Giacomo Losi, noto ai fan del calcio come l’iconico capitano della ‘magica’, ha dedicato 15 stagioni della sua carriera al club di calcio della Roma. Condividendo il terzo posto per il maggior numero di presenze dopo Totti e De Rossi, rimane un pilastro nella storia della squadra. Lex capitano risulta ancora un punto di riferimento per i tifosi. In un’intervista aveva offerto un assaggio del suo stile di gioco, dicendo: “Mai menato nessuno. Io giocavo nell’anticipo”, e aggiungendo che durante tutta la sua carriera, aveva sempre indossato la stessa casacca.

Losi è recentemente morto all’età di 88 anni. Nota come ‘Er Core de Roma’ tra i tifosi della Roma e gli appassionati di calcio, per lungo tempo ha tenuto il record per il maggior numero di presenze con il club prima che Francesco Totti e Daniele De Rossi lo superassero. La notizia della sua morte è stata annunciata da suo nipote, Massimo Liofredi. A nome della famiglia, Liofredi ha condiviso parole di dolore, ma anche di affetto e orgoglio per Losi, che è diventato un’icona per la Roma e il calcio italiano.

I numerosi annunci di cordoglio espressi dopo la sua morte riflettono l’affetto per Losi e il suo impatto sul calcio. Famoso per la sua dedizione alla Roma, si è sempre mantenuto fedele e ha rappresentato con orgoglio il club. “Ci hai sempre amato, ti abbiamo sempre amato. Ciao Capitano, sarai nel nostro cuore per sempre” – con queste parole la società giallorossa ha salutato Losi.

La carriera di Losi è stata segnata da diversi momenti notevoli. È cominciata nella sua città natale, Cremona, prima di fare il grande salto alla Roma nel 1953, all’età di 18 anni. Durante la sua permanenza, è rimasto un titolare inamovibile per 15 stagioni consecutive, durante le quali ha raccolto un totale di 386 presenze, di cui 299 come capitano.

Nel suo percorso con la Roma, Losi ha vinto due Coppe Italia e la Coppa delle Fi con il club. In Nazionale, è stato convocato 11 volte e ha avuto l’onore di essere capitano durante un match contro il Belgio.

Losi è noto per il suo approccio al gioco e per il suo modo di giocare come difensore, sintetizzato nelle sue parole: “Mai menato nessuno. Io giocavo nell’anticipo”. Rimane un simbolo di un’era del calcio che appartiene al passato, ma che continua a vivere nel cuore dei tifosi.

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