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Deceduto dopo circoncisione, due praticanti condannati a 8 e 6 anni di carcere

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Deceduto dopo circoncisione, due praticanti condannati a 8 e 6 anni di carcere

Undici mesi fa, un bambino di appena venti giorni morì a seguito di una circoncisione effettuata tra Monte Compatri e Colonna. I Carabinieri di Colonna e Frascati, coordinati dalla Procura di Velletri, risalirono alle responsabili dell’operazione in poche ore.

Le tre donne coinvolte, tutte di origini nigeriane e tra cui la madre trentenne del neonato, sono state condannate il venerdì dal Tribunale di Velletri. La donna che ha effettuato la circoncisione è stata condannata a otto anni di reclusione, la donna che l’ha assistita durante l’intervento a sei anni, mentre la madre del bambino, che è morto poche ore dopo, ha ricevuto una condanna di quattro anni e sei mesi.

Le tre donne erano accusate di omicidio preterintenzionale e, a eccezione della madre, per esercizio abusivo della professione medica. Hanno scelto un processo più veloce, basato sui documenti del pubblico ministero, ottenendo una riduzione della pena come previsto dalla legge.

La tragica storia, risalente a marzo dell’anno scorso, ha sconvolto la comunità di Pantano, una frazione di Monte Compatri vicino a Colonna, dove viveva la famiglia nigeriana. Le indagini furono condotte rapidamente grazie alla collaborazione della madre del bambino, che ha permesso agli investigatori di identificare e raggiungere le altre due donne.

La madre ha confessato ai carabinieri e al sostituto procuratore di Velletri, Ambrogio Cassiani, di aver deciso di sottoporre il bambino alla circoncisione a casa sua la sera del 23 marzo. Ha inoltre spiegato che poche ore dopo l’operazione, il neonato era privo di vita a causa di un’emorragia massiccia.

Dopo aver chiamato il numero di emergenza, la madre è corsa fuori nel cuore della notte con il bambino in braccio, cercando di incontrare un’ambulanza. I Carabinieri trovarono la donna disperata mentre effettuavano un posto di blocco e attesero con lei l’arrivo dell’ambulanza. Nonostante i tentativi di salvataggio al policlinico di Tor Vergata, il bambino non sopravvisse.

La madre ha rivelato ai detective di aver chiesto a una connazionale di trovare qualcuno disposto a praticare la circoncisione. Questa donna la portò da un’altra nigeriana residente a Mentana, che si offrì di eseguire l’operazione nonostante non avesse alcun titolo sanitario. Le tre donne tornarono a Pantano dove l’operazione venne eseguita.

Gli investigatori furono in grado di individuare entrambe le donne con l’aiuto della madre nei giorni successivi all’incidente mortale. Quando la madre identificò l’intermediaria, i Carabinieri arrestarono questa donna nella zona di Tor Vergata. Durante l’interrogatorio, l’intermediaria confermò le accuse e fornì il numero di telefono della donna che risiedeva a Mentana.

I detective identificarono anche la donna di Mentana grazie alle foto del database dell’ufficio immigrazione. Al momento dell’arresto, la donna era in possesso di oltre quattromila euro e diverse siringhe e farmaci, nonostante avesse affermato di lavorare solo come badante. Le due donne furono arrestate e la terza venne rilasciata su denuncia.

Nei giorni successivi, il giudice per le indagini preliminari di Velletri interrogò le donne arrestate, confermando la custodia in carcere per la donna che aveva effettuato l’operazione e disponendo gli arresti domiciliari per l’altra.

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Cronaca

Roma, donna presa a pugni nello stomaco mentre si reca al lavoro

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Roma, donna presa a  pugni nello stomaco mentre si reca al lavoro

Negli Stati Uniti, un pericoloso fenomeno conosciuto come “knockout game” ha avuto conseguenze letali. Questo inquietante “gioco” consisteva nell’aggredire ignari passanti con un pugno, senza motivo, solo per dimostrare forza davanti agli amici. Spesso, questi atti di violenza venivano filmati e pubblicati su piattaforme come YouTube. L’ultimo episodio simile si è verificato ieri mattina a Monteverde, dove una donna è stata colpita mentre si recava al lavoro.

