. Su chi la abitasse, su come fosse gestita e su quali piante e animali vivessero a Lemuria non esistono testimonianze storiche ma soltanto leggende estremamente suggestive.

Storia simile a quella di Lemuria è quella di Mu, un altro sconfinato territorio oggi scomparso e localizzato nel cuore dell’Oceano Pacifico. Anche in questo caso le principali leggende legate a Mu risalgono al 19esimo secolo e vanno ascritte all’opera di Augustus Le Plongeon, esploratore che dichiarò di aver trovato tracce Maya che parlavano di un’antica civiltà, quella di Mu appunto, che avrebbe avuto un impatto forte sulle popolazioni dell’Egitto e del Centro America. Purtroppo, però, le scritture di Le Plongeon non hanno trovato riscontri, né tantomeno prove archeologiche o testimonianze di sorta.

Non mancano miti e leggende di civiltà perdute anche nelle fredde terre del Nord e nelle regioni polari. Le due più note sono quelle legate a Iperborea e Thule, due regni di cui si hanno le prime testimonianze nelle opere di Erodoto e Plinio il Vecchio. Testimonianze che definiscono Iperborea come una terra abitata da entità vicine alle divinità e in cui regnavano serenità e ricchezza e Thule come un’isola localizzata ai confini delle terre note e popolata da popoli di guerrieri fieri e coraggiosi.

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Domenica delle Palme 2024: significato dei rametti d’ulivo benedetti

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Domenica delle Palme 2024: significato dei rametti d’ulivo benedetti

Oggi, 24 marzo, si celebra la Domenica delle Palme, festa della tradizione cattolica che precede la Pasqua e ricorda l’ingresso di Gesù a Gerusalemme. La data di questa festività varia ogni anno in base alla fine della Quaresima.
La Domenica delle Palme è la domenica che precede la Pasqua e si ispira alla festa ebraica di Sukkot, la “Festa delle Capanne”, durante la quale si ricorda l’ingresso di Gesù a Gerusalemme in sella a un asino, accolto dalla folla con rami di palma o ulivo come simbolo di vittoria e pace.
La festa è osservata da cattolici, ortodossi e alcune Chiese Protestanti, ed è nota anche come la domenica della “Passione del Signore”.

La Domenica delle Palme commemora l’ultimo ingresso di Gesù a Gerusalemme prima della sua morte, quando fu accolto dalla folla agitando rami di palma e fu salutato con Osanna. Questo segna l’inizio della Settimana Santa, i sette giorni che precedono la Pasqua e che culminano con la passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo.
Durante la celebrazione della Domenica delle Palme, si benedicono i rametti di ulivo o palma, simboli di acclamazione, trionfo e immortalità di Cristo. Questi rametti vengono poi distribuiti ai fedeli durante la messa speciale dedicata alla ricorrenza.

La liturgia della Domenica delle Palme prevede la lettura della Passione di Gesù tratta dai Vangeli di Marco, Luca, e Matteo. La lettura viene fatta da tre persone che impersonano Cristo, il cronista e il popolo, e narra l’arresto, il processo giudaico e romano, la condanna, l’esecuzione, la morte e la sepoltura di Gesù.

Dopo la messa della Domenica delle Palme, i fedeli hanno l’usanza di portare a casa i rametti di ulivo benedetti, che vengono utilizzati per benedire la tavola imbandita prima del pranzo pasquale. I rametti diventano poi dei sacramentali, protetti dal diritto canonico, e possono essere seppelliti o riportati in chiesa per essere bruciati in vista della celebrazione del Mercoledì delle ceneri. Con la Domenica delle Palme ha inizio la Settimana Santa, che si conclude con il Giovedì Santo.

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