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Jo Squillo derubata a Roma: rubati abiti, soldi e gioielli

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Jo Squillo derubata a Roma: rubati abiti, soldi e gioielli in un momento difficile

La celebre cantautrice Jo Squillo è stata vittima di furto a Roma, nel particolare nel quartiere di Talenti. Ladri non identificati hanno infranto i vetri della sua auto e le hanno rubato le valigie, sottraendo denaro, documenti, abiti e gioielli di valore.

Il furto è stato riportato dallo stesso Squillo attraverso un post su Instagram. Essa si era recata a cena in un ristorante sulla Via Ugo Ojetti, a Roma, nel quartiere Talenti, non lontano dagli studi della Dear Film. Gli ignoti hanno forzato il finestrino della sua auto e hanno rubato tutto ciò che era all’interno. Squillo ha scoperto con stupore che, al suo ritorno all’auto, i vetri erano rotti e le valigie erano sparite. Per la cantautrice questo furto è stato un colpo molto duro, soprattutto perché non ha potuto fare niente per recuperare le sue cose.

Squillo ha condiviso il suo dispiacere con i suoi fan tramite un video in cui ha raccontato l’accaduto. “È capitato anche a me. Mi hanno spaccato il vetro della macchina e hanno portato via le mie valigie”, ha detto. “Forse mi hanno tenuto d’occhio e ho agito in maniera un po’ spensierata lasciando le mie cose in auto. Ma forse confidavo che non sarebbe mai successo. Sto attraversando un momento difficile, staccarmi da oggetti a cui sono affezionata è terribile”.

Le cose rubate includevano denaro, documenti, abiti e gioielli. “Ho fatto un viaggio per Sanremo e avevo dei vestiti bellissimi, importanti. Ma anche abiti carichi di ricordi e gioielli che fanno parte della mia vita. È molto duro, ma la cosa positiva è che stiamo tutti bene. Queste sono cose che feriscono e fanno male, ma guardiamo al futuro”.

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Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

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Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

RiderSottoAttacco Un rider di Roma derubato per la seconda volta in sole 24 ore – scopri i dettagli di questa inquietante escalation di crimini urbani!

Immaginate di essere in sella alla vostra moto, consegnando cibo per le strade affollate, quando improvvisamente vi ritrovate senza telefono, soldi e mezzo di trasporto: è esattamente ciò che è accaduto a un rider nella capitale, in un doppio episodio che sta facendo discutere e che solleva interrogativi sulla sicurezza dei lavoratori in prima linea. Secondo quanto emerso, il primo furto ha colpito il rider mentre era impegnato in una consegna, con i ladri che hanno agito rapidamente per sottrargli beni essenziali, lasciando lui e i suoi colleghi in allerta.

La sequenza degli eventi

Gli incidenti si sono verificati in rapida successione, con il secondo furto che ha ripreso lo stesso modus operandi: ladri che approfittano della vulnerabilità dei rider durante il lavoro. Fonti locali riportano che il rider, già scosso dal primo episodio, è stato preso di mira di nuovo, alimentando paure diffuse tra chi opera nelle consegne a domicilio.

Le implicazioni per la sicurezza

Questa serie di furti non è solo un caso isolato, ma un segnale preoccupante per la comunità dei rider, che ogni giorno affronta rischi per le strade. Esperti del settore stanno monitorando la situazione, chiedendosi se misure più stringenti possano prevenire simili episodi in futuro – e tu, cosa ne pensi di questa onda di crimini?

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Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

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Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

Come è triste questa vita fatta di immagine, apparenza e superficialità.

I tempi cambiano, ma forse in peggio. La morte di Papa Francesco è l’emblema più lampante di come nemmeno la fede cristiana sia riuscita ad arginare lo strapotere dei social.

Rubare i fiori da piazza San Pietro come souvenir il giorno della annuncio della morte del sommo pontefice, prendersi la copia dell’osservatore Romano e rivenderla online a 500 euro e infine farsi i selfie davanti la salma di Papa Francesco, sono un segno inequivocabile che adesso tutto va condiviso e annunciato sui social network.

Alla fine anche lucrare sulle disgrazie altrui, per prendere qualche like in più, non è poi così male, soprattutto se questo serve per far salire il cima all’algoritmo il proprio profilo social.

Nella società dell’iperdemocrazia mascherata, dove il politicamente corretto è l’undicesimo comandamento e nessuno può mettere più dei paletti alla moralità altrui, la cultura, la moralità e la dignità umana si trovano in forte difficoltà.

Alla ricerca di una guida politica e spirituale che non sia quella dei social e del profitto a tutti i costi, non ci resta che lottare affinché la. vita umana non diventi una passarella dove vince chi prende più like.

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