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Donna finge gravidanze e aborti, truffa l’Inps per 111mila euro evitando lavoro
Una donna di cinquant’anni è stata accusata di aver truffato l’Inps per un totale di 111mila euro. Si dice che la donna, al fine di non lavorare, abbia messo in scena cinque nascite e dodici gravidanze a rischio tra il 2014 e il 2019. L’inganno è imponente poiché, nonostante avesse ottenuto i codici fiscali per tutti i cinque bambini, non esiste alcuna prova della loro esistenza. Inoltre, sembra che i certificati delle gravidanze a rischio siano stati falsificati dalla stessa donna, che lavora in una catena di fast food.
La Repubblica ha riportato la notizia. La donna, condannata in prima istanza a un anno e otto mesi insieme a suo marito – considerato suo complice – avrebbe falsificato i documenti copiando la firma di un ginecologo. In questo modo, avrebbe simulato non solo dodici aborti, ma anche la nascita dei cinque bambini, tutti con il suo cognome: Benedetta, Angelica, Abramo, Letizia e Ismaele. Il numero di gravidanze e aborti in cinque anni sembrava sospettoso, portando l’Ispettorato del lavoro a indagare affidando il caso ai carabinieri.
Gli investigatori hanno scoperto che la donna aveva falsificato tutti i documenti necessari per usufruire dei congedi di maternità, compresi i codici fiscali dei figli, per i quali non esiste alcuna registrazione presso l’ospedale dove afferma di aver partorito. Sembrerebbe che in questo inganno abbia avuto la complicità di suo marito, anch’egli condannato in prima istanza a sette mesi. Nonostante le difese legali di entrambi abbiano presentato appello, una cosa è certa: l’Inps intende reclamare i 111mila euro pagati negli anni alla donna per le sue false gravidanze.