Attualità
Insegnanti protestano al Comune: “Pronte a passare la notte, Gualtieri ci riceva”
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Centinaia di insegnanti ed educatrici si sono riunite nella sala della Protomoteca del Comune di Roma per protestare e chiedere di parlare con il sindaco. La richiesta principale riguarda la proroga delle graduatorie, delle supplenze e delle assunzioni.
Attualmente, circa 400 educatori e insegnanti precari sono in protesta presso la Protomoteca del Comune di Roma. Sono presenti anche i sindacati Adl Cobas, Confederazione Cobas e Usb. Le lavoratrici, sia a tempo pieno che precarie, richiedono un incontro con il sindaco Roberto Gualtieri per ottenere garanzie sulla proroga delle graduatorie, delle supplenze e delle assunzioni.
Le educatrici e gli insegnanti presenti nella sala della Protomoteca non intendono lasciare l’edificio finché non otterranno risposte e incontri dal sindaco. Vogliono essere sicure che verrà garantita la proroga delle assunzioni, in base alle graduatorie per asili nido e scuole dell’infanzia, dove ci sono numerose educatrici in attesa da diversi anni.
La situazione delle lavoratrici è resa ancora più difficile dalle condizioni di lavoro precarie, con sostituzioni solo sui turni mattutini e non su quelli pomeridiani. Le insegnanti e le educatrici chiedono una stabilizzazione annuale, in base alle esigenze del territorio, per garantire una copertura adeguata dei posti vacanti.
Una delegazione di insegnanti ed educatrici è stata ricevuta dall’assessora alla Scuola Claudia Pratelli per esporre le loro richieste e rivendicazioni. La lotta per ottenere proroghe delle graduatorie e stabilizzazioni continua senza alcuna intenzione di arrendersi finché non saranno garantite tute le richieste.
Attualità
Arrestato per aver cercato di sfondare la porta di casa dell’ex fidanzata e per aver tentato di aggredire i carabinieri.
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Un uomo di 67 anni è stato arrestato per aver perseguitato l’ex compagna, tentando anche di sfondare la porta di casa sua. L’episodio è avvenuto la sera di venerdì 21 febbraio a Tor Vergata, quando la donna ha contattato il numero unico delle emergenze 112, segnalando che l’ex si stava tentando di entrare nella sua abitazione. I carabinieri sono intervenuti, arrestando l’uomo in flagranza di reato.
La dinamica
Secondo la vittima, l’ex compagno ha iniziato a colpire ripetutamente il portoncino d’ingresso con calci e pugni nel tentativo di entrare. Non accettando la fine della relazione, il 67enne ha perseguitato la donna per lungo tempo. Dopo l’ennesimo tentativo di intrusione, la vittima ha deciso di contattare le forze dell’ordine.
L’arresto
L’uomo, che si trovava in stato di ebbrezza, ha cercato di aggredire i carabinieri con una bottiglia di vetro per sfuggire al loro controllo, ma non ha causato feriti. Dopo essere stato bloccato, è stato portato in caserma per le procedure di rito e successivamente trasferito nel carcere di Regina Coeli, dove il Tribunale ha convalidato il suo arresto.
Attualità
Decesso dopo il parto a Rieti, scattano indagini per un risarcimento di quasi 2 milioni di euro dalla Asl
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Le indagini sono state avviate a Rieti in seguito al risarcimento di 1,8 milioni di euro da parte della Asl alla famiglia di una paziente deceduta dopo un parto cesareo. La Corte dei Conti sta esaminando il caso.
Dettagli della vicenda
Una donna è morta dopo un intervento di parto cesareo presso l’ospedale San Camillo De Lellis a Rieti. Inizialmente, la paziente aveva manifestato dolore e gonfiore addominali. Tuttavia, i medici non hanno ritenuto necessario effettuare ulteriori controlli. A causa di ciò, si erano sviluppate gravi complicazioni, tra cui un’emorragia interna che ha reso urgente un’isterectomia, la quale è stata eseguita con un ritardo di sette ore, portando alla morte della donna.
Le conseguenze legali
Due medici sono stati condannati per omicidio colposo in merito all’accaduto, mentre una dottoressa, che ha sempre proclamato la propria innocenza, ha presentato ricorso in Cassazione. Nonostante siano trascorsi oltre dieci anni, la vicenda legale non si è ancora conclusa.
Indagine della Corte dei Conti
Secondo quanto riportato da la Repubblica, la Asl di Rieti è stata condannata in primo grado come responsabile civile e ha presentato reclamo in Corte d’Appello, dove il procedimento rimane aperto. In aggiunta ai procedimenti penali e civili già avviati, è stato avviato un procedimento davanti alla Corte dei Conti per chiedere un risarcimento per danno erariale nei confronti dei medici coinvolti, in relazione all’incapacità di salvare la paziente.
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