Cosa è Successo

Una violenza improvvisa e inspiegabile ha colpito una quarantenne, lasciandola senza parole e senza fiato. Patrizia, nome di fantasia, stava camminando in via Federico Ozanam alle 8.55 del mattino quando un uomo l’ha attaccata, colpendola alla bocca dello stomaco. «Ero in strada e stavo andando verso l’ufficio, con le cuffie per ascoltare musica e camminavo velocemente. Poi, improvvisamente, un uomo mi ha colpito con un pugno,» racconta.

Nonostante la zona fosse trafficata e vicino al mercato di piazza San Giovanni di Dio, la vittima non ha subito ferite gravi. «Il colpo è stato forte, ma non ho lividi e non è stato necessario andare al pronto soccorso,» aggiunge Patrizia. Resta però lo shock e la paura nel quartiere. Dopo essere stata colpita, la donna ha osservato il suo aggressore, che la guardava con soddisfazione. «Un uomo sulla sessantina, corporatura robusta, con la carnagione chiara, indossava una t-shirt azzurra e aveva cicatrici sul braccio.»

La Risposta della Comunità

Patrizia ha subito denunciato l’accaduto ai Carabinieri della Stazione Gianicolense, dando il via a una caccia all’uomo. «È avvenuto tutto molto velocemente e nessuno si sente più al sicuro in un mondo così complicato,» conclude. Anche una passante ha sollevato preoccupazioni, commentando: «Ma è matto?» A fronte dell’indifferenza di molti altri passanti, questo episodio solleva nuovamente il dibattito sulla sicurezza pubblica.

L’ondata di violenza legata al “knockout game” è un segno dei tempi e delle problematiche sociali sottostanti che richiedono una risposta efficace per garantire la sicurezza dei cittadini. La sensibilizzazione e la vigilanza sono essenziali per prevenire ulteriori episodi di questo tipo.

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Incidente ad Aprilia: Esplosione di Bombole d’Ossigeno su un Furgone

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Incidente ad Aprilia: Esplosione di Bombole d’Ossigeno su un Furgone

Conducente in Gravi Condizioni Dopo l’Incidente tra Nettuno e Velletri

Un tragico incidente è avvenuto nella zona periferica tra Nettuno e Velletri, in provincia di Roma. Un furgone che trasportava bombole d’ossigeno è stato coinvolto in un’esplosione, causando un incendio devastante che ha lasciato il conducente in condizioni critiche.

Dettagli dell’Incidente

L’incidente è accaduto lungo la strada che collega Nettuno e Velletri. Durante il tragitto, le bombole d’ossigeno caricate nel furgone sono esplose improvvisamente, dando origine a un incendio di grandi proporzioni. Il conducente del veicolo, gravemente ferito, è stato prontamente trasportato all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina per ricevere cure urgenti.

Dalle prime ricostruzioni emerge che il personale sanitario è stato tra i primi a notificare l’incidente alle autorità tramite il Numero Unico delle Emergenze 112. Numerosi mezzi di soccorso sono intervenuti rapidamente per prestare assistenza all’uomo ferito.

Reazioni della Comunità Locale

L’esplosione è stata accompagnata da un forte boato che ha subito allarmato i residenti nelle vicinanze. Un abitante della zona, dichiarando su un gruppo Facebook, ha raccontato: “Abito qui vicino e ho subito chiamato i vigili del fuoco e l’ambulanza. L’esplosione ha creato panico”. Altri cittadini hanno condiviso foto e video dell’incidente sui social media, mostrando la carcassa del furgone ridotta a un ammasso di rottami.

Grazie all’intervento tempestivo dei soccorritori, l’uomo alla guida è stato tratto in salvo dal veicolo distrutto.

Indagini delle Autorità

Gli agenti della polizia stradale sono attualmente sul luogo dell’incidente per effettuare ulteriori accertamenti sulla dinamica dell’accaduto. Questo episodio evidenzia ancora una volta l’importanza di gestire in modo sicuro il trasporto di materiali pericolosi e la necessità di un sistema di emergenza efficace.

La comunità locale rimane in apprensione, in attesa di aggiornamenti sulle condizioni di salute del conducente coinvolto.

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