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Salute e benessere

La Sapienza annuncia un importante lavoro sulla reversione tumorale

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La Sapienza reversione tumorale

Il gruppo di ricerca in Biologia dei Sistemi del Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università La Sapienza di Roma (sempre più in alto nelle classifiche mondiali), guidato dal Prof. Mariano Bizzarri, ha annunciato la pubblicazione di un significativo studio sulla rivoluzionaria tematica della “reversione tumorale” sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale ‘Oncology Reports’.

Questo lavoro di revisione, condotto da Andrea Pensotti, un ricercatore italiano che ha dedicato anni allo studio dei processi di reversione tumorale sia dal punto di vista sperimentale che teorico, rappresenta un’importante sintesi di oltre ottant’anni di ricerca su questo argomento.

Il concetto di “reversione tumorale” si riferisce alla trasformazione del fenotipo delle cellule tumorali da maligno a benigno, avvenendo attraverso meccanismi epigenetici, che regolano l’espressione dei geni, senza correggere le mutazioni genetiche. Grazie a queste modifiche epigenetiche, le cellule tumorali perdono la loro aggressività e la capacità di metastatizzare.

Nonostante il concetto di reversibilità del fenotipo tumorale sia stato discusso fin dai primi del ‘900, è stato spesso trascurato e poco finanziato nel corso del tempo. Tuttavia, l’interesse suscitato dal lavoro del dott. Pensotti, frutto della collaborazione tra il gruppo di Biologia dei Sistemi e l’Università Campus Bio-Medico di Roma, insieme al Prof. Mariano Bizzarri e alla Prof.ssa Marta Bertolaso, dimostra la rilevanza storica e scientifica di questo argomento, che presenta dati affascinanti e ampiamente documentati.

La Sapienza reversione tumorale

Il progetto è stato condotto dal ricercatore italiano Andrea Pensotti, da anni impegnato nello studio dei processi di reversione tumorale.

Il lavoro del dott. Pensotti ha coinvolto la sistematizzazione di numerose ricerche rilevanti sull’argomento, filtrando e classificando gli articoli pubblicati in base ai modelli sperimentali e ai risultati ottenuti. Gli studi considerati poco significativi sono stati esclusi, mentre quelli ritenuti rilevanti sono stati organizzati per modelli sperimentali e risultati. Questo approccio ha fornito agli scienziati interessati una mappatura completa dello stato attuale della ricerca sulla reversione tumorale.

Una delle principali conclusioni emerse dalla revisione della letteratura scientifica è che gli embrioni, nelle loro fasi precoci di sviluppo, mostrano una naturale resistenza ai tumori, dovuta al loro microambiente che fornisce segnali biologici che guidano la differenziazione cellulare e la formazione degli organi. Questi stessi segnali sembrano influenzare anche le cellule tumorali, inducendone la conversione in cellule non cancerose.

Alcuni studi pionieristici citati nel lavoro del dott. Pensotti includono esperimenti condotti da John Gurdon e altri ricercatori che hanno dimostrato che impiantando nuclei di cellule tumorali in embrioni di rana o topi, è possibile ottenere animali sani. Inoltre, il Prof. Barry Pierce ha ipotizzato che il microambiente embrionale fornisca gli elementi chiave per questa reversione tumorale.

Inoltre, il team guidato dal Prof. Bizzarri ha recentemente identificato specifici micro-RNA negli estratti di uova di zebrafish e di trota che sono coinvolti nel processo di reversione tumorale. Questi micro-RNA sembrano influenzare diversi tipi di tumore, inducendo le cellule tumorali a perdere la loro aggressività e a ritornare a uno stato benigno.

In sintesi, la ricerca sulla reversione tumorale rappresenta un campo molto promettente, con evidenze sperimentali solide e potenziali applicazioni cliniche nel futuro. La capacità di “riprogrammare” le cellule tumorali potrebbe offrire nuove prospettive per la terapia del cancro, sia come trattamento complementare che come strategia terapeutica indipendente. Fonte

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Per un bel sorriso si inizia a tavola: cibi amici e nemici per denti sani

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Per un bel sorriso si inizia a tavola: cibi amici e nemici per denti sani

Un sorriso sano e luminoso rappresenta non soltanto un segno distintivo di bellezza, ma anche un indicatore di buona salute generale. Nondimeno, mantenere denti forti e bianchi non dipende esclusivamente da una corretta igiene orale, ma richiede anche una particolare attenzione alle scelte alimentari. I cibi che si consumano quotidianamente, infatti, influenzano in modo significativo lo stato di salute e l’aspetto dei denti, rendendo necessario un approccio consapevole a tavola.

I cibi nemici della salute dentale e delle discromie

Alcuni alimenti e bevande, se assunti con frequenza, possono rappresentare una minaccia per la salute dentale e compromettere l’estetica del sorriso. Tra questi spiccano il tè, il caffè e il vino rosso, che, sebbene siano apprezzati per il loro gusto intenso, tendono a macchiare lo smalto dentale a causa della presenza di tannini e pigmenti scuri. Anche i cibi zuccherati, particolarmente insidiosi per la formazione della carie, meritano una menzione: il loro consumo eccessivo alimenta i batteri presenti nel cavo orale, favorendo la produzione di acidi che erodono lo smalto e indeboliscono la struttura dentale.

