Attualità
Dieta Sanremo 2024: Alimenti preferiti dai cantanti prima di esibirsi sul palco

Orietta Berti giura sul peperoncino, Rose Villain non riesce a resistere ai suoi bevande a base di broccoli, mentre i Santi Francesi non possono fare a meno dei carboidrati. Tutti loro sono cantanti e condividono un unico segreto: l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale nel mantenimento della salute delle corde vocali. Ilenia Grieco, biologa nutrizionista che presta consulenza a molti artisti e conduttori radiofonici, ha aperto il suo libro dei segreti per noi.
Un tempo, nel film “Bravissimo” del 1955, Alberto Sordi recitava la parte del maestro di musica Ubaldo Impallato e raccomandava al suo giovane allievo protagonista di mangiare abbondanti dosi di acciughe salate per mantenere in salute le corde vocali. Adesso che siamo alle porte di Sanremo, ci siamo chiesti se i cantanti partecipanti utilizzano dei regimi alimentari specifici per la cura delle corde vocali. Abbiamo rivolto tutte le nostre domande a Grieco.
Ma fino che punto l’alimentazione può influenzare la salute della voce?
“Parla come mangi”, recita un vecchio adagio popolare. Tale frase, destinata principalmente a coloro che sono soliti usare un linguaggio troppo raffinato rispetto al contesto in cui si trovano, conserva comunque un consiglio per chi vive di voce: mangiare semplicemente. Quali cibi, dunque, dovrebbe includere una dieta per cantanti? Secondo Grieco, legumi e verdure sono da preferire, mentre bisognerebbe evitare la frutta che produce muco, come gli agrumi.
E se la serata prima di un concerto o di una trasmissione radiofonica, cosa si dovrebbe mangiare?
Non è solamente l’ultimo pasto che influenza la performance, ma piuttosto la dieta seguita durante la settimana della performance stessa. Tuttavia, se volessimo parlare della cena della vigilia di una esibizione, l’esperta raccomanda di mangiare pesce accompagnato da verdura, patate o pane.
Se prendiamo l’esempio del Festival di Sanremo, notiamo che ogni cantante ha le sue abitudini alimentari. Rose Villain ad esempio, si prepara ogni mattina un bevanda a base di broccoli, mentre i Santi Francesi amano i carboidrati un’ora e mezza prima di salire sul palco. Il consiglio generale, però, è quello di rivolgersi a un nutrizionista per una dieta personalizzata, tenendo sempre in mente l’importanza dell’idratazione ma evitando l’acqua fredda che potrebbe anestetizzare le corde vocali ed essere controproducente.
Molti cantanti, infatti, commettono errori comuni che potrebbero causare problemi alla voce, come l’abuso di caffeina o il consumo eccessivo di alcol, entrambi responsabili della disidratazione delle corde vocali. Allo stesso modo, cibi che producono muco o causano eccessivo reflusso gastrico dovrebbero essere evitati.
Nel caso di Orietta Berti, invece, il peperoncino pare donare un effetto benefico sulla sua voce, grazie alla presenza della capsaicina – un potente anestetico – sebbene la tolleranza a tale sostanza varia da persona a persona. Infine, i consigli del maestro Impallato nel film “Bravissimo”, ovvero il consumo di acciughe salate, non sono in realtà benefci: il sale tende a disidratare le corde vocali e potrebbe causare problemi gastrointestinale. Per il Festival di Sanremo, quindi, è meglio seguire i consigli del mitico Beppe Vessicchio.
Fonte
Cronaca
Cicalone, fa rosicare i rosiconi e dà voce a chi non ce l’ha. “Altro che divano, provateci voi!”

