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Ilaria Salis, La Russa incontra il padre: “Difendo un’antifascista. Domiciliari? Ecco cosa ne penso”
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha commentato il caso di Ilaria Salis, la maestra attualmente detenuta in Ungheria
La Russa ha avuto recentemente un incontro con il padre di Salis a Milano. “È stato un incontro molto cortese”, ha affermato. Mettendo in risalto la sua esperienza come avvocato penalista prima di entrare in politica, La Russa ha espresso la sua empatia per il desiderio del padre di vedere rispettata la dignità della figlia. Questa solidarietà, ha detto, è stata spontanea e diretta.
Riguardo le particolari circostanze del caso, La Russa ha dichiarato di non potersi esprimere, ma ha sottolineato la necessità di rispettare la dignità dell’imputata, in riferimento all’uso di catene, pratica comune in molti paesi inclusa l’Italia, durante i processi penali. “L’importante è che non vi sia un’esibizione dei modi con cui la sicurezza viene assicurata”, ha detto La Russa dopo il suo incontro con Roberto Salis, padre di Ilaria. Alla domanda se stava difendendo una militante antifascista, la risposta di La Russa è stata: “Sì, perché il merito della vicenda non è pertinente in questo contesto”.
Inoltre, La Russa ha sottolineato che stiamo parlando di una cittadina italiana i cui diritti dovrebbero essere rispettati, indipendentemente dalle sue idee o dalle circostanze specifiche del suo caso. Riguardo alla possibile concessione degli arresti domiciliari per Salis, La Russa ha espresso il suo sostegno a tale misura, poi ha aggiunto che la decisione finale spetterà alla magistratura ungherese.
Roberto Salis ha espresso la sua gratitudine per il sostegno di La Russa e ha affermato di essere d’accordo sulla strategia da seguire. Ha concluso implorando di abbassare i toni della polemica politica e di evitare qualsiasi tentativo di strumentalizzazione del caso della figlia.