Inoltre, l’ingestione frequente di alimenti altamente acidi, come agrumi e bevande gassate, contribuisce a un fenomeno noto come erosione acida, che riduce la protezione naturale offerta dallo smalto e rende i denti più vulnerabili alle aggressioni esterne.

In presenza di discromie causate da questi fattori, però, non tutto è perduto. Rivolgendosi a centri d’esperienza come quelli DentalPro, ad esempio, si può accedere a diverse soluzioni per lo sbiancamento dei denti, rimedi efficaci per ripristinare la luminosità del sorriso che si adattano alle proprie necessità. Trattamenti professionali e domiciliari, svolti sotto la supervisione di un dentista, permettono infatti di rimuovere le macchie superficiali e profonde senza compromettere la salute dello smalto, garantendo risultati visibili e duraturi.

Gli alleati di un sorriso sano e luminoso

Se alcune scelte alimentari devono essere limitate o gestite con cautela, altre, invece, si rivelano preziose per la prevenzione dei problemi dentali e il mantenimento di denti forti. Frutta e verdura croccanti, come mele, carote e sedano, non solo favoriscono la masticazione, che stimola la produzione di saliva, ma agiscono anche come detergenti naturali, contribuendo alla rimozione dei residui di placca e alla pulizia delle superfici dentali.

Questo effetto meccanico, unito al loro apporto di vitamine e antiossidanti, supporta la salute delle gengive e del cavo orale nel suo complesso. Allo stesso tempo, prediligere alimenti ricchi di calcio, come latticini, mandorle e verdure a foglia verde, è altrettanto fondamentale per la salute dentale, poiché questo minerale è un elemento essenziale per il rafforzamento dello smalto e il mantenimento di denti sani.

Anche i cibi contenenti fosforo, quali pesce, carne e uova, giocano un ruolo importante nella protezione dello smalto, collaborando con il calcio per garantire la mineralizzazione delle strutture dentali. Infine, il consumo di acqua, preferibilmente ricca di fluoro, favorisce il mantenimento dell’equilibrio del pH orale e riduce il rischio di carie, diluendo gli acidi prodotti dai batteri.

In conclusione, lo scopo di questo articolo non è quello di demonizzare alcuni cibo o presentare come miracolosi altri, semplicemente si vuole evidenziare come una maggiore consapevolezza delle proprie scelte alimentari aiuti a mantenere in salute il proprio sorriso. Integrare nella propria dieta cibi benefici e limitare quelli dannosi permette, infatti, non solo di migliorare l’estetica e la salute del cavo orale, ma anche di promuovere il benessere complessivo di tutto l’organismo.

 

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Dolori alla spalla e rimedi, le protesi diventano sempre più custom made

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Dolori alla spalla e rimedi, le protesi diventano sempre più custom made

Nelle giornate recenti, presso l’Ospedale San Pietro Fatebenefratelli di Roma, è stato eseguito un intervento chirurgico altamente complesso e innovativo, sotto la guida del rinomato Ortopedico e Primario Professore Franceschi. Questo intervento ha coinvolto la sostituzione di una protesi standard con un’altra progettata su misura per il paziente, rappresentando un passo significativo nell’avanzamento della chirurgia ortopedica.

La spalla è un’articolazione cruciale per la mobilità, la forza e il benessere quotidiano, giocando un ruolo fondamentale nella nostra capacità di svolgere una vasta gamma di attività. Nonostante le sue dimensioni apparentemente ridotte, la spalla è di enorme importanza, consentendo una notevole flessibilità e adattabilità che influiscono direttamente sulla nostra qualità di vita.

Comprendere l’anatomia e la funzione della spalla è essenziale per prevenire lesioni e patologie che potrebbero compromettere la nostra capacità di eseguire normali attività quotidiane e perseguire passioni come lo sport.

L’intervento recentemente eseguito a Roma rappresenta un importante passo avanti nella chirurgia ortopedica. In una situazione particolarmente complessa, con una spalla gravemente danneggiata da frammentazioni e perdita di tessuto osseo a causa di una protesi precedente, è stata adottata un’approccio innovativo. Utilizzando tecnologie avanzate, è stata progettata e costruita una protesi su misura per il paziente, basata su una scansione TC della sua spalla. Questo approccio “tailor made” ha consentito al Prof. Franceschi e al suo team di impiantare con successo la nuova protesi, utilizzando guide personalizzate.

Già il giorno successivo all’intervento, il paziente ha dimostrato una significativa ripresa, riacquistando la capacità di eseguire movimenti che non era in grado di fare da tempo. Questo risultato testimonia l’efficacia e l’importanza dell’approccio personalizzato nella chirurgia ortopedica.

Il Professore Francesco Franceschi, primario di Ortopedia presso l’Ospedale San Pietro Fatebenefratelli di Roma e professore associato di Ortopedia presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Unicamillus International University, è riconosciuto a livello internazionale per il suo expertise nel trattamento delle patologie della spalla. Come membro dell’International Shoulder Committee della Società Internazionale per la Chirurgia Articolare ISAKOS, continua a guidare l’innovazione e l’eccellenza nella cura delle patologie articolari, sia negli atleti professionisti che nei pazienti comuni.

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