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Cronaca

C’è posta per te. 44 ovuli di coca nella cassetta postale

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C’è posta per te. 44 ovuli di coca nella cassetta postale

I Carabinieri della Compagnia di Roma Casilina hanno condotto un’intensa operazione di controllo del territorio nel quartiere Quarticciolo, con l’obiettivo di prevenire e reprimere la criminalità diffusa nelle zone urbane periferiche.

Questa iniziativa, fortemente promossa dal Prefetto di Roma, Lamberto Giannini, all’interno del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, fa parte di un vasto piano strategico elaborato dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Roma per contrastare situazioni di degrado, abusivismo e illegalità nelle periferie cittadine.

Nella scorsa notte, i Carabinieri della Stazione Roma Tor Tre Teste hanno arrestato due uomini, rispettivamente di 43 anni proveniente dalla Germania e di 48 anni della provincia di Roma, entrambi già noti alle forze dell’ordine, con gravi indizi di colpevolezza per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti. I militari li hanno sorpresi mentre occultavano droga all’interno di una cassetta della posta. Durante la successiva perquisizione, sono stati rinvenuti 44 dosi di cocaina e oltre 60 dosi di crack. Inoltre, durante le perquisizioni domiciliari, è stato trovato un ammontare di oltre 3500 euro in banconote di diverso taglio, ritenuto provento di attività illecita.

Arresti anche sulla Casilina e a Tivoli

Come riporta la nota stampa dei Carabinieri, un altro uomo, di 51 anni e proveniente dalla provincia di Roma, con precedenti penali, è stato arrestato durante un controllo dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Casilina, trovato in possesso di un involucro di hashish. Successivamente, durante la perquisizione della sua abitazione, sono state rinvenute 215 dosi di cocaina e 258 dosi di crack. Tutti e tre gli individui sono stati condotti presso le aule di Piazzale Clodio, dove il Tribunale ha convalidato gli arresti.

Cronaca

Frascati, compagni di scuola sul 14enne arrestato per accoltellamento: un ragazzo taciturno e arrabbiato

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Frascati, compagni di scuola sul 14enne arrestato per accoltellamento: un ragazzo taciturno e arrabbiato

Andrea, un giovane di 14 anni, è accusato di tentato omicidio. Sabato sera, è uscito di casa nella zona dei Castelli Romani.

L’incidente

Secondo le ricostruzioni, il ragazzo ha affrontato un coetaneo, scatenando una violenta aggressione. Gli agenti sono intervenuti tempestivamente, portando il ferito all’ospedale. Le prime informazioni indicano che l’aggressione sarebbe stata motivata da un litigio tra i due adolescenti.

Sviluppi legali

Dopo l’accaduto, Andrea è stato arrestato e si trova ora in custodia. Le autorità stanno esaminando le circostanze dell’incidente per accertare la responsabilità e il contesto in cui si è verificato l’episodio.

Reazioni della comunità

La notizia ha suscitato grande preoccupazione tra i residenti della zona. I genitori esprimono inquietudine per la sicurezza dei propri figli e chiedono interventi per prevenire simili episodi in futuro.

L’attenzione resta alta mentre si attendono ulteriori aggiornamenti sulle indagini in corso.

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Cronaca

Arrestati per truffa legata a false paternità per ottenere permessi di soggiorno in cambio di pasti gratuiti

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Arrestati per truffa legata a false paternità per ottenere permessi di soggiorno in cambio di pasti gratuiti

Un’inchiesta della procura di Roma ha rivelato un’operazione illegale capeggiata da un uomo di origine sinti, responsabile di procurare permessi di soggiorno a donne straniere attraverso dichiarazioni fittizie di paternità. Sono sette gli indagati, con tre arresti già effettuati e quattro persone sottoposte a perquisizioni domiciliari e personali.

Metodo di adescamento

Gli investigatori hanno seguito la pista delle attestazioni fornite da cittadini italiani, spesso in condizioni di difficoltà economica, che accettavano di riconoscere fittiziamente paternità a favore di bambini nati da donne in situazioni di marginalità. L’indagine ha condotto all’uomo residente nel campo nomadi dell’Arco di Travertino, il quale reclutava potenziali “padri” in cambio di piccoli compensi, come sigarette e pasti gratuiti.

Coinvolgimento dei padri naturali

Nel processo di “riconoscimenti” fittizi venivano coinvolti anche i padri naturali dei minori, che pagavano l’intermediario per ottenere i “favori” dei padri italiani. Quando un padre, che aveva deciso di collaborare con le autorità, ha manifestato il suo pentimento, è stato minacciato e ricattato. Altri ‘papa’ putativi si sono trovati nella stessa situazione, costretti a ritrattare sotto minaccia di ritorsioni da parte dei padri naturali.

Conseguenze legali

Grazie a questo sistema, i bambini nati da donne di origini extracomunitarie venivano considerati italiani, permettendo alle madri di ottenere permessi di soggiorno. In un caso specifico, era già stato pianificato un battesimo con il padre ‘putativo’, poi annullato a causa dell’emergere delle indagini.

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