Attualità
Anziana scomparsa ritrovata morta nei boschi del lago di Vico, il figlio occultò il corpo

Cronaca – Il figlio di una donna di novanta anni, scomparsa da Canale Monterano circa una settimana fa, è stato fermato con l’accusa di occultamento di cadavere. L’uomo ha confessato di aver nascosto il corpo della madre in un bosco nel Viterbese. La donna e suo figlio erano scomparsi il 24 gennaio, come riportato da Fanpage.it. Qualche giorno dopo, l’altro figlio della donna, residente in Emilia Romagna, non riuscendo a contattare la madre, aveva sporto denuncia.
Dopo una settimana di intensa ricerca, i carabinieri hanno rintracciato il figlio di 59 anni, residente a Caprarola. L’uomo, come riportato da Fanpage.it, è stato portato in caserma e sottoposto a un lungo interrogatorio. In seguito, i militari hanno trovato il corpo della donna, ormai senza vita, nascosto in un bosco nella Riserva del Lago di Vico. Le indagini sono ancora in corso per cercare di chiarire le cause e la dinamica esatta della morte della donna. Al momento, non ci sono ipotesi, ma i carabinieri non escludono nessuna pista.
C’è da notare che un altro figlio della donna, residente in Emilia Romagna, aveva cercato di mettersi in contatto con la madre senza successo. Il fratello, che viveva con la madre, si era rifiutato di passargli il telefono più volte. Questo lo ha spinto a sporgere denuncia. Il figlio che viveva nel Viterbese era sparito dopo aver ritirato la pensione della madre. I suoi telefoni erano stati disattivati e l’uomo aveva deciso di fuggire.
Lo stesso figlio, dopo aver dormito in un bed and breakfast, era stato rintracciato dai militari la scorsa giovedì. A seguito di ciò, il fermo è stato emesso dalla Procura di Civitavecchia. Una volta interrogato, l’uomo ha rivelato dove aveva nascosto il corpo della madre, guidando i carabinieri al recupero del corpo. Il caso è stato gestito dai militari del nucleo operativo di Ronciglione, coadiuvati dai colleghi di Bracciano e dal comando provinciale di Viterbo.
Attualità
Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

RiderSottoAttacco Un rider di Roma derubato per la seconda volta in sole 24 ore – scopri i dettagli di questa inquietante escalation di crimini urbani!
Immaginate di essere in sella alla vostra moto, consegnando cibo per le strade affollate, quando improvvisamente vi ritrovate senza telefono, soldi e mezzo di trasporto: è esattamente ciò che è accaduto a un rider nella capitale, in un doppio episodio che sta facendo discutere e che solleva interrogativi sulla sicurezza dei lavoratori in prima linea. Secondo quanto emerso, il primo furto ha colpito il rider mentre era impegnato in una consegna, con i ladri che hanno agito rapidamente per sottrargli beni essenziali, lasciando lui e i suoi colleghi in allerta.
La sequenza degli eventi
Gli incidenti si sono verificati in rapida successione, con il secondo furto che ha ripreso lo stesso modus operandi: ladri che approfittano della vulnerabilità dei rider durante il lavoro. Fonti locali riportano che il rider, già scosso dal primo episodio, è stato preso di mira di nuovo, alimentando paure diffuse tra chi opera nelle consegne a domicilio.Le implicazioni per la sicurezza
Questa serie di furti non è solo un caso isolato, ma un segnale preoccupante per la comunità dei rider, che ogni giorno affronta rischi per le strade. Esperti del settore stanno monitorando la situazione, chiedendosi se misure più stringenti possano prevenire simili episodi in futuro – e tu, cosa ne pensi di questa onda di crimini?
Attualità
Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

Come è triste questa vita fatta di immagine, apparenza e superficialità.
I tempi cambiano, ma forse in peggio. La morte di Papa Francesco è l’emblema più lampante di come nemmeno la fede cristiana sia riuscita ad arginare lo strapotere dei social.
Rubare i fiori da piazza San Pietro come souvenir il giorno della annuncio della morte del sommo pontefice, prendersi la copia dell’osservatore Romano e rivenderla online a 500 euro e infine farsi i selfie davanti la salma di Papa Francesco, sono un segno inequivocabile che adesso tutto va condiviso e annunciato sui social network.
Alla fine anche lucrare sulle disgrazie altrui, per prendere qualche like in più, non è poi così male, soprattutto se questo serve per far salire il cima all’algoritmo il proprio profilo social.
Nella società dell’iperdemocrazia mascherata, dove il politicamente corretto è l’undicesimo comandamento e nessuno può mettere più dei paletti alla moralità altrui, la cultura, la moralità e la dignità umana si trovano in forte difficoltà.
Alla ricerca di una guida politica e spirituale che non sia quella dei social e del profitto a tutti i costi, non ci resta che lottare affinché la. vita umana non diventi una passarella dove vince chi prende più like.
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