Cicalone è tornato a colpire, e i rosiconi da tastiera possono solo mordersi le mani! Il noto youtuber, che da anni gira le periferie più dimenticate d’Italia per mostrare al mondo quello che nessuno vuole vedere, sta facendo impazzire chi lo critica stando comodamente seduto sul divano. Con i suoi video crudi e senza filtri, Cicalone porta alla luce volti, storie e persone che per troppi sono invisibili: ragazzi sfruttati, usati come pedine da chi vuole fare la morale o raccattare qualche like, ma che in realtà non ha mai messo piede in quei posti. E allora ben vengano personaggi come lui, che hanno il coraggio di accendere i riflettori su un’Italia che fa paura, ma che esiste eccome.
Cicalone dà voce agli invisibili: e i rosiconi rosicano
Cicalone non fa video per fare il figo o per raccattare visualizzazioni facili. Lui va dove gli altri non osano: nelle periferie abbandonate, tra palazzoni fatiscenti e strade che sembrano uscite da un film distopico. Qui incontra persone che la società ha dimenticato: giovani in preda all’alcol o a sostanze, spesso sfruttati da chi li usa per i propri scopi – che sia per fare propaganda politica o per sentirsi “impegnati” senza muovere un dito. Cicalone non giudica, non fa la morale: mostra e basta. E questo dà fastidio a chi preferirebbe tenere tutto sotto il tappeto. “Sta spettacolarizzando il degrado!”, strillano i rosiconi sui social. Ma la verità è che Cicalone sta facendo quello che loro non hanno il coraggio di fare: dare un volto e una voce a chi non ce l’ha.
Altro che chiacchiere: Cicalone rischia la pelle
Parlare è facile, ma provateci voi a stare faccia a faccia con questi ragazzi! Cicalone non gira con una scorta, non ha uno staff che lo protegge: va da solo, con la sua telecamera, in posti dove un litigio banale può trasformarsi in una tragedia. Ragazzi strafatti di alcol o sostanze, che in un attimo di rabbia possono diventare pericolosi, anche per motivi stupidi. “Vorrei vedere i più ardimentosi dei rosiconi qui, a fare i fenomeni davanti a un tizio che ti fissa con un coltello in mano”, si legge in uno dei commenti dei suoi fan. E come dargli torto? Cicalone rischia la pelle per mostrare una realtà che fa comodo ignorare, mentre i criticoni se ne stanno al sicuro, a pontificare dal loro salotto con l’aria condizionata.
Sfruttati e dimenticati: Cicalone accende i riflettori
Il vero scandalo non è Cicalone, ma quello che mostra. In queste periferie, le persone non sono solo invisibili: sono sfruttate. Vengono usate come simboli da chi vuole fare la vittima o da chi cerca di raccattare consensi, senza mai fare nulla di concreto per aiutarle. Cicalone, invece, non promette soluzioni miracolose: il suo obiettivo è semplice ma potente: portare attenzione su un fenomeno che tutti fingono di non vedere. E ci riesce alla grande, con video che fanno milioni di visualizzazioni e che costringono anche i più distratti a fermarsi e guardare. Ogni volto, ogni storia che racconta è un pugno nello stomaco, ma è un pugno necessario. Perché se non ci fosse lui, chi parlerebbe di questi ragazzi?
Cicalone, un eroe moderno: i rosiconi si arrangino
Mentre i rosiconi continuano a blaterare, Cicalone va avanti per la sua strada, e meno male! Non si piega alle critiche di chi lo accusa di “sensazionalismo” o di “mettere in pericolo” le persone che filma. La verità è che lui sta facendo un lavoro che nessuno ha il coraggio di fare, e lo fa con una sincerità che spiazza. I rosiconi possono continuare a rosicare, ma Cicalone non si ferma: continuerà a girare per le periferie, a mostrare l’Italia che fa paura, a dare voce a chi non ce l’ha. E se questo vi dà fastidio, cari criticoni, alzatevi dal divano e andate a fare qualcosa di utile, invece di sparare sentenze. Cicalone è un eroe moderno, e voi siete solo invidiosi. Punto.
Attualità
Immaginate se anziché Prodi, a tirare i capelli fosse stato un esponente del centrodestra

Immaginate se il gesto fatto da Romano Prodi, azione abbastanza ignobile, di tirare i capelli a una giornalista, la quale ha tutto il diritto di fare una domanda lecita, fosse accaduto a un esponente del centrodestra.
Immaginiamo se, al posto del “Mortadella”, presidente del consiglio che ci ha affossato con l’entrata nell’Euro, oltre alle svariate privatizzazione che hanno impoverito l’Italia, al suo posto ci fossero stati il presidente del Senato Ignazio La Russa, oppure quello della camera Lorenzo Fontana, o ancora Fabio Rampelli.
Cosa sarebbe accaduto, mediaticamente parlando, se qualche esponente della destra, avesse tirato i capelli a una giornalista? Facile e anche troppo scontato: tutti i giornali del mainstream vicini all’aria progressista, avrebbero fatto dei titoli e delle considerazioni molto più severe, appellandosi al maschilismo, all’urgente bisogno di sconfiggere il patriarcato, al fatto che la violenza fascista è sempre dietro l’angolo ecc…
La mancanza di rispetto per i giornalisti non ha colore, e invece tutto tace nelle redazioni della Repubblica e al TG3.
E allora ci viene da dire dove sta il giornalismo, dove sta la libertà? La verità è che ognuno tira l’acqua al suo mulino, omettendo spesso la verità fattuale.
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