Attualità
Deceduto a 67 anni nel carcere di Rebibbia, detenuti protestano, Procura inizia indagine
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Un detenuto di 67 anni è morto in seguito a “sofferenze odontoiatriche” nel carcere di Rebibbia a Roma. La notizia è stata diffusa tramite un post sui social dal Garante del Lazio per le persone private della libertà, Stefano Anastasia, provocando subito una protesta da parte degli altri detenuti. Al momento dell’evento, il defunto soffriva di problemi cardiaci e di diabete.
Ora, le autorità stanno indagando sulla puntualità del soccorso e sul tipo di assistenza fornita al detenuto, per stabilire se ci possano essere state delle mancanze. Anastasia ha denunciato la paura dei detenuti di morire in carcere per diversi motivi. L’indagine della procura avrebbe il compito di chiarire i dubbi sollevati riguardo i soccorsi e assistenza.
Tra le dichiarazioni fatte da Anastasia c’è la necessità di migliorare l’assistenza sanitaria in carcere. Ha inoltre evidenziato la necessità di prendere in considerazione l’incompatibilità tra la detenzione e le gravi malattie che non possono essere adeguatamente curate in carcere. A confermare questa incompatibilità sarebbe la morte del detenuto, che soffriva di diabete e problemi cardiaci.
Dopo l’annuncio della morte del detenuto, gli altri carcerati hanno iniziato a protestare. Secondo le dichiarazioni del Garante, la protesta è stata civile e ha richiamato l’attenzione sulla problematica. È stata proprio a seguito di questa protesta che l’inchiesta della procura è stata avviata.
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Arresto di padre e figlio trovati con 250mila euro falsi, una pistola e munizioni tenute illegalmente
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Due uomini, un padre di 73 anni e un figlio di 48 anni, sono stati arrestati a Pomezia (Roma) per possesso di oltre 20mila euro in banconote false, unitamente a armi e munizioni detenute illegalmente.
Nella giornata di sabato 22 febbraio, i carabinieri della stazione di Torvaianica, in collaborazione con l’Aliquota operativa, hanno effettuato una perquisizione nell’abitazione dei due durante un’attività info-investigativa. Durante l’operazione, sono stati trovati 20.500 euro in banconote da cento euro, una pistola scacciacani priva del tappo rosso e diverse munizioni, tra cui 28 a salve, sei cartucce calibro 22 e 60 cartucce calibro 12. Tutti gli oggetti sono stati sequestrati poiché detenuti illegalmente.
I due arrestati, già noti alle forze dell’ordine, dovranno ora rispondere alle accuse di detenzione di monete contraffatte e di armi.
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Arrestato per aver cercato di sfondare la porta di casa dell’ex fidanzata e per aver tentato di aggredire i carabinieri.
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Un uomo di 67 anni è stato arrestato per aver perseguitato l’ex compagna, tentando anche di sfondare la porta di casa sua. L’episodio è avvenuto la sera di venerdì 21 febbraio a Tor Vergata, quando la donna ha contattato il numero unico delle emergenze 112, segnalando che l’ex si stava tentando di entrare nella sua abitazione. I carabinieri sono intervenuti, arrestando l’uomo in flagranza di reato.
La dinamica
Secondo la vittima, l’ex compagno ha iniziato a colpire ripetutamente il portoncino d’ingresso con calci e pugni nel tentativo di entrare. Non accettando la fine della relazione, il 67enne ha perseguitato la donna per lungo tempo. Dopo l’ennesimo tentativo di intrusione, la vittima ha deciso di contattare le forze dell’ordine.
L’arresto
L’uomo, che si trovava in stato di ebbrezza, ha cercato di aggredire i carabinieri con una bottiglia di vetro per sfuggire al loro controllo, ma non ha causato feriti. Dopo essere stato bloccato, è stato portato in caserma per le procedure di rito e successivamente trasferito nel carcere di Regina Coeli, dove il Tribunale ha convalidato il suo arresto.
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