Roma e dintorni
Due banditi incappucciati prendono in ostaggio una proprietaria di casa a Torre Spaccata
Due banditi incappucciati prendono in ostaggio una proprietaria di casa a Torre Spaccata
Un pomeriggio da incubo, con un’incursione drammatica, è stato vissuto in un quartiere alla periferia di Roma, Torre Spaccata al Casilino.
Due individui incappucciati e armati di coltelli si sono introdotti in casa di una donna di 60 anni attraverso il balcone. Quest’ultima è stata immediatamente immobilizzata, con una lama puntata alla gola e minacce continue a tenerla in uno stato di terrore costante.
Il Messaggero riporta che i malviventi hanno raggiunto il balcone dell’abitazione scalando fino al terzo piano dell’edificio. Hanno quindi fatto irruzione in casa, scassinando la porta finestra e penetrando direttamente in cucina. Il confronto immediato con i rapinatori ha spiazzato la signora, che si è vista costringere a sedersi sul divano del salotto con un coltello alla gola. Mentre uno dei due la teneva sotto il loro controllo, l’altro perquisiva l’abitazione alla ricerca di preziosi e denaro.
Riuscendo a individuare una cassaforte nascosta dietro un quadro, i delinquenti hanno costruito la padrona di casa, ormai terrorizzata, a rivelare la combinazione. All’interno hanno trovato 10mila euro in contanti e gioielli per un valore stimato di 20mila euro. Dopo aver raccolto il bottino in una borsa, sono fuggiti dalla stessa porta finestra attraverso la quale erano entrati.
In seguito all’assalto, la signora ha immediatamente contattato i soccorsi. Due auto della polizia e un’ambulanza sono giunte sul posto in poco tempo. A dispetto dello shock e dello spavento, le condizioni della padrona di casa sono state giudicate buone dai medici intervenuti. Attualmente sono in corso le indagini per identificare i rapinatori. Purtroppo, la mancanza di telecamere di sicurezza all’interno dell’abitazione e l’uso di guanti in lattice da parte dei malviventi potrebbero ostacolare il lavoro degli investigatori. Secondo la vittima, i due individui parlavano in “dialetto slavo,” o almeno così le è sembrato.