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Chiara Ferragni Pigna, La collaborazione è interrotta. Il Castello si sta sgretolando…

La società di Alzano Lombardo ha cessato tutti i rapporti commerciali che aveva con le aziende legate all’influencer cremonese, sostiene che l’azione è in linea con il proprio codice aziendale che rifiuta la collaborazione con soggetti sanzionati dalle autorità competenti. Pigna ha precisato che i rapporti precedentemente intrattenuti con tali aziende erano puramente commerciali e riguardavano “la realizzazione di linee di prodotti di cancelleria per la scuola e l’ufficio”.

Cartiere Paolo Pigna Spa ha tagliato i rapporti commerciali con le aziende legate a Chiara Ferragni. La società ha dichiarato a Ansa che la decisione è stata presa in conformità con il suo codice etico, che è accessibile sul suo sito web (pigna.it), che rigetta la collaborazione con soggetti terzi sanzionati dalle autorità competenti per comportamenti non etici.

L’azienda di Alzano Lombardo (Bergamo) ha confermato le voci sulla cessazione della collaborazione con l’influencer, che sono emerse su vari organi di stampa. Inoltre, la pagina “Chiara Ferragni Limited Edition” sul sito di Pigna è stata rimossa, infatti cliccando su di essa si ottiene un “Errore 404”. Pigna ha sottolineato che la collaborazione con le imprese collegate a Chiara Ferragni era puramente commerciale e riguardava la creazione di una linea di prodotti di cancelleria per la scuola e l’ufficio.

Nelle ultime settimane, la Ferragni è stata iscritta nel registro degli indagati di Milano con l’accusa di truffa aggravata riguardante il caso del pandoro Pink Christmas della Balocco, delle uova di Pasqua della Dolci Preziosi e della bambola Trudi. Tutte queste vicende erano legate alla beneficenza, poiché si affermava che le vendite dei prodotti erano collegate a donazioni per enti benefici.

Pigna è solo l’ultima tra le aziende a tagliare i legami con l’imprenditrice. Safilo è stata la prima, annunciando lo stop dell’accordo di licenza con Ferragni già a dicembre, seguita da Coca-Cola, che ha bloccato gli spot girati con Ferragni. Le indagini hanno anche influenzato il traffico nei suoi negozi, mai così vuoti come durante il periodo di saldo. Aziende come Tod’s, Calzedonia, Intimissimi, Morellato, Nespresso e Arval Cosmetici rimangono comunque legate a Ferragni.

Dopo il caso Ferragni, il governo Meloni ha deciso di introdurre nuove norme per la vendita di prodotti a scopo benefico. Le confezioni dovranno ora fornire informazioni dettagliate per una maggiore trasparenza. Si attende ulteriori notizie sulle nuove normative durante il prossimo Consiglio dei ministri, previsto per giovedì 25 gennaio.

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